questo blog è un cofanetto pieno di piccole esperienze personali. di Beppe La Forgia
curiosi
martedì 7 maggio 2013
http://www.rainews24.rai.it/Vigilanza Rai ai 5 Stelle, Palma alla Giustizia, ecco i presidenti
Nitto Palma
Roma, 07-05-2013
Donatella Ferranti, Pd, alla presidenza della commissione Giustizia della Camera e Francesco Nitto Palma, PdL, alla presidenza dell'analoga commissione in Senato. Queste, mentre si avvicina la prima convocazione delle commissioni permanenti di Montecitorio e Palazzo Madama, le indiscrezioni sull'esito delle trattative tra Popolo della Libertà, Partito democratico e Scelta civica: il puzzle delle presidenze sembra ormai composto.
Maratona negoziale
Una lunga giornata, quella di ieri, segnata da incontri e colloqui tra i capigruppo di Pd e Pdl (Luigi Zanda e Roberto Speranza da un lato e Renato Schifani e Renato Brunetta dall'altro) e servita a fissare orientativamente la suddivisione delle presidenze tra i tre partiti che compongono la maggioranza.
Alla Camera 8 commissioni andrebbero al Pd, 5 al Pdl e una a Scelta civica.
Al Senato il Pd avrebbe 7 presidenze, 6 il Pdl e una Sc.
Veti incrociati
Al di là del mero bilancio quantitativo, però, a tenere banco è stato il "totonomi', tra veti incrociati e bracci di ferro tra i presidenti dei gruppi.
Restano infatti ancora alcuni nodi da sciogliere, tanto che i parlamentari del Pd si incontrano questa mattina per fare il punto della situazione. Ma potrebbe anche esserci un nuovo vertice di maggioranza prima dell'orario di convocazione pomeridiana delle commissioni. I nomi dei presidenti dovranno infatti essere evidentemente blindati, dal momento che si eleggono con voto segreto e vi è il rischio di franchi tiratori.
Appuntamento nel pomeriggio
L'agenda prevede che alla Camera alle 14.30 si riuniranno le Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Esteri, Difesa, Bilancio, Finanze e Cultura. Un'ora dopo
sarà la volta delle Commissioni Ambiente, Trasporti, Attività produttive, Lavoro, Affari sociali, Agricoltura e Politiche dell'Unione europea.
Al Senato si parte alle 15 con Affari costituzionali, Giustizia, Esteri, Difesa, Bilancio e
Finanze. Alle 16 al via Istruzione, Lavori pubblici, Agricoltura, Industria, Lavoro, Sanità e ambiente.
I nomi
Sarebbe stata raggiunta un'intesa sulle presidenze delle Commissioni Affari costituzionali. Al Senato dovrebbe andare Anna Finocchiaro del Pd e di conseguenza
quella della Camera dovrebbe andare al Pdl Francesco Paolo Sisto.
Più complicata la partita attorno alle Commissioni Giustizia e Lavori pubblici e Telecomunicazioni. La presidenza della Commissione Giustizia al Senato potrebbe
andare a Francesco Nitto Palma, che alla fine l'avrebbe spuntata sui veti dei democratici, mentre quella della Camera è in bilico tra Donatella Ferranti (Pd) e Gregorio Gitti di Scelta civica. Alla presidenza della Commissione Lavori pubblici e Telecomunicazioni della Camera dovrebbe andare Guglielmo Epifani del Pd.
No a Romani
Al Senato, il Pdl aveva avanzato il nome di Paolo Romani che però non ha trovato l'appoggio del Pd, che lo considera troppo vicino a Silvio Berlusconi rispetto allo strategico tema delle comunicazioni. La palla sarebbe dunque passata ad Altero Matteoli. E il Pdl, avendo rinunciato a Romani, avrebbe chiesto a sua volta al Pd di rinunciare a Ferranti alla Giustizia.
Bilancio e Esteri
Un'altra commissione strategica è quella del Bilancio. Alla presidenza di quella della Camera dovrebbe andare Francesco Boccia del Pd mentre al Senato Antonio Azzolini del Pdl. Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini sembra ormai certo come presidente della Commissione Esteri del Senato mentre alla Camera analogo incarico dovrebbe avere Fabrizio Cicchitto del pdl. alla lavoro ci sarà l'ex ministro Cesare Damiano (Pd) alla Camera e Maurizio Sacconi del Pdl al Senato.
Alla Commissione Cultura del Senato potrebbe andare il renziano Andrea Marcucci mentre alla Camera l'ex ministro ai Beni culturali Giancarlo Galan (Pdl). Ma è emerso anche il nome dell'ex ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini.
Fra i nomi che vengono indicati per certi su fronte Pd ci sono anche quelli di Ermete Realacci come presidente della commissione ambiente della Camera e quello di Beppe Fioroni alla Commissione Difesa di Montecitorio. Daniele Capezzone, Pdl, potrebbe andare alla presidenza della commissione Finanze o a quella delle Attività produttive di Montecitorio. Ma per quest'ultima circola anche il nome di Alberto Bombassei di Scelta civica, soprattutto se la Giustizia dovesse andare a Ferranti e non a Gitti.
Le commissioni di garanzia
A Roberto Fico del Movimento 5 Stelle potrebbe andare la vigilanza Rai. si parla pero' anche di Stefano Vignaroli. Per il Copasir si fa il nome di Gennaro Migliore di Sel, anche se potrebbe sfilarsi essendo già capogruppo e lasciare il posto a Ignazio La Russa di Fratelli d'italia, che trova l'appoggio della Lega Nord.
