questo blog è un cofanetto pieno di piccole esperienze personali. di Beppe La Forgia
curiosi
domenica 13 maggio 2012
venerdì 11 maggio 2012
da "QUINDICI on LINE" Molfetta
giovedì 10 maggio 2012
MOLFETTA – Anche Molfetta paga il suo drammatico tributo alla crisi economica: un imprenditore si è ucciso perché non riusciva più a pagare i fornitori. E’ accaduto questo pomeriggio quando un parente ha trovato Giuseppe Rennola di 46 anni impiccato ad un albero del fondo di sua proprietà tra Molfetta e Terlizzi.
L’uomo, sposato con una donna che lavora per un’impresa di pulizie e padre di due figlie di 15 e 19 anni studentesse, alle quali ha lasciato un biglietto per spiegare il suo gesto disperato, era titolare di un’azienda di impiantistica e lavorava anche con enti pubblici. Rennola era uscito di casa questa mattina con la sua auto e si era recato in campagna, per mettere in atto la sua drammatica decisione, forse maturata da tempo.
Negli ultimi tempi aveva avuto difficoltà economiche anche a causa dei crediti che vantava dallo Stato e che non gli permettevano di pagare i fornitori. Infatti aveva eseguito lavori in Abruzzo per un appalto commissionato dall’Agenzia delle Entrate, ma il cui importo non era stato ancora saldato.
Inoltre anche le banche gli avevano chiuso i rubinetti e non intendevano concedere altri affidamenti. Secondo i familiari già lo scorso anno Rennola, che non soffriva di depressione, era stato costretto a licenziare ben 30 dipendenti a causa delle difficoltà che attraversava la sua ditta individuale, che fino all’anno scoro ha sponsorizzato anche la locale squadra di pallacanestro.
Le indagini sono in corso da parte dei carabinieri di Molfetta e sono condotte dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani dott. Michele Ruggiero.
L’imprenditore di Molfetta è la quinta vittima della crisi in Puglia, regione che è al secondo posto in Italia per numero di suicidi di titolari di aziende dopo il Veneto.
L’uomo, sposato con una donna che lavora per un’impresa di pulizie e padre di due figlie di 15 e 19 anni studentesse, alle quali ha lasciato un biglietto per spiegare il suo gesto disperato, era titolare di un’azienda di impiantistica e lavorava anche con enti pubblici. Rennola era uscito di casa questa mattina con la sua auto e si era recato in campagna, per mettere in atto la sua drammatica decisione, forse maturata da tempo.
Negli ultimi tempi aveva avuto difficoltà economiche anche a causa dei crediti che vantava dallo Stato e che non gli permettevano di pagare i fornitori. Infatti aveva eseguito lavori in Abruzzo per un appalto commissionato dall’Agenzia delle Entrate, ma il cui importo non era stato ancora saldato.
Inoltre anche le banche gli avevano chiuso i rubinetti e non intendevano concedere altri affidamenti. Secondo i familiari già lo scorso anno Rennola, che non soffriva di depressione, era stato costretto a licenziare ben 30 dipendenti a causa delle difficoltà che attraversava la sua ditta individuale, che fino all’anno scoro ha sponsorizzato anche la locale squadra di pallacanestro.
Le indagini sono in corso da parte dei carabinieri di Molfetta e sono condotte dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani dott. Michele Ruggiero.
L’imprenditore di Molfetta è la quinta vittima della crisi in Puglia, regione che è al secondo posto in Italia per numero di suicidi di titolari di aziende dopo il Veneto.
giovedì 10 maggio 2012
Le compagnie low cost, i nomi (civetta) degli aeroporti e la confusione dei passeggeri da "CORRIERE della SERA.it" ECONOMIA
LA RICERCA SKYSCANNER: LA LISTA DEGLI SCALI VICINI E LONTANI
Le compagnie low cost, i nomi (civetta) degli aeroporti e la confusione dei passeggeri
Parigi-Vatry (Disney), lontano 150 chilometri da Parigi
e 112 dal famoso regno del divertimento
I CASI - «Molte compagnie low cost - spiegano da Skyscanner, sito internet di ricerca viaggi - utilizzano aeroporti secondari per sfruttare i costi operativi inferiori rispetto agli aeroporti più centrali, fattore che permette loro di offrire voli a basso costo. Tuttavia, alcuni aeroporti hanno attirato l’attenzione a causa del nome fuorviante, considerato il fatto che in alcuni casi si trovano a parecchi chilometri di distanza dalla città che pretendono di servire». L'elenco è lungo: l’aeroporto di Monaco, Memmingen, si trova a 70 km dal centro di Monaco di Baviera, mentre Oslo Torp è di 68 km dal centro di Oslo. Idem per la nuova base di easyJet, Londra Southend, a più di 60 chilometri dal centro della città, stessa distanza per Londra Stansted.
L'ITALIA - Tra gli scali italiani, i più distanti da quello che racconta la loro denominazione sono quelli di Verona-Brescia e Milano Malpensa, entrambi a circa 50 chilometri dal centro delle città. Ma c'è anche Milano Bergamo Orio al Serio, circa 52 chilometri dal capoluogo lombardo. Esistono, ovviamente, anche casi virtuosi: Pisa, ad esempio, è raggiungibile dall'aeroporto facendo due passi a piedi. Per nulla distanti dal centro anche Bologna (circa sette chilometri), Linate e Ciampino, rispettivamente 10 e 14 chilometri.
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