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curiosi
martedì 16 aprile 2013
http://www.lastampa.it-La tragedia di Boston vissuta sui social media
La tragedia di Boston vissuta
sui social media
+ Boston, bombe sui maratoneti MAURIZIO MOLINARI
+ Boston, sangue sulla maratona: 2 morti Una delle vittime un bambino di 8 anni Voci di un fermo, poi arriva la smentita
Da Street View a Person Finder fino agli hashtag su Twitter. Ecco come si mobilita il web
ANTONINO CAFFO
La tecnologia scende in campo quando c’è bisogno di indagare su atti terroristici come quello della maratona di Boston. Grazie all’utilizzo di Google Maps e della funzione di visualizzazione stradale Street View polizia e semplici cittadini possono già farsi un’idea di dove possano essere state posizionate le bombe e del raggio di azione che hanno coperto. Il sito Americanblog.com è il primo ad occuparsi della possibilità di utilizzare le mappe di Google per localizzare le bombe. In una foto evidenzia il cerchio esatto della prima esplosione e in un’altra il luogo esatto ripreso da Street View. Sembra che nel luogo del primo scoppio ci sia una mailbox, ovvero una tipica cassetta per le lettere statunitense. Sarebbe qui che i terroristi avrebbero inserito l’ordigno prima di farlo esplodere.
Nell’immagine di Street View che riprende il luogo dove è avvenuta la seconda esplosione si vede un bidone della spazzatura dove, secondo Americanblog.com, sarebbe potuto essere inserita la bomba. Entrambi i luoghi presentano la stessa tipologia di strada con vetrine di negozi e catene (come Starbucks). Difficile allora che gli artefatti siano stati posizionati al loro interno, più probabili che siano stati nascosti in luoghi piccoli e poco controllati come cassette delle lettere e cassonetti.
Mappe interattive
In altre immagini, mostrate da portali statunitensi , si vede chiaramente il paesaggio della Boston Marathon visto dagli occhi di Google Maps. È in una di queste immagini che si vede chiaramente il luogo dove potrebbe essere scoppiato il primo ordigno. Grazie a Google Maps si può anche vedere nel dettaglio il luogo dove le bombe sarebbero state posizionate. La prima vicino alla linea di arrivo, la seconda qualche centinaio di metri più indietro poco dopo un Apple Store. È UsaToday a fare un largo uso della cartografia condivisa di Google in una mappa interattiva che permette di visualizzare l’intero percorso della maratona, gli eventi che si sono verificati durante le esplosioni e dopo e il luogo esatto dei due attentati mostrato nella mappa.
Google Person FInder
Intanto nelle prime ore successive alla tragedia di Boston Google ha lanciato lo strumento di ricerca Person Finder per coloro che vogliono ricevere notizie su persone scomparse tra le strade della maratona. Il Boston Marathon Person Finder consente di scegliere tra le opzioni “Sto cercando qualcuno” oppure “Ho informazioni su qualcuno” per lasciare tracce importanti e utili durante le ricerche di persone disperse. Nella pagina sono anche presenti indicazioni per mettersi in contatto con le autorità locali. Google ha lanciato il Person Finder per la prima volta nel gennaio 2010 a seguito del terremoto di Haiti. Il servizio conta già 800 segnalazioni per la maratona di Boston. La a stessa Polizia di Boston sta utilizzando i social media, come afferma CBSNews, per potenziali indizi utili e capire quello che è successo. Su Twitter è stato lanciato l’hashtag #tweetfromthebeat per raccogliere foto e video a riguardo e ricomporre il complicato puzzle.
http://www.corriere.it-Al traguardo per abbracciare il padre Così è morto Martin, 8 anni, di Dorchester...
Al traguardo per abbracciare il padre
Così è morto Martin, 8 anni, di Dorchester
Ucciso dalla prima bomba esplosa alla maratone di Boston. Gravissima la sorellina. Ferita la mamma, Denise
LaPresse
Si chiamava Martin Richard il bimbo di 8 anni morto nell'attentato alla maratona di Boston. Un nome uscito con pudore e sgomento da un tweet dell'account del Boston Globe. Sussurrato nell'hashtag #prayformartin, dove si incrociano incredulità, tristezza e messaggi di conforto e incoraggiamento, da una comunità sconvolta, alla famiglia devastata.