Fallito dialogo Sel-5 Stelle
Nel pomeriggio di ieri ci sarebbe stato un incontro tra Sel e M5S. Incontro che pero' non avrebbe prodotto un esito positivo poiche' i grillini rivendicano per loro entrambe le commissioni, candidando al copasir Angelo Tofalo. Il
Movimento 5 stelle avrebbe avanzato la richiesta di una vicepresidenza per ogni commissione.
Nitto Palma
Roma, 07-05-2013
Donatella Ferranti, Pd, alla presidenza della commissione Giustizia della Camera e Francesco Nitto Palma, PdL, alla presidenza dell'analoga commissione in Senato. Queste, mentre si avvicina la prima convocazione delle commissioni permanenti di Montecitorio e Palazzo Madama, le indiscrezioni sull'esito delle trattative tra Popolo della Libertà, Partito democratico e Scelta civica: il puzzle delle presidenze sembra ormai composto.
Maratona negoziale
Una lunga giornata, quella di ieri, segnata da incontri e colloqui tra i capigruppo di Pd e Pdl (Luigi Zanda e Roberto Speranza da un lato e Renato Schifani e Renato Brunetta dall'altro) e servita a fissare orientativamente la suddivisione delle presidenze tra i tre partiti che compongono la maggioranza.
Alla Camera 8 commissioni andrebbero al Pd, 5 al Pdl e una a Scelta civica.
Al Senato il Pd avrebbe 7 presidenze, 6 il Pdl e una Sc.
Veti incrociati
Al di là del mero bilancio quantitativo, però, a tenere banco è stato il "totonomi', tra veti incrociati e bracci di ferro tra i presidenti dei gruppi.
Restano infatti ancora alcuni nodi da sciogliere, tanto che i parlamentari del Pd si incontrano questa mattina per fare il punto della situazione. Ma potrebbe anche esserci un nuovo vertice di maggioranza prima dell'orario di convocazione pomeridiana delle commissioni. I nomi dei presidenti dovranno infatti essere evidentemente blindati, dal momento che si eleggono con voto segreto e vi è il rischio di franchi tiratori.
Appuntamento nel pomeriggio
L'agenda prevede che alla Camera alle 14.30 si riuniranno le Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Esteri, Difesa, Bilancio, Finanze e Cultura. Un'ora dopo
sarà la volta delle Commissioni Ambiente, Trasporti, Attività produttive, Lavoro, Affari sociali, Agricoltura e Politiche dell'Unione europea.
Al Senato si parte alle 15 con Affari costituzionali, Giustizia, Esteri, Difesa, Bilancio e
Finanze. Alle 16 al via Istruzione, Lavori pubblici, Agricoltura, Industria, Lavoro, Sanità e ambiente.
I nomi
Sarebbe stata raggiunta un'intesa sulle presidenze delle Commissioni Affari costituzionali. Al Senato dovrebbe andare Anna Finocchiaro del Pd e di conseguenza
quella della Camera dovrebbe andare al Pdl Francesco Paolo Sisto.
Più complicata la partita attorno alle Commissioni Giustizia e Lavori pubblici e Telecomunicazioni. La presidenza della Commissione Giustizia al Senato potrebbe
andare a Francesco Nitto Palma, che alla fine l'avrebbe spuntata sui veti dei democratici, mentre quella della Camera è in bilico tra Donatella Ferranti (Pd) e Gregorio Gitti di Scelta civica. Alla presidenza della Commissione Lavori pubblici e Telecomunicazioni della Camera dovrebbe andare Guglielmo Epifani del Pd.
No a Romani
Al Senato, il Pdl aveva avanzato il nome di Paolo Romani che però non ha trovato l'appoggio del Pd, che lo considera troppo vicino a Silvio Berlusconi rispetto allo strategico tema delle comunicazioni. La palla sarebbe dunque passata ad Altero Matteoli. E il Pdl, avendo rinunciato a Romani, avrebbe chiesto a sua volta al Pd di rinunciare a Ferranti alla Giustizia.
Bilancio e Esteri
Un'altra commissione strategica è quella del Bilancio. Alla presidenza di quella della Camera dovrebbe andare Francesco Boccia del Pd mentre al Senato Antonio Azzolini del Pdl. Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini sembra ormai certo come presidente della Commissione Esteri del Senato mentre alla Camera analogo incarico dovrebbe avere Fabrizio Cicchitto del pdl. alla lavoro ci sarà l'ex ministro Cesare Damiano (Pd) alla Camera e Maurizio Sacconi del Pdl al Senato.
Alla Commissione Cultura del Senato potrebbe andare il renziano Andrea Marcucci mentre alla Camera l'ex ministro ai Beni culturali Giancarlo Galan (Pdl). Ma è emerso anche il nome dell'ex ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini.
Fra i nomi che vengono indicati per certi su fronte Pd ci sono anche quelli di Ermete Realacci come presidente della commissione ambiente della Camera e quello di Beppe Fioroni alla Commissione Difesa di Montecitorio. Daniele Capezzone, Pdl, potrebbe andare alla presidenza della commissione Finanze o a quella delle Attività produttive di Montecitorio. Ma per quest'ultima circola anche il nome di Alberto Bombassei di Scelta civica, soprattutto se la Giustizia dovesse andare a Ferranti e non a Gitti.
