Madagascar, folla lincia tre uomini
Torturati e bruciati: «Trafficavano organi»
Una delle vittime è francese. L’altro sarebbe un italiano. Ucciso anche un terzo uomo. Ferocia scatenata dall’omicidio di un bimbo
A nord l’isola di Nosy Be (Google Maps)
Due stranieri sono stati bruciati da una folla inferocita nell’isola di Madagascar. Erano sospettati di trafficare organi. Il Quai d’Orsay ha confermato che uno delle due vittime è francese. Ancora ignota la nazionalità del secondo straniero. Secondo alcuni testimoni sarebbe un italiano. Un terzo uomo è stato linciato poche ore dopo. Un giornalista dell’Afp ha raccontato di aver visto il corpo gettato nelle fiamme, non si sa se fosse ancora vivo. In precedenza la polizia, citata dai media locali e francesi, aveva avvertito che i residenti stavano cercando un terzo uomo che ritenevano coinvolto nell’attività di traffico di organi. È un cittadino malgascio, forse lo zio del bimbo la cui morte ha scatenato la ferocia omicida. La folla avrebbe ucciso l’uomo ritenendolo responsabile del rapimento del piccolo, secondo quanto riportato da testimoni e funzionari di polizia.
IL CADAVERE DEL BAMBINO - A scatenare la furia dei residenti dell’isola di Nosy Be, nota destinazione turistica locale, è stato il ritrovamento del cadavere di un bimbo di otto anni, con i genitali e la lingua tagliata. «Hanno scatenato una caccia all’uomo e ucciso i due europei», ha riferito il vicecomandante della gendarmeria locale, Guy Bobin Randriamaro.
COSTRETTI A CONFESSARE - I due occidentali sono stati circondati e sotto tortura - riferiscono fonti locali - avrebbero confessato di essere i responsabili dell’omicidio, ma anche di trafficare organi. Conferme in tal senso, stando ai media locali, sono arrivate anche da altri testimoni che hanno riferito del ritrovamento di organi umani all’interno di un frigorifero nel palazzo dove abitavano i due stranieri. La folla ha quel punto ha deciso: i «vazaha» (gli stranieri europei in lingua malgascia) vengono impiccati e poi bruciati, secondo alcune fonti addirittura da vivi, come ha confermato il commissario di polizia di Nosy Be Hell-Ville, Honoya Tilahizandry. La gendarmeria non ha però precisato se il presunto traffico d’organi sia legato alla stregoneria o ad altre pratiche.
GIORNI DI TENSIONE - L’aggressione è avvenuta dopo giorni di tensione in cui era stato anche assaltato il commissariato che aveva la responsabilità delle indagini. Nei tumulti c’erano stati un morto e sei feriti. Le nazionalità dei due stranieri uccisi, identificati solo come Sebastien e Roberto, non sono chiara: secondo i funzionari locali, si tratta di due francesi, ma testimoni hanno riferito che uno forse era italiano. La Bbc online, che cita alcuni residenti del resort di Nosy Be, ha scritto che l’uomo è italiano, mentre un ristoratore malgascio, sentito dall’Afp, ha ipotizzato che potrebbe trattarsi di un italo-francese. La Farnesina sta al momento verificando la veridicità della notizia.