Alitalia, via libera all’aumento di capitale da 300 milioni, Sarmi: «Non useremo soldi dei correntisti»
Scaroni: «Con soluzione affidabile no allo stop del carburante»
Squinzi: «Perplesso di fronte all’intervento pubblico»
(Ansa)
Per l’investimento di Poste in Alitalia non può «essere utilizzata alcuna risorsa proveniente nè da conti correnti postali nè da Buoni e Libretti Postali». Lo ha garantito l’amministratore delegato di Poste Massimo Sarmi . «Le risorse finanziarie per l’investimento - ha spiegato - saranno reperite esclusivamente dalla liquidità disponibile di Poste».
LE POSTE - Un investimento sempre più concreto, su cui pare che le Poste abbiano già iniziato a lavorare con un piano industriale strutturato. E sulla situazione di Alitalia, è intervenuto anche l’amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni. Se la soluzione individuata per il salvataggio di Alitalia «è affidabile, non fermeremo i rifornimenti» ha detto Scaroni a margine di una conferenza stampa a Bruxelles. «Se verranno fuori elementi che mi rassicurano sul fatto che Alitalia continuerà ad operare continueremo a rifornirla come sempre, se no non la riforniremo — ha detto —. Sono fiducioso, sarei sorpreso che le cose non si svolgano in modo positivo».
L’AUMENTO - Nel frattempo il consiglio di amministrazione della compagnia aerea ha dato il via libera all’aumento di capitale da 300 milioni di euro con il voto favorevole di tutti i soci, Air France compresa. Un intervento che scongiura, per il momento, il fallimento del vettore italiano. La cifra infatti servirà a ridare ossigeno alle casse quasi vuote della compagnia che altrimenti rischiava di rimanere con gli aerei a terra.Sull’intervento di Poste italiane, si è detto molto scettico il presidente di Confindustria. «Sono sempre molto perplesso di fronte agli interventi della mano pubblica in una società privata. Certo, se è un cerotto per tamponare una situazione di emergenza, passi. Però bisognerà una volta per tutte fare una riflessione seria per avere un piano di medio-lungo termine».
LA FRENATA UE -Poi l’avviso da parte dell’Unione europea. «In principio Alitalia può ricevere aiuti di Stato — ha spiegato il portavoce del commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia, Antoine Colombani — ma solo se vengono rispettate le norme comunitarie sui salvataggi e sulle ristrutturazioni». La Commissione europea comunque esaminerà l’intervento delle Poste se ne riceverà «una notifica». Questione su cui ha subito risposto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi: per Alitalia, Poste Italiane non è «un aiuto da parte del pubblico» ma «un’azienda sana che può fare da partner industriale in un settore sempre più complementare». Il ministro ha aggiunto che Air France resta «il principale possibile partner internazionale di Alitalia. Vediamo cosa farà sull’aumento di capitale, altrimenti si dovrà cambiare partner».
I SINDACATI - «La situazione era sull’orlo del fallimento — ha risposto a stretto giro il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti — Alitalia non è una qualunque società, ma collega gran parte del Paese con l’estero. Il fallimento avrebbe causato una piccola catastrofe economica e non possiamo permettercelo. L’intervento del governo - ha aggiunto - era necessario. Bisogna parlare dell’intervento dello Stato in modo meno ideologico». A commentare la vicenda anche Corrado Passera: l’ex ministro era amministratore delegato di Intesa Sanpaolo quando la banca promosse la cordata Cai per salvare Alitalia (Passera è stato anche amministratore delegato di Poste Italiane).
PASSERA -«La mia opinione sull’ipotesi che Poste Italiane contribuisca a risanare Alitalia è potenzialmente positiva — ha detto —. All’epoca, non erano prevedibili cinque anni di recessione così forti. C’è stato l’impegno dei dipendenti e soci privati che in questi anni hanno messo circa 1,2 miliardi per superare una situazione difficilissima. L’aumento di capitale — ha aggiunto — potrebbe mettere in condizione l’azienda di arrivare in fondo al piano di risanamento e rilancio» . Parole criticate da Carlo De Benedetti. «Sconvolgenti ma non sorprendenti le dichiarazioni di Passera sulla vicenda Alitalia — ha detto l’imprenditore — . Certo c’è stata la crisi da noi come altrove ma la combinazione tra il marketing elettorale di Berlusconi e il marketing politico di Passera si è dimostrata disastrosa per tutti meno che per loro».Poi ha aggiunto:«Più di 5 miliardi del denaro dei contribuenti è stato bruciato sull’altare delle ambizioni personali».
RYANAIR - Si è detto già pronto a subentrare alle eventuali rotte tagliate da Alitalia, Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, che in un’intervista al Corriere ha annunciato di aver già verificato la disponibilità di alcune regioni italiane. L’ingresso di Poste «è una buona cosa — ha commentato Raffaele Bonanni, segretario della Cisl —. Alitalia ha bisogno di un pò di giorni per prendere fiato e vedere un pò cosa costruire per utilizzare un’energia davvero potentissima. Il nostro bacino utenti - ha aggiunto — è il quinto del mondo, quindi molto appetibile. Ed è un peccato distruggerlo insieme ad un’azienda che oggi è in difficoltà per varie ragioni. Bisogna poi costruire una joint venture con altre realtà».