Le commissioni di garanzia
A Roberto Fico del Movimento 5 Stelle potrebbe andare la vigilanza Rai. si parla pero' anche di Stefano Vignaroli. Per il Copasir si fa il nome di Gennaro Migliore di Sel, anche se potrebbe sfilarsi essendo già capogruppo e lasciare il posto a Ignazio La Russa di Fratelli d'italia, che trova l'appoggio della Lega Nord.
Fallito dialogo Sel-5 Stelle
Nel pomeriggio di ieri ci sarebbe stato un incontro tra Sel e M5S. Incontro che pero' non avrebbe prodotto un esito positivo poiche' i grillini rivendicano per loro entrambe le commissioni, candidando al copasir Angelo Tofalo. Il
Movimento 5 stelle avrebbe avanzato la richiesta di una vicepresidenza per ogni commissione.
Maratona negoziale
Una lunga giornata, quella di ieri, segnata da incontri e colloqui tra i capigruppo di Pd e Pdl (Luigi Zanda e Roberto Speranza da un lato e Renato Schifani e Renato Brunetta dall'altro) e servita a fissare orientativamente la suddivisione delle presidenze tra i tre partiti che compongono la maggioranza.
Alla Camera 8 commissioni andrebbero al Pd, 5 al Pdl e una a Scelta civica.
Al Senato il Pd avrebbe 7 presidenze, 6 il Pdl e una Sc.
Veti incrociati
Al di là del mero bilancio quantitativo, però, a tenere banco è stato il "totonomi', tra veti incrociati e bracci di ferro tra i presidenti dei gruppi.
Restano infatti ancora alcuni nodi da sciogliere, tanto che i parlamentari del Pd si incontrano questa mattina per fare il punto della situazione. Ma potrebbe anche esserci un nuovo vertice di maggioranza prima dell'orario di convocazione pomeridiana delle commissioni. I nomi dei presidenti dovranno infatti essere evidentemente blindati, dal momento che si eleggono con voto segreto e vi è il rischio di franchi tiratori.
Appuntamento nel pomeriggio
L'agenda prevede che alla Camera alle 14.30 si riuniranno le Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Esteri, Difesa, Bilancio, Finanze e Cultura. Un'ora dopo
sarà la volta delle Commissioni Ambiente, Trasporti, Attività produttive, Lavoro, Affari sociali, Agricoltura e Politiche dell'Unione europea.
Al Senato si parte alle 15 con Affari costituzionali, Giustizia, Esteri, Difesa, Bilancio e
Finanze. Alle 16 al via Istruzione, Lavori pubblici, Agricoltura, Industria, Lavoro, Sanità e ambiente.
I nomi
Sarebbe stata raggiunta un'intesa sulle presidenze delle Commissioni Affari costituzionali. Al Senato dovrebbe andare Anna Finocchiaro del Pd e di conseguenza
quella della Camera dovrebbe andare al Pdl Francesco Paolo Sisto.
Più complicata la partita attorno alle Commissioni Giustizia e Lavori pubblici e Telecomunicazioni. La presidenza della Commissione Giustizia al Senato potrebbe
andare a Francesco Nitto Palma, che alla fine l'avrebbe spuntata sui veti dei democratici, mentre quella della Camera è in bilico tra Donatella Ferranti (Pd) e Gregorio Gitti di Scelta civica. Alla presidenza della Commissione Lavori pubblici e Telecomunicazioni della Camera dovrebbe andare Guglielmo Epifani del Pd.
No a Romani
Al Senato, il Pdl aveva avanzato il nome di Paolo Romani che però non ha trovato l'appoggio del Pd, che lo considera troppo vicino a Silvio Berlusconi rispetto allo strategico tema delle comunicazioni. La palla sarebbe dunque passata ad Altero Matteoli. E il Pdl, avendo rinunciato a Romani, avrebbe chiesto a sua volta al Pd di rinunciare a Ferranti alla Giustizia.
Bilancio e Esteri
Un'altra commissione strategica è quella del Bilancio. Alla presidenza di quella della Camera dovrebbe andare Francesco Boccia del Pd mentre al Senato Antonio Azzolini del Pdl. Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini sembra ormai certo come presidente della Commissione Esteri del Senato mentre alla Camera analogo incarico dovrebbe avere Fabrizio Cicchitto del pdl. alla lavoro ci sarà l'ex ministro Cesare Damiano (Pd) alla Camera e Maurizio Sacconi del Pdl al Senato.
Alla Commissione Cultura del Senato potrebbe andare il renziano Andrea Marcucci mentre alla Camera l'ex ministro ai Beni culturali Giancarlo Galan (Pdl). Ma è emerso anche il nome dell'ex ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini.
Fra i nomi che vengono indicati per certi su fronte Pd ci sono anche quelli di Ermete Realacci come presidente della commissione ambiente della Camera e quello di Beppe Fioroni alla Commissione Difesa di Montecitorio. Daniele Capezzone, Pdl, potrebbe andare alla presidenza della commissione Finanze o a quella delle Attività produttive di Montecitorio. Ma per quest'ultima circola anche il nome di Alberto Bombassei di Scelta civica, soprattutto se la Giustizia dovesse andare a Ferranti e non a Gitti.
Le commissioni di garanzia
A Roberto Fico del Movimento 5 Stelle potrebbe andare la vigilanza Rai. si parla pero' anche di Stefano Vignaroli. Per il Copasir si fa il nome di Gennaro Migliore di Sel, anche se potrebbe sfilarsi essendo già capogruppo e lasciare il posto a Ignazio La Russa di Fratelli d'italia, che trova l'appoggio della Lega Nord.
