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lunedì 10 settembre 2012

festa patronale di Molfetta....


















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Dal vento l’energia per tutto il pianeta

Ipotizzate turbine eoliche a 10 chilometri di quotaL'energia del vento potrebbe sostenere le richieste dell’interno pianeta. A rivelarlo la ricerca, condotta da Kate Marvel del Lawrence Livermore National Laboratory, in California, pubblicata su Nature Climate Change. Un modello climatico stima la quantita' di energia che potrebbe essere generata dalla superficie, circa 400 terawatt (TW) e in alta quota, 1.800 TW, tenendo in considerazione i soli limiti geofisici. Mentre il fabbisogno energetico attuale della Terra si attesta attorno ai 18 TW. L'energia eolica, una fonte primaria di energia elettrica ad emissioni quasi zero, e' storicamente estratta dalle turbine poste sulla superficie, ma i venti ad alta quota, le correnti a getto, sono generalmente piu' stabili e più veloci. ''Per ipotizzare i limiti sulla quantita' di energia cinetica che può essere estratta dall'atmosfera, abbiamo considerano solo il caso ideale in cui la distribuzione della trasformazione venisse effettuata in modo uniforme'', commenta Marvel. ''Abbiamo dimostrato che quantità equivalenti di energia estratta hanno conseguenze diverse per il clima della Terra e sulla circolazione in generale – prosegue – se ottenute sulla sola superficie o in tutta l’atmosfera''. Secondo i ricercatori future ricerche fisseranno dei limiti geofisici per l'estrazione di energia eolica in contesti piu' realistici. ''Tuttavia, sembra che il futuro dell'energia eolica sara' determinato da vincoli economici, politici e tecnici, piuttosto che da limiti geofisici globali''.(ANSA).

http://www.italiaglobale.it-Curiosity, test sull’aria di Marte e autoscatto


Curiosity, test sull’aria di Marte e autoscattoa cura della Redazione Scienze&Tecnologia

Dopo aver percorso in lunghezza più di un campo da calcio da quando è sbarcato, Curiosity sta trascorrendo alcuni giorni nella preparazione per l’uso completo degli strumenti sul suo braccio meccanico.
Curiosity ha esteso il suo braccio robotico Mercoledì, primo di 10 giorni consecutivi di attività previste per testare il braccio di 7 piedi (2,1 metri) e gli strumenti che gestisce.
Dal momento che la sonda Curiosity si è posta all’interno del Gale Crater di Marte il 5 agosto PDT (6 agosto EDT) le unità hanno percorso circa un quarto della distanza tra il luogo di atterraggio, di nome Bradbury Landing, e un luogo scelto come prima destinazione della missione principale, Glenelg.
“Sapevamo che a un certo punto avremmo avuto bisogno di fermarci e di prendere una settimana o giù di lì per queste attività di caratterizzazione”, ha detto JPL Michael Watkins, direttore della missione Curiosity. “E’ necessario rivolgersi a un angolo particolare in relazione al sole e su una superficie piana. Questo sembrava un posto perfetto per iniziare queste attività.”
Nel frattempo il Rover ha avuto modo di effettuare un autoscatto, che ha poi inviato sulla Terra e che possiamo vedere nel’immagine qui postata a sinistra in alto.
Curiosity  ha poi “annusato” per la prima volta l’atmosfera marziana, per determinarne la composizione. Il robot ha aspirato l’aria e l’ha intrappolata nel suo sistema di campionamento Sam, che serve a rilevare la concentrazione di diversi gas in una miscela.
È la prima volta che la composizione chimica dell’atmosfera marziana viene misurata in loco da quando la sonda Viking fece lo stesso esperimento nel 1970. L’analisi di Sam è ancora in fase di elaborazione e non sono quindi ancora noti i risultati.