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lunedì 30 settembre 2013

http://www.corriere.it/-Alfano e i ministri Pdl: «Non abbiamo paura».....

IL DIRETTORE DEL QUOTIDIANO: «NON HO PAURA NEANCH'IO»

Alfano e i ministri Pdl: «Non abbiamo paura»

Durissima replica all'editoriale del Giornale: «Con noi non funzionerà il metodo Boffo, non ci faremo intimidire»

L'ex premier Silvio Berlusconi e Angelino Alfano (Ap/Medichini)L'ex premier Silvio Berlusconi e Angelino Alfano (Ap/Medichini)
Durissima replica di Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliarello all'editoriale di Alessandro Sallusti, in edicola su Il Giornale. «È bene dire subito al direttore de "Il Giornale", per il riguardo che abbiamo per la testata che dirige e una volta letto il suo articolo di fondo di oggi, che noi non abbiamo paura. Se pensa di intimidire noi e il libero confronto dentro il nostro Movimento politico, si sbaglia di grosso», hanno dichiarato in una nota congiunta. «Se intende impaurirci con il paragone a Gianfranco Fini, sappia che non avrà case a Montecarlo su cui costruire campagne. Se il metodo Boffo ha forse funzionato con qualcuno, non funzionerà con noi che eravamo accanto a Berlusconi quando il direttore de "Il Giornale" lavorava nella redazione che divulgò la notizia dell'informazione di garanzia al nostro presidente, durante il G7 di Napoli, nel 1994», hanno aggiunto. Intanto, Alfano è giunto a palazzo Chigi poco dopo le 16 e dopo di lui sono entrati nel palazzo i ministri dimissionari Lorenzin, e Quagliariello. Con loro anche Fabrizio Cicchitto. «Andiamo da Alfano» ha spiegato l'ex ministro della Sanità.
L'EDITORIALE - Nell'editoriale apparso lunedì mattina su Il Giornale, il direttore Sallusti fa nomi e cognomi: «Alfano, Quagliarello, Lorenzin, Lupi e Di Girolamo, con qualche distinguo di forma e di sostanza, si adeguano ma non condividono, al punto di ventilare un loro futuro fuori da Forza Italia, non si capisce se sulle orme di quel genio di Gianfranco Fini». Nelle prossime ore, continua Sallusti, «si capirà quale è il confine tra la reazione a caldo e un'analisi sul futuro, ma qualche osservazione la si può già fare, perché comunque, nei loro ragionamenti, non tutto torna secondo logica». Alfano, per Sallusti, «non può non sapere che Berlusconi non è un uomo condizionabile» w «ha sempre deciso di testa propria». Poi, la seconda osservazione di Sallusti riguarda la «parola "eversione"»: «Non vedo che cosa ci sia di eversivo nel non voler rendersi complici di uno scellerato aumento delle tasse. Lo chiedo in primis al professore Quagliarello...». Ma «si sa come sono i professori», chiosa Sallusti, «sanno tutto ma sanno fare poco, se non appunto i professori».
LA CONTROREPLICA - «Sono allibito, neppure io ho paura. Ho già pagato con la detenzione squallide minacce alla libertà di espressione. Punto». Così, parlando con l'Ansa, Sallusti ha replicato ai ministri del Pdl che lo hanno accusato di usare «il metodo Boffo». Il direttore del quotidiano non ha voluto aggiungere altro.
DIMISSIONI - Intanto però la presidenza del Consiglio dei Ministri rende noto che sono pervenute le dimissioni irrevocabili dei ministri Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello.

http://notizie.tiscali.it/-Martedì scatta l'aumento dell’Iva al 22%, benzina più cara di 1,5 centesimi. Più costosi anche il vino e il caffè

Martedì scatta l'aumento dell’Iva al 22%, benzina più cara di 1,5 centesimi. Più costosi anche il vino e il caffè

Una valanga di rincari: da domani pagheremo quasi tutto un po' di più, dalle scarpe ai frigoriferi, dall'abbonamento in piscina al rossetto, dal detersivo per i pavimenti al biglietto per il parco di divertimenti. Più caro anche il vino e il caffè. E' l'effetto dell'aumento dell'Iva dal 21 al 22%. Amplissimo il paniere ma gli aumenti non saranno proprio su tutto. Nella spesa alimentare al supermercato, per esempio, non dovrebbero sentirsi grandi differenze. La maggior parte dei prodotti del carrello sono infatti tassati con le aliquote Iva più basse. In altri termini, non aumenterà il prezzo del filone del pane, della carne, del pesce, del latte, delle uova, etc.