Fallito dialogo Sel-5 Stelle
Nel pomeriggio di ieri ci sarebbe stato un incontro tra Sel e M5S. Incontro che pero' non avrebbe prodotto un esito positivo poiche' i grillini rivendicano per loro entrambe le commissioni, candidando al copasir Angelo Tofalo. Il
Movimento 5 stelle avrebbe avanzato la richiesta di una vicepresidenza per ogni commissione.
http://www.agi.it/Estero Germania: arrestato a 93 anni il "guardiano" di Auschwitz
Estero
AGI) - Berlino, 7 mag. - E' stata arrestata una presunta ex guardia nazista di Auschwitz, il campo di sterminio in cui fu realizzata la "soluzione finale " hitleriana. A spiccare il mandato di cattura nei confronti di un 93enne e' stata la procura dello Stato tedesco del Baden-Wuerttemberg, secondo cui l'uomo sarebbe stato operativo nel campo dall'autunno 1941 al 1945. L'uomo arrestato, secondo i media tedeschi, e' Hans Lipschis, lituano premiato dai nazisti come "etnicamente tedesco" grazie ai servigi resi al regime hitleriano.
Nella lista dei ricercati messa a punto dal Centro Simon Wiesenthal occupa il quarto posto e lo si descrive come appartenente alle SS-Totenkopf Sturmban (il Battaglione della morte) e dedito "all'assassinio di massa e alla persecuzione di civili innocenti, soprattutto ebrei". "Stiamo mettendo a punto l'incriminazione", ha riferito la magistratura di Stoccarda, che avvio' l'indagine su Lipschis un anno fa. Lui, che si e' sempre difeso affermando che nel campo svolgeva il ruolo di cuoco e non di guardia, si trasferi' negli Stati Uniti alla fine della guerra ma fu fatto rientrare in Germania dalle autorita' americane nell'aprile del 1983.
L'inchiesta della magistratura di Stoccarda mostra che il governo tedesco ha intenzione di continuare sulla strada percorsa dal 2011, quando si arrivo' alla condanna a cinque anni di John Demianjuk per complicita' nello sterminio di 28.000 persone. In quel caso il tribunale stabili' che qualunque fosse il ruolo nei campi di sterminio, esso doveva essere considerato come complicita' nell'Olocausto. Lipschis e' tra i 50 sopravvissuti con compiti di responsabilita' ad Auschwitz che oggi sui quali il governo tedesco sta cercando di far luce.
Germania: arrestato a 93 anni il "guardiano" di Auschwitz
http://www.lastampa.it/Tre donne rapite dieci anni fa ritrovate in una casa in Ohio
Tre donne rapite dieci anni fa
ritrovate in una casa in Ohio
Sparite tra il 2003 e il 2004, erano
prigioniere di un uomo di 52 anni
a Cleveland. La fuga grazie all’aiuto
di un vicino insospettito dalle urla
prigioniere di un uomo di 52 anni
a Cleveland. La fuga grazie all’aiuto
di un vicino insospettito dalle urla
NEW YORK
Tre donne, rapite dieci anni fa quando erano poco più che adolescenti, sono state ritrovate in una casa di Cleveland, in Ohio, non lontano da dove sono state viste l’ultima volta prima delle loro drammatiche sparizioni, avvenute comunque in tempi diversi nel giro di un biennio, ma sempre nella stessa zona.
L’incredibile storia che ha ampio risalto su tutti i notiziari americani ha per protagoniste Gina De Jesus, 23enne rapita nel 2004, Amanda Berry oggi 26enne, che aveva fatto perdere ogni traccia nel 2003, Michelle Knight, 30 anni, anche lei scomparsa nel 2003. Casi analoghi, ma ognuno diverso dall’altro, che nessuno poteva immaginare fossero legati dallo stesso incredibile destino. La polizia dell’Ohio ha arrestato tre persone. Si tratta di tre fratelli ispanici di 50, 52 e 54 anni rispettivamente. Il primo a finire in manette è stato il presunto rapitore, il 52enne Ariel Castro, autista di scuolabus. Poco dopo la cattura dell’uomo, gli inquirenti hanno proceduto all’arresto di due suoi fratelli per presunta complicità.
Dopo anni nella casa-prigione, è arrivata la svolta per la vita delle tre ragazze rapite. Una di loro, Amanda, rapita il giorno prima di compiere 17 anni, oggi è finalmente riuscita a scappare, grazie all’aiuto di un vicino. Charles Ramsey, questo il suo nome, richiamato dalle grida della casa, pare che si sia avvicinato alla porta di casa, pensando a un caso di violenza domestica. Quindi, dopo aver liberato Amanda, le ha passato il suo cellulare con cui ha subito avvisato la Polizia con una telefonata incredibilmente drammatica, la cui registrazione in queste ore viene trasmessa in continuazione dalle reti tv: «Aiutatemi. Sono Amanda Berry, sono stata rapita dieci anni fa, e ora sono libera».
