questo blog è un cofanetto pieno di piccole esperienze personali. di Beppe La Forgia
curiosi
domenica 27 gennaio 2013
iPAD?no grazie!.........(bambini cinesi al lavoro)http://www.lastampa.it
Bimbi schiavi nelle fabbriche dell’iPad
In 11 fabbriche dei fornitori della Apple lavoravano bimbi
La Apple passa al setaccio i fornitori
«In Cina una fabbrica di minorenni»
«In Cina una fabbrica di minorenni»
Lavoro minorile negli impianti dei fornitori di Apple: nel 2012 Cupertino ha rivenuto 106 casi di bambini con meno di 16 anni di età impiegati nelle fabbriche. Si tratta di 11 stabilimenti in tutto: il caso più estremo in un impianto cinese, dove 74 dei 106 ragazzi lavoravano. Apple ha troncato il rapporto di lavoro con l’azienda e l’ha denunciata alle autorità locali, che l’hanno multata e le hanno revocato la licenza. A scattare la fotografia delle condizioni di lavoro nelle fabbriche di fornitori Apple è Cupertino stessa, nel rapporto annuale sulla `Responsabilità dei fornitori´.
«Il nostro approccio nei confronti del lavoro minorile è chiaro: non lo tolleriamo e stiamo lavorando per sradicarlo dalla nostra industria. Quando scopriamo fornitori che impiegano lavoro minorile chiediamo azioni correttive immediate» afferma nel rapporto Apple, una delle poche società fra i colossi dell’hi-tech a pubblicare i dettagli sui propri fornitori. Nel rapporto Apple precisa che nessuno dei ragazzi lavora più nelle catene dei fornitori Apple, dopo che la società ha lavorato con i propri partner per aiutarli a identificare casi di documenti falsi. Il lavoro minorile e le tutele del lavoro giovanile sono le uniche due aree sulle otto esaminate da Apple nel rapporto dove si è assistito nel 2012 a un aumento delle violazioni. Le altre categorie, quali la non discriminazione, la libertà di associazione e i salari, sono migliorate.
Apple ha constatato che meno di un quarto dei suoi fornitori ha contravvenuto agli standard fissati per il rispetto del lavoro e dei diritti umani. Secondo i dati di Cupertino, nel 92% delle settimane lavorate da un milione di dipendenti sparsi nella catena di fornitori è stato rispettato il criterio di un massimo di 60 ore di lavoro a settimana e di un giorno di riposo. Si tratta di un importante progresso rispetto all’anno precedente, quando solo nel 38% dei casi i requisiti minimi erano stati rispettati. «Non consentiamo ai fornitori di agire in modo non etico o di minacciare i diritti dei lavoratori, anche se le leggi locali consentono tali pratiche - afferma Apple -. Stiamo lavorando per mettere fine alle eccessive ore di lavoro, per proibire pratiche di assunzione non etiche e prevenire l’assunzione di lavoro minorile
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