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curiosi
domenica 29 settembre 2013
http://www.ilsole24ore.com/-Napolitano: ora verifica alle Camere..............ORA BASTA,A QUANDO LA RIVOLUZIONE?
Napolitano: ora verifica alle Camere
di Lina Palmerini29 sett 20
Un lungo colloquio in cui sono state innanzitutto passate al vaglio le dichiarazioni dei ministri dimissionari del Pdl e le dichiarazioni pubbliche di dissenso di alcuni esponenti del Pdl. È su questa novità politica che ha ragionato il capo dello Stato con Enrico Letta ed è per questa ragione che, nonostante le dimissioni di 5 ministri, considera indispensabile un chiarimento parlamentare. Un passaggio per verificare se esistono ancora i numeri e una maggioranza per il Governo Letta oppure se ormai l'esperienza delle larghe intese si è esaurita. L'incontro è cominciato alle 19 e, in quell'ora e mezzo di faccia a faccia, sono state esaminate le due ipotesi: quella di un voto di fiducia come accadde con Romano Prodi nel 2007 oppure quelle di un chiarimento senza la richiesta di fiducia.
La nota del capo dello Stato e quei dissensi Pdl
Sembra che al centro della discussione tra il premier e Letta ci sia stato proprio il clima di inquietudine e scollamento del Pdl. Le dichiarzioni di Angelino Alfano e degli altri ministri in palese dissenso con la linea «estremista» impressa da Silvio Berlusconi fanno pensare che sia possibile avere i numeri anche al Senato grazie ai "dissidenti" del centro-destra. Uno scenario che la nota del Colle non prefigura anche se se mette molto in rilievo lo strappo delle colombe Pdl. «Il succedersi nella giornata odierna di dichiarazioni pubbliche politicamente significative dei ministri dimissionari, di vari esponenti del Pdl e dello stesso Presidente Berlusconi ha determinato un clima di evidente incertezza circa gli effettivi possibili sviluppi della situazione politica. Da ciò - si legge nella nota del Quirinale - il Presidente del Consiglio ha tratto, d'intesa con il Presidente della Repubblica, la decisione di illustrare in Parlamento - che è la sede propria di ogni risolutivo chiarimento - le proprie valutazioni sull'accaduto e sul da farsi.
Il Presidente del Consiglio concorderà la data dei dibattiti con i Presidenti delle Camere». Dunque, ora la prova del nove si farà in Parlamento.
Sembra che al centro della discussione tra il premier e Letta ci sia stato proprio il clima di inquietudine e scollamento del Pdl. Le dichiarzioni di Angelino Alfano e degli altri ministri in palese dissenso con la linea «estremista» impressa da Silvio Berlusconi fanno pensare che sia possibile avere i numeri anche al Senato grazie ai "dissidenti" del centro-destra. Uno scenario che la nota del Colle non prefigura anche se se mette molto in rilievo lo strappo delle colombe Pdl. «Il succedersi nella giornata odierna di dichiarazioni pubbliche politicamente significative dei ministri dimissionari, di vari esponenti del Pdl e dello stesso Presidente Berlusconi ha determinato un clima di evidente incertezza circa gli effettivi possibili sviluppi della situazione politica. Da ciò - si legge nella nota del Quirinale - il Presidente del Consiglio ha tratto, d'intesa con il Presidente della Repubblica, la decisione di illustrare in Parlamento - che è la sede propria di ogni risolutivo chiarimento - le proprie valutazioni sull'accaduto e sul da farsi.
Il Presidente del Consiglio concorderà la data dei dibattiti con i Presidenti delle Camere». Dunque, ora la prova del nove si farà in Parlamento.
Quel precedente del Governo Prodi
Giorgio Napolitano lo richiama espressamente quando in mattinata a Napoli conclude la sua visita ufficiale. «Procederò con un'attenta verifica di precedenti di altre crisi a partire dal secondo Governo Prodi». È su quella frase che i cronisti cominciano a ragionare sulle ipotesi che si aprono. E la prima crisi di quell'Esecutivo ci fu nel febbraio 2007 quando all'Esecutivo mancarono due voti e il Professore rassegnò le dimissioni nelle mani di Giorgio Napolitano. Lui, però, le respinse e rinviò Prodi alle Camere dove ottenne la fiducia. Il secondo caso fu diverso perchè fu proprio il Professore a voler andare alle Camere con una relazione su cui pose un voto di fiducia ma perse la sfida e subito dopo diede le dimissioni che Napolitano dovette accettare. Dei due episodi, si guarda soprattutto al primo.