Quindi ha chiesto agli agenti di far presto, pur di liberare le sue due compagne di prigionia mentre il loro aguzzino era fuori di casa. Tutti gli abitanti della zona, si sono quindi riversati per strada per accogliere l’incredibile ritrovamento. Pare che in casa con loro ci fossero due bambini. Le donne sono quindi state ricoverate all’Ospedale ma gli inquirenti hanno fatto sapere che si trovano in ottimo stato. Intanto è stato arrestato il proprietario della casa: si tratta di Ariel Castro, un autista di scuola bus di 52 anni. Come è capitato in altri casi di questo tipo, tutti in zona si chiedono come sia stato possibile che un uomo solo possa aver richiuso e tenuto nascosti tra esseri umani, tre ragazze poco più che adolescenti, oggi donne, contro la loro volontà per oltre 10 anni. E che tutto potesse accadere senza che nessuno si accorgesse di loro.
http://www.ilmessaggero.it/I processi di Berlusconi restano a Milano i legali annunciano nuova istanza di rinvio
I processi di Berlusconi restano a Milano
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di Claudia Guasco
MILANO - Restano a Milano i processi a Silvio Berlusconi. Per i giudici della Cassazione non sussiste prova del «legittimo sospetto» di una presunta «ostilità» degli uffici giudiziari del capoluogo lombardo nei confronti del Cavaliere. Il dispositivo della sentenza, firmato dal presidente della sesta sezione penale Giovanni De Roberto, è essenziale: «Si rigetta la richiesta di rimessione e si condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali». Niente trasferimento a Brescia per i procedimenti Mediaset e Ruby, dunque, e Berlusconi non nasconde la sua preoccupazione per il «fumus persecutionis» che a suo dire inquina le decisioni del magistrati milanesi. «Confido in una sentenza di piena assoluzione a meno che si voglia ancora una volta eliminarmi attraverso la via giudiziaria. Un tentativo che avviene da oltre vent’anni», afferma l’ex premier.
VERDETTI IMMINENTI La rimessione per legittimo sospetto è una strada già tentata dal Cavaliere dieci anni fa, quando chiese di spostare sempre da Milano a Brescia i processi del cosiddetto filone «toghe sporche» (Imi-Sir/Lodo Mondadori). Ma i casi di accoglimento sono rari, si tratta di uno strumento eccezionale: significa sottrarre un processo al giudice naturale indicato dalla legge. E anche questa volta i giudici della Suprema corte si sono attenuti alla linea prevalente, che registra il 98 per cento delle richieste rigettate. Nelle quaranta pagine depositate dagli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo si rimarcava «l’aggressività dell’ambiente milanese, che non tollera alcuna critica e che all’evidenza non sopporta che si assumano provvedimenti non sfavorevoli all’On. Berlusconi». Per la Cassazione, invece, «la serenità e l’imparzialità degli organi giudicanti» non è in discussione e perciò si può andare avanti. Domani riparte l’appello Mediaset, nel quale il leader del Pdl è imputato di frode fiscale e ha già sulle spalle una condanna in primo grado a quattro anni con interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Lunedì sarà la volta di Ruby, nel quale risponde di concussione e prostituzione minorile. Entrambi i processi sono a un passo dalla sentenza. IL NODO DELLA CONSULTAA Ruby manca solo la requisitoria del pm Ilda Boccassini, a Mediaset un paio di arringhe difensive prima della camera di consiglio. Sul procedimento pende però la spada di Damocle della Consulta, chiamata a esprimersi su un conflitto di attribuzione sollevato tre anni fa dai difensori in merito alla mancata concessione di un legittimo impedimento in primo grado quando Berlusconi era premier. Domani gli avvocati del Cavaliere chiederanno un rinvio in attesa del verdetto della Corte costituzionale. Se dovesse risolvere il conflitto a favore di Berlusconi, le possibilità sono due: azzerare il processo e ripartire dal primo grado oppure celebrare l’udienza annullata convocando quattro testimoni americani. Un procedura che allungherebbe i tempi del dibattimento e rosicchierebbe i termini della prescrizione, fissata ad aprile 2014. |
http://www.lastampa.it/Roma dà l’addio ad Andreotti Oggi funerali in forma privata
Roma dà l’addio ad Andreotti
Oggi funerali in forma privata
Giulio Andreotti
+ Con gli Usa, da alleato di ferro a partner inaffidabileMAURIZIO MOLINARI
+ È morto Giulio Andreotti simbolo del potere della Dc
+ Andreotti, il politico dei record
+ L’omaggio della politica al Divo Giulio Napolitano: “Il giudizio alla storia”
Le esequie sono fissate alle 17
nella sua parrocchia, a Roma
nella sua parrocchia, a Roma
ROMA
Roma dà l’addio a Giulio Andreotti. I funerali in forma privata sono stati fissati per oggi alle 17 nella chiesa romana di San Giovanni dei Fiorentini.
Il più longevo e blasonato dei politici italiani è morto ieri a 94 anni. Sette volte presidente del Consiglio e simbolo democristiano, il “Divo Giulio” era malato da tempo. Il decesso è avvenuto ieri alle 12.25 nella sua casa romana. E l’Italia si è fermata a ricordarne luci e ombre, a raccontarne la storia, a citare i suoi fulminanti aforismi. «A parte le guerre puniche, mi attribuiscono di tutto», ha detto una volta Andreotti. «Giudicherà la storia», dice oggi Giorgio Napolitano.
