La neve non cade solo sul nostro pianeta, ma anche su Marte. La conferma giunge dalla NASA, grazie all'attenta analisi dei dati mandati a terra dal satellite MRO, Mars Reconnaissance Orbiter, che dal 2005 studia il pianeta girandogli intorno. C'è però una differenza sostanziale: la neve in questione non è formata da molecole di acqua ma da CO2, cioè da quello che noi chiamiamo ghiaccio secco.
Identificate precipitazioni nevose al Polo Sud - L'anidride carbonica per congelare necessita di temperature intorno ai -125°C, valori che su Marte possono essere raggiunti frequentemente grazie alla maggiore lontananza dal Sole rispetto alla Terra. Le precipitazioni nevose “marziane” sono state identificate in prossimità del Polo Sud, l'unica area del pianeta dove per tutto l'anno si può osservare sulla superficie una coltre di ghiaccio formata da CO2. Questo in realtà era già noto da decenni, ma non era mai stato chiarito se tali depositi potessero derivare dalla caduta di fiocchi ghiacciati dalle nubi soprastanti oppure dal ghiacciamento diretto delle molecole di CO2 a contatto con la superficie.
Nello specifico, gli studiosi della NASA hanno analizzato i dati dell'inverno 2006-2007 del Mars Climate Sounder, uno degli strumenti in dotazione nell'MRO in grado di rilevare le radiazioni emesse nel campo del visibile, dell'infrarosso e delle microonde, fornendo informazioni su temperature, dimensioni e concentrazioni delle particelle ghiacciate di CO2 in atmosfera. I dati hanno permesso di identificare una nube molto spessa e di estensione di circa 500km al di sopra del Polo Sud composta da particelle di CO2 estese su tutto lo spessore e sufficientemente grandi da arrivare a terra. Nubi ghiacciate sono state individuate anche ad altezze modeste tra i 70° e gli 80° di latitudine, ma aventi cicli di vita molto ridotti.
questo blog è un cofanetto pieno di piccole esperienze personali. di Beppe La Forgia
curiosi
venerdì 14 settembre 2012
http://www.ilsoftware.it-L'iPhone 5 dello scandalo: Foxconn di nuovo nella bufera
L'iPhone 5 dello scandalo: Foxconn di nuovo nella buferaIl giorno dopo il lancio del nuovoiPhone 5arrivano nuove accuse nei confronti diFoxconn, la società taiwanese - operante in Cina, Stati Uniti e Giappone - a cui Apple si appoggia per la produzione di molti suoi prodotti. Foxconn era stata più volte nell'occhio del ciclone, accusata di far lavorare i dipendenti in condizioni al limite dell'umano, per un numero di ore giornaliere insostenibile e con stipendi ridotti. Di recente, sia Apple che Foxconn avevano fatto entrare un giornalista stunitense negli stabilimenti di Shenzhen mostrando come il ciclo produttivo fosse ben diverso da quello descritto dalla stampa (vedere l'articolo Apple e Foxconn, ecco come produciamo gli iPad).
http://www.ilsole24ore.com-
iPhone 5 primo contatto. Meglio i materiali, bene le mappe 3D. Sorpresa iPod touch LONDRA - Una grande sala immersa nel buio, fari di luce dal soffitto che illuminano tre ampi tavoli di legno chiaro, i prodotti disposti sui quattro lati e guardati a vista dagli addetti di Apple. E una folla di duecento giornalisti da tutta Europa che in meno di mezz'ora vuole toccare, vedere e provare la dozzina di iPhone 5, iPod touch e iPod nano. Queste le condizioni di quella che non può essere certamente definita una prova, ma tutt'al più una "presa di contatto" avvenuta ieri sera a Londra. Ma è lo stesso copione che si ripete ogni anno dal giugno del 2007 e a cui chi scrive ha sempre partecipato, a San Francisco e a Londra. di Antonio Dini - altro articolo di Luca Dello Iacovo - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/U0oE1
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