LA FAMIGLIA - Martin era un bimbo di Dorchester, quartiere residenziale circondato dal verde, qualche chilometro a sud del centro della città. Il piccolo, figlio di un maratoneta, era corso al traguardo per abbracciare il padre, William Richard, che si stava approssimando alla linea d'arrivo. Una giornata radiosa, una festa di famiglia, fino all'esplosione di quella bomba riempita di tondini di ferro. Progettata per stravolgere la fisionomia di una città parata a festa. Tra le 140 persone ferite nell'esplosione ci sono anche la sorellina di Martin - che secondo la stampa americana avrebbe perso una gamba - e la madre, Denise. Illesa un'altra sorellina, anche lei al traguardo a scrutare l'arrivo di quel pettorale, tra i tantissimi che sfilavano verso la fine. Drammatica la testimonianza di alcuni vigili del fuoco, riportata da Socialgrind.com: «Il bambino è corso ad abbracciare il padre al traguardo. Poi il papà ha continuato a camminare e il piccolo è tornato sul marciapiedi, con la famiglia. In quel momento è esplosa la bomba che ha ucciso il ragazzino e dilaniato la gamba alla sorellina».
I TWEET - Martin viveva con la famiglia in Carruth Street. «Era un mio vicino di casa», scrive Katelyn. «Non lo conoscevo, ma so che frequentava la scuola di mio figlio, era un bravissimo bambino», dice Makaylah. «Giocava per la "Savin Hill"», dice Mike Hunt. Il padre, William, è citato come un influente membro della comunità locale. Vicini e amici si sono riuniti per una veglia, in serata, nel quartiere. «Sono amati da tutti, per il contributo che danno alla comunità - ha detto Avanna Pressley, city councilor -. Tutto questo è surreale, tragico, incomprensibile».
I PICCOLI FERITI - Il lutto per Martin rende ancora più drammatico il bilancio dell'attentato alla maratona. Tra i feriti ci sono molti bambini: l'ospedale pediatrico della città, il Children's Hospital, ha accolto un'ondata di piccoli pazienti. Uno è un bambino di 2 anni con una ferita alla testa, ricoverato in terapia intensiva. Una ragazza di 9 anni ha subito un trauma alla gamba che l'ha tenuta per ore in camera operatoria. In tutto 9 i bambini ricoverati: tra gli altri un adolescente di 14 anni; una ragazzina di 10, un'altra con un femore rotto, un bimbo di 7 anni con una ferita alla gamba.
http://ansa.it-Sequestro 43 kg droga in aeroporto Roma
Sequestro 43 kg droga in aeroporto Roma
Stupefacente anche in confezioni latte, arrestati 4 corrieri
16 aprile, 11:55
Guarda la foto1 di 1
(ANSA) - NAPOLI, 16 APR - Maxi sequestro di cocaina nell' aeroporto di Roma Fiumicino da parte di Polizia e Guardia di Finanza di Roma e Napoli: intercettati 43 kg di cocaina purissima su un volo proveniente da Santo Domingo. Il sequestro è avvenuto domenica ma se ne ha avuta notizia oggi.
La droga era trasportata da 4 corrieri, 3 venezuelani e un'italiana, che sono stati arrestati. Sei kg erano stati nascosti in alcune confezioni di latte in polvere dall'italiana che viaggiava con la figlia di un anno.
La droga era trasportata da 4 corrieri, 3 venezuelani e un'italiana, che sono stati arrestati. Sei kg erano stati nascosti in alcune confezioni di latte in polvere dall'italiana che viaggiava con la figlia di un anno.
http://www.ilsole24ore.com-Bombe alla maratona di Boston, i talebani: non siamo stati noi...