Oggi l’ultimo saluto. In forma privata, secondo le sue volontà. Dall’amatissima abitazione di corso Vittorio a Roma, dove è stata allestita la camera ardente, la salma di Andreotti sarà portata nel pomeriggio alla Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, per le esequie. «Protagonista della democrazia italiana, ininterrottamente presente nelle istituzioni, con lui se ne va un attore di primissimo piano di oltre sessant’anni di vita pubblica nazionale», scrive il presidente del Consiglio Enrico Letta, nell’esprimere alla famiglia Andreotti le condoglianze di tutto il governo. Si sono fermate ieri a ricordare il senatore a vita entrambe le Camere. Hanno parttecipato al minuto di silenzio anche i 5 Stelle: le loro proteste all’inizio della commemorazione di Palazzo Madama erano sembrate voler rompere l’unanimità del cordoglio e invece, precisano, erano legate ai lavori d’Aula.
Intanto, la notizia della morte di Andreotti ha fatto il giro del mondo. E la sua figura viene ricordata anche dai leader stranieri. «Era un amico del popolo ebraico. Saremo eternamente grati per il suo ruolo nel salvataggio della comunità ebraica in Libia», ha dichiarato il capo dello stato israeliano Shimon Peres. L’ambasciatore David Thorne lo ha ricordato come amico degli Stati Uniti. «Leader discusso ma brillante, ha rafforzato l’Italia in Ue», dice il presidente dell’Europarlamento Schulz. Andreotti viene ricordato dal capitano della “sua” Roma Francesco Totti e da chi gli è stato più vicino in politica, come Paolo Cirino Pomicino: «Perdo un amico e un maestro di vita». Mentre Ciriaco De Mita sottolinea che «il dissidio, anche profondo» che li vide contrapposti nella Dc, «è stato sempre di natura politica e mai di carattere personale».
Romano Prodi ne ha ricordato la caratura da «statista». Massimo D’Alema parla di un «leader molto discusso» ma di cui «non si può negare» l’apertura al dialogo con le altre forze politiche. «Ha attraversato tutto e si sottopone a un giudizio che non può essere solo fiori ma anche qualche spina», ammette Pier Ferdinando Casini. «Per lui la mediazione andava esercitata con tutti - lo difende Fabrizio Cicchitto - dal Pci agli alleati politici fino anche alla mafia tradizionale, mentre condusse una lotta senza quartiere contro quella corleonese». Ma Silvio Berlusconi stigmatizza la « lotta indegna di un paese civile» che contro di lui ha fatto la sinistra. E mentre il web si scatena in critiche verso “Belzebù”, sono invece composti anche i messaggi dei politici più critici verso Andreotti, come Di Pietro, Ingroia e anche il M5S, che con Giulia Sarti scrive: «È morto il condannato prescritto per mafia». Definitivo Oliviero Diliberto: «Era un avversario di livello, oggi i nostri avversari sono degli omuncoli, come d’altro canto anche noi»
http://www.corriere.it-Viagra venduto online contro il mercato dei falsi
Viagra venduto online contro il mercato dei falsi
Per averlo serve sempre la ricetta medica. L'80% delle pillole blu vendute nelle farmacie online è contraffatto e pericoloso
Il servizio 'Viagra Home Delivery'
MILANO - Non ci sarà più bisogno di andare in farmacia per comprare il Viagra, noto farmaco contro la disfunzione erettile. Né di avventurarsi nel web con il rischio di acquistare farmaci falsi e pericolosi. Negli Stati Uniti, l'azienda produttrice del Viagra, Pfizer, ha deciso di lanciarsi nella vendita online della pillola blu. L'iniziativa "Viagra home delivery" è ben evidenziata sul sito Viagra.com, realizzata in collaborazione con la catena CVS/pharmacy.
RICETTA - La mossa di Pfizer rivoluziona il modello di distribuzione del settore farmaceutico americano: finora nessuna azienda aveva mai tentato la via della vendita online direttamente ai pazienti. Si tratta dunque della prima Big Pharma a vendere i propri farmaci ai pazienti via web, senza intermediari. Ovviamente non viene meno l'obbligo di ricetta medica, ma i pazienti non dovranno più andare in farmacia per averlo, o rischiare di ricevere un prodotto contraffatto acquistato su un sito illegale, magari per la vergogna di chiedere il prodotto in farmacia. La National Association of Boards of Pharmacy stima che solo il 3% delle farmacie virtuali sono legali. «Sono almeno 24 milioni l'anno le ricerche che vengono effettuate in rete con parola chiave "Viagra" - ricorda Victor Clavelli, senior director di Pfizer -. Offrendo un accesso ufficiale all'acquisto di questo farmaco online la nostra speranza è di contribuire a a combattere la contraffazione».
I RISCHI - Nel 2011, Pfizer Global Security ha valutato 22 siti web che appaiono nei risultati di ricerca con la frase "buy Viagra" e l'analisi chimica condotta sulle pillole pubblicizzate e vendute da queste farmacie online ha rilevato che circa l'80% è contraffatto. Il più delle volte, i falsi Viagra contenevano solo il 30-50% di principio attivo, il sildenafil citrato. «Abbiamo anche visto medicinali contraffatti fabbricati in condizioni sporche e deplorevoli. Alcune persone non capiscono i rischi che questo comporta per la loro salute e sicurezza - sottolinea Matthew Bassiur, vice presidente Pfizer Global Security -. I farmaci contraffatti spesso contengono quantità sbagliate o principi attivi errati, così come sostanze contaminanti potenzialmente pericolose. I campioni di Viagra contraffatto testati dai nostri laboratori hanno messo in evidenza la presenza di pesticidi, residui di pannelli di rivestimento, di vernice e di inchiostro di stampante. Questi risultati ci spingono a proseguire i nostri sforzi per fermare coloro che approfittano di ignari pazienti».
