La senatrice M5S Gambaro: «Grillo danneggia il movimento»
«Stiamo pagando i toni e la comunicazione di Beppe Grillo, i suoi post minacciosi, soprattutto quelli contro il Parlamento. Mi chiedo come possa parlare male del Parlamento se qui non lo abbiamo mai visto. Lo invito a scrivere meno e osservare di più. Il problema del Movimento è Beppe Grillo». È stata molto critica la senatrice 5 stelle, Adele Gambaro, che parlando con
Skytg24 Pomeriggio ha sottolineato: «Noi il lavoro lo stiamo facendo e questo non viene percepito. Invece di incoraggiarci, scrivendo questi post ci mette in cattiva luce». La replica del leader M5S non si è fatta attendere: «Vorrei sapere cosa pensa il MoVimento 5 Stelle di queste affermazioni, se sono io il problema», chiede lanciando una sorta di referendum sul suo blog. E poi, circa un'ora dopo, il nuovo post: « La Senatrice Adele Gambaro ha rilasciato dichiarazioni false e lesive nei miei confronti, in particolare sulla mia valutazione del Parlamento, danneggiando oltre alla mia immagine, lo stesso MoVimento 5 Stelle. Per questo motivo la invito per coerenza a uscire al più presto dal M5S». Il titolo lapidario dello scritto:
«Quando uno vale niente» (facendo riferimento all'inno-manifesto del MoVimento «Uno vale Uno»). «Uno vale niente - scrive ancora Grilllo - quando si fa usare da un'informazione ruffiana, quando, credulone!, si bea delle lusinghe di quella Casta, che lo circuisce pronta a gettarlo via appena non servirà più».
LE PAROLE DELLA DISCORDIA - Ai microfoni di
Sky la senatrice Gambaro aveva usato toni netti: «Due comuni al M5s non sono un successo, ma una debacle elettorale. Inoltre ci sono percentuali molto basse». E poi l'affondo frontale a Grillo: «Lo invito a scrivere meno e osservare di più. Il problema del Movimento è Beppe Grillo». Espellere la senatrice Adele Gambaro? «Vorrei ragionare con tutti gli altri, valuteremo insieme il da farsi», ha risposto ai cronisti
il neo capogruppo al Senato del M5S, Nicola Morra, prima di rientrare in Aula.
Il post di Beppe Grillo sul blog
L'«ATTACCO» DEI COLLEGHI - In difesa del comico genovese sono scesi subito nella piazza virtuale alcuni colleghi della Gambaro. «Ricordo alla senatrice Adele Gambaro del M5S che se si trova oggi al Parlamento a esprimere le sue riflessioni da politico navigato lo deve al SIGNOR Beppe Grillo e a tutti gli attivisti che partendo dalle sue parole hanno costruito tutto questo. La invito a una doccia di umiltà», scrive su Facebook il deputato 5 stelle, Manlio Di Stefano. Il M5S Alessandro Di Battista rincara la dose: «Abbiamo tanti nemici all'esterno, ma da sempre il vero pericolo è all'interno abbiamo la possibilità combattendo di cambiare la storia di questo paese in macerie e tu accusi Beppe, un esempio di attivismo, un italiano che rischia la vita per far diventare questo paese normale? Non ho parole senatrice, non indebolisci Beppe indebolisci un movimento di cittadini onesti che credono in un paese diverso». «L'espulsione della Gambaro? No. Ma faccia una seria riflessione - dichiara il deputato grillino Ivan Della Valle -. Se pensa che il problema del M5S è Grillo, deve capire se vuole ancora far parte di un Movimento dove il 99% dei componenti non la pensa come lei. È una riflessione che spetta a lei»,
«VITTORIA DI PIRRO» - Sull'esito del voto amministrativo si era espresso - prima della «grana Gambaro» - Grillo: una vittoria di Pirro, il commento sul risultato delle ultime elezioni,
nelle quali il M5S non ha mantenuto le percentuali ottenute alle politiche, soprattutto in Sicilia, e dalle quali esce vincitore il Pd. E ancora: «Non cambia nulla, ma la gggente è contenta che abbia vinto il "suo" candidato e non il "loro", quando in realtà sono la stessa persona, la stessa politica, lo stesso programma, persino lo stesso governo. Poi i giornaloni titolano e i politologi spiegano. Lo spettacolo in sé osceno e inquietante attrae sempre meno spettatori, la gggente non ha più voglia di pagare il biglietto, di votare. Questo o quello pari sono». A corredo del post, una foto del nuovo sindaco di Roma Ignazio Marino.
TERMOMETRO DELL'ASTENSIONE - Così dopo aver definito il Parlamento una scatola vuota, Grillo dà la sua interpretazione delle consultazioni: «L'esito delle elezioni è drammatico per l'Italia. Gli italiani, la maggioranza degli italiani, cominciano a perdere la speranza. E questo è molto triste». E ancora: «Elezione dopo elezione il disgusto sale, il termometro dell'astensione si surriscalda, se alle prossime politiche superasse la soglia del 70% la Repubblica, lo Stato, il Governo e il Parlamento sarebbero delegittimati. È questo che si vuole? Il Nipote Letta ha fatto solo annunci, il più ridicolo è il taglio dei rimborsi elettorali, mai avvenuto».