Bombe alla maratona di Boston, i talebani: non siamo stati noi
di Angela Manganaro con articoli di Alberto Negri e Gerardo PelosiCronologia articolo16 aprile 2013Commenti(1)
IN QUESTO ARTICOLO
Media
Argomenti: Vladimir Putin | Ufficio Stampa | Mario Monti | Tehreek-e-Taliban | Mark Zuckerberg | Tea Party | Stati Uniti d'America | Boston Globe | FBI
(Lapresse)
Due bombe a dodici secondi di distanza quando il 117esimo atleta sta tagliando il traguardo della maratona di Boston. Tre morti, fra cui un bambino di otto anni, 130 feriti sui marciapiedi di Boylston Street ricoperti di sangue; 17 ricoverati in condizioni critiche, altri 25 gravi, otto bambini fra i feriti, aggiunge Cheryl Fiandaca, ufficio stampa della polizia in città. È tutto quello che gli inquirenti sanno dell'attacco di ieri notte italiana, pomeriggio sull'East coast statunitense, scrive il Boston Globe nell' articolo in home page, oggi eccezionalmente non a pagamento.
La Casa Bianca parla di generico "atto di terrore"; al momento chi indaga non si sbilancia sulla matrice delle due esplosioni (le fiamme, quasi simultanee, alla biblioteca Kennedy della città, sembrano non avere origini dolose). Chi propende per una pista interna - notano i media americani - notano che l'attacco è avvenuto nel Patriot's Day, stesso periodo di altre stragi o attentati terroristici di matrice interna: Waco (19 aprile 1993) ,Oklahoma City (19 aprile 1995) Columbine (20 aprile 1999). Lo stesso presidente Obama, nel discorso al Paese poche ore dopo l'attacco multiplo, non si è sbilanciato: «Ancora non sappiamo chi è l'autore del gesto», «né perché lo ha fatto», «ma andremo fino alla fine e troveremo i responsabili» i quali «siano essi una persona o un gruppo» «sentiranno il peso della giustizia».
Attacco ai simboli
Che sia un attacco all'America del progresso, a una gara antica, in un giorno di unità nazionale, nella città liberal per definizione dove nel 1773 è nata la protesta dei coloni americani contro le tasse britanniche sul tè (i Boston Tea Party, che oggi danno il nome al movimento di destra antitasse, ala radicale dei repubblicani) è confermato anche dalle coincidenze: oggi si sarebbe dovuta tenere la conferenza stampa di presentazione della riforma dell'immigrazione, voluta da Obama ma soprattutto dagli ingegneri di Silicon Valley guidati dal fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, che ha creato un gruppo di pressione per sostenere le nuove misure.
Che sia un attacco all'America del progresso, a una gara antica, in un giorno di unità nazionale, nella città liberal per definizione dove nel 1773 è nata la protesta dei coloni americani contro le tasse britanniche sul tè (i Boston Tea Party, che oggi danno il nome al movimento di destra antitasse, ala radicale dei repubblicani) è confermato anche dalle coincidenze: oggi si sarebbe dovuta tenere la conferenza stampa di presentazione della riforma dell'immigrazione, voluta da Obama ma soprattutto dagli ingegneri di Silicon Valley guidati dal fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, che ha creato un gruppo di pressione per sostenere le nuove misure.
Le piste
Mentre dunque avanza l'ipotesi dell'attacco interno, per gli Stati Uniti una lunga scia di sangue dalla loro nascita, dai rifugi sulle montagne della cintura tribale al confine afghano, i talebani pakistani negano di aver nulla a che fare con l'attacco. «Siamo convinti che si debbano attaccare gli USA e i loro alleati, ma non siamo coinvolti in questo attentato», ha detto Ehsanullah Ehsan, portavoce di Tehreek-e-Taliban Pakistan. Intanto rimane piantonato in ospedale il giovane saudita, ferito ad una gamba, attualmente ricoverato sotto sorveglianza in un ospedale di Boston: la polizia ha però precisato che non si può dire che il giovane, in Usa con un visto da studente, sia coinvolto nella preparazione dell'attentato. Di fatto non è in stato di detenzione. Stando a quanto riferito alla Cnn dalla polizia locale, gli investigatori sarebbero alla ricerca di un «maschio di pelle scura o nera» con un possibile accento straniero. L'uomo é stato visto con uno zaino nero e felpa mentre cercava di entrare in un'area riservata, circa cinque minuti prima della prima esplosione.