http://www.lastampa.it-Primo sparo da una pistola realizzata con stampante 3D
Primo sparo da una pistola
realizzata con stampante 3D
L’immagine da Forbes
Il test in un poligono del Texas
effettuato mentre gli Stati Uniti
s’interrogano sul possesso di armi
effettuato mentre gli Stati Uniti
s’interrogano sul possesso di armi
WASHINGTON
La “Liberator”, prima pistola in plastica creata da una stampante in 3D, spara. Il progetto ad opera della Defense Distribuited, un’azienda no-profit texana, già il mese scorso aveva avuto una licenza federale ad hoc. E ora, dopo otto mesi di studi, nuovi test dimostrano che funziona come una normale arma convenzionale. Tutto mentre la Nra, la potente lobby delle armi chiude la sua convention nazionale di Houston con una giornata della gioventù, dedicata ai baby tiratori, durante la quale bambini di 5-10 anni hanno avuto a disposizione molte postazioni per imparare a sparare. Ma la giornata ha offerto anche l’occasione per premiare il più giovane membro della National Rifle Association, un bambino di appena 3 anni, poco più grande della bimba uccisa dal fuciletto del fratellino, 5 anni, la settima scorsa in Kentucky.
Intanto non si ferma la corsa alle armi. L’ultima novità è appunto questa nuova pistola fatta in casa, composta da 16 pezzi, di cui 15 di una plastica dura resistente al calore, creati appunto da una stampante tridimensionale, e uno di ferro, in modo che l’arma possa essere individuata dai metal detector come richiede la legge. I disegni originali da cui poi fare le “stampate” con cui assemblare la pistola saranno presto disponibili on-line.
Il suo ideatore, Cody Wilson, un 25 enne studente texano, fondatore della Defense Ditributed spiega che con questa pistola `fai da te´, il suo scopo è assicurare a tutti il diritto a potersi difendere senza alcun limite imposto dalla legge e dal governo. Obbiettivo raggiunto, visto che con questo processo low cost, con i componenti in plastica, la sua pistola potrebbe costare molto meno delle armi che si vendono senza problemi nei tantissimi supermercati sparsi in tutti gli States. In un video dal titolo “Liberator, l’alba del Wiki-weapons”, pubblicato nel sito www. defcad.org si vede proprio Cody stampare i componenti di plastica bianca, poi montarli e sparare orgoglioso. Quindi lo slogan “downlaod now”, mentre sullo sfondo si vede un sole che appare all’orizzonte.
«Mi rendo conto che questo nostro oggetto potrebbe fare male a qualcuno. Del resto si tratta di una pistola, ma io non penso che questa sia una ragione sufficiente per non crearla. Penso che la libertà, alla fine - osserva Wilson - sia l’interesse superiore».
Ovviamente il progetto già ribattezzato «difesa diffusa», è accompagnato da mille polemiche: di fatto una volta che i disegni saranno online, ognuno potrà costruirsi la sua pistola in casa, senza alcun controllo, senza alcuna autorizzazione, o numero di serie o altri ostacoli regolamentari. Una mossa che fa felici i fan delle armi, ma è in netta controtendenza con gli sforzi che l’amministrazione Obama sta facendo da mesi per imporre nuove e più stringenti regole al possesso di fucili e pistole, dopo le stragi di Aurora e Newtown.
Un congressista democratico dello stato di New York, Steve Israel, ha già chiesto il divieto di queste armi stampate in 3D. «Ogni tipo di controllo preventivo sui possessori, ogni regola diventa inutile se qualsiasi delinquente può “stamparsi” in casa la sua pistola», avverte Israel spiegando il senso della sua proposta di messa al bando.
http://www.lastampa.it-Addio capelli grigi, arriva la cura definitiva
Addio capelli grigi, arriva la cura definitiva
I capelli sono una parte importante del proprio corpo, soprattutto per le donne. Presto sarà possibile mantenere il proprio colore naturale, grazie a una cura mirata. Foto: ©photoxpress.com/Lev Dolgatsjov
Non si tratta di una tintura che maschera momentaneamente il problema, ma una vera e propria cura dall’interno che promette di restituire il colore ai capelli che l’hanno perduto. In più, cura anche la vitiligineLM&SDP
Si parte dalla radice del problema – è proprio il caso di dirlo – per ovviare ai capelli grigi e, in più, curare anche disturbi come la vitiligine (la perdita di colore della pelle che si presenta con le tipiche macchie bianche).
A trovare dunque la cura per i capelli grigi, che potrebbe mandare in pensione le tinture per capelli, è stato un team di ricercatori della tedesca Arndt University di Greifswald, e del britannico Centre for Skin Sciences, School of Life Sciences, dell’Università di Bradford.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista FASEB (The Faseb Journal) e riporta come l’ingrigirsi dei capelli sia dovuto a un grande e diffuso stress ossidativo dell’organismo. Questo processo avviene a seguito dell’accumulo di perossido di idrogeno nel follicolo pilifero, il quale fa sì che i capelli siano oggetto di un sorta di trattamento con la candeggina, dall’interno verso l’esterno, con il risultato che il capello diviene bianco.
Ora però, il team coordinato dalla dottoressa Karin U. Schallreuter dell’Istituto per le Malattie Pigmentarie, ha trovato che questo accumulo di perossido di idrogeno può essere trattato con un composto a uso topico (locale) UVB-activated che hanno chiamato “PC-KUS” (il già noto Pseudocatalasi, tuttavia modificato). Come ritenuto da altri studi, il processo di Pseudocatalasi è ritenuto attivo nel trattare la vitiligine: questo nuovo trattamento, secondo gli autori, è più efficace.