Giorgio Napolitano lo richiama espressamente quando in mattinata a Napoli conclude la sua visita ufficiale. «Procederò con un'attenta verifica di precedenti di altre crisi a partire dal secondo Governo Prodi». È su quella frase che i cronisti cominciano a ragionare sulle ipotesi che si aprono. E la prima crisi di quell'Esecutivo ci fu nel febbraio 2007 quando all'Esecutivo mancarono due voti e il Professore rassegnò le dimissioni nelle mani di Giorgio Napolitano. Lui, però, le respinse e rinviò Prodi alle Camere dove ottenne la fiducia. Il secondo caso fu diverso perchè fu proprio il Professore a voler andare alle Camere con una relazione su cui pose un voto di fiducia ma perse la sfida e subito dopo diede le dimissioni che Napolitano dovette accettare. Dei due episodi, si guarda soprattutto al primo.
CI PRENDONO PER IL CULO!...CI PRENDERANNO SEMPRE PER IL CULO!.....PENSATE,LE FAMIGLIE RISPARMIERANNO BEN 41 EURO L'ANNO (QUANTO UNA STECCA DI SIGARETTE!)
http://www.corriere.it
IL GARANTE: L'IMPATTO PER LE FAMIGLIE È IPOTIZZATO IN UN RISPARMIO DI 41 EURO ALL'ANNO
Da ottobre bollette del gas più leggere del 3%
L'Authority per l'Energia riduce anche il costo della luce, meno 0,8%
(Ansa)
ROMA - Tra rincari probabili e aumenti possibili almeno una buona notizia per gli italiani alle prese con il bilancio familiare. L'Autorità per l'energia ha deciso che dal primo ottobre il gas costerà il 3% in meno mentre la bolletta della luce scenderà dello 0,8%. Il totale dei risparmi, per una famiglia tipo, sarà di circa 41 euro l'anno: 37 per il metano e 4 per l'elettricità.
Per la bolletta del gas, si tratta del terzo taglio a partire dal mese di aprile. Rispetto ad allora la tariffa è scesa del 7,8% con un risparmio complessivo di circa 100 euro l'anno. In pratica si è tornati ai livelli di due anni fa, peraltro preceduti da una serie di rincari. Una marcia indietro possibile grazie alla riforma avviata due anni fa dall'Autorità dell'energia che ha progressivamente cambiato il metodo di calcolo delle tariffe. Dal 1 °ottobre il prezzo finale sarà basato esclusivamente sul cosiddetto prezzo spot, quello che si forma effettivamente sui mercati per ogni trimestre. Non si terrà più conto, invece, dei contratti di fornitura di lungo periodo, in media più cari perché risentono delle quotazioni del petrolio dei mesi precedenti. In sostanza si pagherà il gas al valore effettivo del momento in cui si consuma. Ma attenzione. Una volta andato a regime il nuovo sistema di calcolo, le tariffe saliranno in autunno e in inverno, quando i consumi sono più marcati, e scenderanno in primavera ed estate, quando non si usa il riscaldamento. Naturalmente il taglio riguarda soltanto le cosiddette bollette «di maggior tutela», le vecchie tariffe amministrate e non le forniture sul mercato libero che non hanno dato i risultati immaginati in termini di risparmio. Anzi.
Come ogni prezzo che si forma sul mercato, tuttavia, anche le quotazioni spot del gas utilizzate adesso per fissare le tariffe possono essere soggette a rialzi improvvisi. Per questo l'Autorità ha introdotto un meccanismo per difendere i consumatori da eventuali picchi di prezzo: in sostanza un'assicurazione che dovrebbe pesare sulle bollette intorno ai 5 euro l'anno e che incentiverà gli operatori a rinegoziare i contratti più salati per ottenere prezzi più bassi.
Anche il calo delle tariffe della luce è stato possibilegrazie ad una serie di regole decise dall'Autorità. Il particolare le misure per contenere gli oneri del dispacciamento, il servizio che serve per garantire l'equilibrio fra immissioni e prelievi nella rete. Ma l'effetto finale sulle bollette sarà più debole rispetto al gas visto il peso degli incentivi per le energie rinnovabili, che restringe i margini di manovra per ogni tentativo di risparmio.
Secondo Federconsumatori, il taglio della bolletta del gas è un «segnale importante», mentre «ancora molto timide sono le riduzioni relative alla bolletta elettrica». Per Coldiretti, invece, «l'arrivo dell'autunno che abbassa le temperature e accorcia le giornate rende ancora più positivo per famiglie ed imprese l'annuncio dell'Autorità».
Secondo Federconsumatori, il taglio della bolletta del gas è un «segnale importante», mentre «ancora molto timide sono le riduzioni relative alla bolletta elettrica». Per Coldiretti, invece, «l'arrivo dell'autunno che abbassa le temperature e accorcia le giornate rende ancora più positivo per famiglie ed imprese l'annuncio dell'Autorità».
http://www.ilmessaggero.it/-Crisi: aumenta l’Iva, torna il rischio-Imu Fassina: legge Stabilità la farà la Troika.......c'è odore di fregatura!
Crisi: aumenta l’Iva, torna il rischio-Imu
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