Mentre dunque avanza l'ipotesi dell'attacco interno, per gli Stati Uniti una lunga scia di sangue dalla loro nascita, dai rifugi sulle montagne della cintura tribale al confine afghano, i talebani pakistani negano di aver nulla a che fare con l'attacco. «Siamo convinti che si debbano attaccare gli USA e i loro alleati, ma non siamo coinvolti in questo attentato», ha detto Ehsanullah Ehsan, portavoce di Tehreek-e-Taliban Pakistan. Intanto rimane piantonato in ospedale il giovane saudita, ferito ad una gamba, attualmente ricoverato sotto sorveglianza in un ospedale di Boston: la polizia ha però precisato che non si può dire che il giovane, in Usa con un visto da studente, sia coinvolto nella preparazione dell'attentato. Di fatto non è in stato di detenzione. Stando a quanto riferito alla Cnn dalla polizia locale, gli investigatori sarebbero alla ricerca di un «maschio di pelle scura o nera» con un possibile accento straniero. L'uomo é stato visto con uno zaino nero e felpa mentre cercava di entrare in un'area riservata, circa cinque minuti prima della prima esplosione.
Le indagini
L'Fbi, che si coordina con polizia locale e statale, ha chiesto alle persone che stavano assistendo alla maratona di fornire tutte le possibili informazioni utili e anche eventuali immagini e foto riprese durante gli attacchi. Dall'analisi del materiale ritrovato sul luogo delle esplosioni, gli esperti di esplosivi dell'Fbi stanno cercando di leggere la firma dell'ordigno cioè le caratteristiche nell'assemblaggio delle bombe, che appaiono rudimentali ma di massima potenza. Sempre la Cnn, non risulta siano state registrate da parte dell'intelligence americana dei segnali particolari che potessero indicare il rischio di un attentato terroristico, sia di matrice interna sia internazionale.
L'Fbi, che si coordina con polizia locale e statale, ha chiesto alle persone che stavano assistendo alla maratona di fornire tutte le possibili informazioni utili e anche eventuali immagini e foto riprese durante gli attacchi. Dall'analisi del materiale ritrovato sul luogo delle esplosioni, gli esperti di esplosivi dell'Fbi stanno cercando di leggere la firma dell'ordigno cioè le caratteristiche nell'assemblaggio delle bombe, che appaiono rudimentali ma di massima potenza. Sempre la Cnn, non risulta siano state registrate da parte dell'intelligence americana dei segnali particolari che potessero indicare il rischio di un attentato terroristico, sia di matrice interna sia internazionale.
Il cordoglio del mondo
In queste ore è intanto arrivato il cordoglio del mondo. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha inviato un telegramma di condoglianze e a Obama. «Putin ha fortemente condannato questo barbaro crimine e ha espresso la convinzione che la lotta al terrorismo richiede il coordinamento attivo degli sforzi di tutta la comunità internazionale». Putin ha poi sottolineato che la Russia «sarà pronta, se necessario, a prestare la sua assistenza in relazione alle indagini condotte dalle autorità statunitensi».Messaggio anche dall'Italia: il presidente del Consiglio Mario Monti, in un messaggio al presidente Obama, ha espresso «ferma condanna» definendoli «un vile atto di violenza che suscita sdegno, e lascia impressionati per il suo carico di sofferenza e di orrore».
In queste ore è intanto arrivato il cordoglio del mondo. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha inviato un telegramma di condoglianze e a Obama. «Putin ha fortemente condannato questo barbaro crimine e ha espresso la convinzione che la lotta al terrorismo richiede il coordinamento attivo degli sforzi di tutta la comunità internazionale». Putin ha poi sottolineato che la Russia «sarà pronta, se necessario, a prestare la sua assistenza in relazione alle indagini condotte dalle autorità statunitensi».Messaggio anche dall'Italia: il presidente del Consiglio Mario Monti, in un messaggio al presidente Obama, ha espresso «ferma condanna» definendoli «un vile atto di violenza che suscita sdegno, e lascia impressionati per il suo carico di sofferenza e di orrore».
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