In questo studio, i ricercatori hanno coinvolto un gruppo di 2.411 pazienti provenienti da diversi Paesi europei, tutti afflitti da vitiligine. Di questi, 57 erano affetti da vitiligine rigorosamente segmentale (SSV), mentre a 76 pazienti era stata diagnosticata una vitiligine mista, che è composta da SSV più vitiligine non-segmentale (NSV).
L’analisi dei casi ha permesso agli scienziati di scoprire che chi era affetto dalla vitiligine rigorosamente segmentale (SSV), con particolare e determinata distribuzione dei sintomi sulla pelle e nelle ciglia, mostrava lo stesso stress ossidativo osservato nella più frequente vitiligine non-segmentale (NSV) generale. La NSV è comunemente associata a una diminuita capacità antiossidante, compresi catalasi, tioredossina reduttasi, e i meccanismi di riparazione solfossido reduttasi metionina.
«Fino a oggi, è al di là di ogni dubbio, la perdita localizzata e improvvisa di colore della pelle e dei capelli può influenzare le persone in molti modi fondamentali – spiega Schallreuter – Il miglioramento della qualità della vita dopo il successo nella ripigmentazione totale, e anche parziale, è stato documentato».
Il trattamento studiato dai ricercatori promette dunque di risolvere non solo il problema della vitiligine, ma soprattutto quello dei capelli grigi dalla “radice”. La possibilità quindi di rimediare a questo fenomeno può avere grandi implicazioni sulla qualità della vita delle persone, sostengono gli esperti. Non più dunque mascherare l’incanutimento ma risolverlo e ritrovare il proprio colore naturale: un bel passo avanti.
Ora, non resta che attendere la possibilità di utilizzare questo nuovo trattamento.
A trovare dunque la cura per i capelli grigi, che potrebbe mandare in pensione le tinture per capelli, è stato un team di ricercatori della tedesca Arndt University di Greifswald, e del britannico Centre for Skin Sciences, School of Life Sciences, dell’Università di Bradford.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista FASEB (The Faseb Journal) e riporta come l’ingrigirsi dei capelli sia dovuto a un grande e diffuso stress ossidativo dell’organismo. Questo processo avviene a seguito dell’accumulo di perossido di idrogeno nel follicolo pilifero, il quale fa sì che i capelli siano oggetto di un sorta di trattamento con la candeggina, dall’interno verso l’esterno, con il risultato che il capello diviene bianco.
Ora però, il team coordinato dalla dottoressa Karin U. Schallreuter dell’Istituto per le Malattie Pigmentarie, ha trovato che questo accumulo di perossido di idrogeno può essere trattato con un composto a uso topico (locale) UVB-activated che hanno chiamato “PC-KUS” (il già noto Pseudocatalasi, tuttavia modificato). Come ritenuto da altri studi, il processo di Pseudocatalasi è ritenuto attivo nel trattare la vitiligine: questo nuovo trattamento, secondo gli autori, è più efficace.
In questo studio, i ricercatori hanno coinvolto un gruppo di 2.411 pazienti provenienti da diversi Paesi europei, tutti afflitti da vitiligine. Di questi, 57 erano affetti da vitiligine rigorosamente segmentale (SSV), mentre a 76 pazienti era stata diagnosticata una vitiligine mista, che è composta da SSV più vitiligine non-segmentale (NSV).
L’analisi dei casi ha permesso agli scienziati di scoprire che chi era affetto dalla vitiligine rigorosamente segmentale (SSV), con particolare e determinata distribuzione dei sintomi sulla pelle e nelle ciglia, mostrava lo stesso stress ossidativo osservato nella più frequente vitiligine non-segmentale (NSV) generale. La NSV è comunemente associata a una diminuita capacità antiossidante, compresi catalasi, tioredossina reduttasi, e i meccanismi di riparazione solfossido reduttasi metionina.
«Fino a oggi, è al di là di ogni dubbio, la perdita localizzata e improvvisa di colore della pelle e dei capelli può influenzare le persone in molti modi fondamentali – spiega Schallreuter – Il miglioramento della qualità della vita dopo il successo nella ripigmentazione totale, e anche parziale, è stato documentato».
Il trattamento studiato dai ricercatori promette dunque di risolvere non solo il problema della vitiligine, ma soprattutto quello dei capelli grigi dalla “radice”. La possibilità quindi di rimediare a questo fenomeno può avere grandi implicazioni sulla qualità della vita delle persone, sostengono gli esperti. Non più dunque mascherare l’incanutimento ma risolverlo e ritrovare il proprio colore naturale: un bel passo avanti.
Ora, non resta che attendere la possibilità di utilizzare questo nuovo trattamento.
http://www.ilsole24ore.com-Youtube accelera: pronto il lancio di canali a pagamento
Youtube accelera: pronto il lancio di canali a pagamentoSono pronti al debutto i canali a pagamento di YouTube: secondo le indiscrezioni raccolte dal Financial Times potrebbero arrivare da questa settimana e saranno circa 50. Il quotidiano finanziario inglese segnala che il costo previsto è di 1,99 dollari al mese per ognuno. In questo modo la piattaforma di videosharing affianca un'altra fonte di ricavi per gli di Luca Dello Iacovo - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/eaRTM
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