Come cambiano i prezzi - Fermi anche i prezzi per il biglietto del cinema o per quello del teatro. L'aumento dell'Iva al 22% non impatta neanche sul gelato, sul farmaco o sul conto dell'albergo. Diversi gli impatti a seconda del prezzo dei prodotti: se sulla t-shirt, sul quaderno di scuola o sulla saponetta l'aumento non sarà percettibile, e su un paio di scarpe da 100 euro, Iva inclusa, il rincaro sarà di poco superiore agli 80 centesimi, discorso ben diverso è sui beni più costosi: dagli elettrodomestici alle automobili, dai gioielli ai pacchetti vacanza, dal tablet alla parcella dell'avvocato. La Confcommercio calcola che, in una situazione in cui l'inflazione è sotto controllo, con l'aumento dell'Iva si avrà comunque un incremento dei prezzi tra ottobre e novembre di circa lo 0,4%, con inevitabili effetti di trascinamento anche nel 2014.
Ecco i prodotti più costosi - Ecco un elenco dei prodotti più diffusi che saranno più costosi per il passaggio dell'aliquota Iva del 21 al 22%: televisori, macchine fotografiche, videocamere, computer, palmare e tablet, caravan, barche, strumenti musicali, giocattoli, articoli sportivi, manifestazioni sportive e parchi divertimento, stabilimento balneare, piscine, palestre, articoli di cartoleria, pacchetti vacanza, automobili, ciclomotori e biciclette, trasferimento proprietà auto e moto, affitto garage e posti auto, pedaggi e parchimetri, apparecchi e servizi di telefonia, tabacchi, abbigliamento e calzature, rasoi elettrici, phon, articoli per la pulizia e per l'igiene personale, profumi e cosmetici, gioielli e orologi, valige e borse, parrucchiere, servizi legali e contabili, mobili, lampade, biancheria, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, forno, piatti, detersivi per la casa, carburanti, caffè, bevande gassate, succhi di frutta e bevande analcoliche, liquori, vini e spumanti.

http://milano.corriere.it/-Tenta di rubare rame da una cabina elettrica, muore folgorato a 28 anni...

Tenta di rubare rame da una cabina
elettrica, muore folgorato a 28 anni

Il deceduto era di Sedriano e aveva tre figli. Era già conosciuto dalle forze dell'ordine. Denunciati i due complici

Doveva essere un «lavoretto» veloce e privo di rischi, almeno nei loro programmi. E invece quello che doveva essere un furto di cavi di rame si è trasformato in tragedia, perché uno di loro, Luigi Assandri, 28 anni, di Sedriano, padre di tre figli, è morto folgorato da una scarica elettrica. Il dramma è avvenuto verso le 22.20 di domenica sera nei pressi della ex «Mila Schon», una ditta dismessa da vari anni in via Guido Rossa, alla periferia di Arluno.
LA SCARICA - Stando al racconto dei due complici superstiti, un 34enne anch’esso di Sedriano e un 31enne albanese, i tre stavano procedendo al taglio di alcuni cavi, sicuri del fatto che lì non passasse corrente. A un tratto però il più giovane, già conosciuto dalle forze dell'ordine, è stato investito da una forte scarica elettrica ed è morto sul colpo. I due compagni avrebbero anche cercato di rianimare l’amico, ma invano.
LA TELEFONATA - Ad avvisare i carabinieri della stazione di Arluno è stata una telefonata anonima: davanti ai militari provenienti anche dalla Compagnia di Legnano i due hanno inizialmente detto di essere lì perché chiamati da un comune amico che li aveva avvertiti dell’incidente. Dopo qualche resistenza è però venuta fuori la verità. Durante il sopralluogo i carabinieri hanno rinvenuto, nei pressi, cesoie e altri attrezzi utili per tranciare cavi. I due complici sono stati denunciati per tentato furto aggravato, mentre la salma del 28enne è stata trasportata all’ospedale di Busto Arsizio, dove verrà eseguita l’autopsia disposta dal magistrato Pasquale Addesso, della procura di Busto Arsizio.

http://www.ilsecoloxix.it/-Grillo a colloquio con il dg Gubitosi..

Grillo a colloquio con il dg Gubitosi

Grillo: «Letta mente sul Porcellum»

Le parole del leader del M5S davanti alla sede Rai prima di essere ricevuto dal direttore generale di Viale Mazzini
Roma - «La Rai, e quindi il dg Gubitosi, deve intervenire sul presidente del Consiglio Letta che ieri su Rai3, davanti a 5 milioni di spettatori, ha detto una cosa falsa. Non siamo noi ad aver votato il Porcellum, ma lui». Lo ha detto Beppe Grillo uscendo dall’incontro con il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi a Viale Mazzini, mentre alcuni parlamentari grillini hanno occupato parte della struttura di Viale Mazzini.
«Gubitosi ha detto che prenderà una seria posizioneper cambiare questa Rai», ha aggiunto Grillo dopo il blitz a viale Mazzini. «Il direttore generale - ha spiegato il leader dei 5 Stelle - ha letto il nostro volantino, ha condiviso molte cose. Poi intervistate lui su quello che vorrà fare».
Sul volantino distribuito fuori dai cancelli della Rai, il Movimento 5 Stelle torna a chiedere che sia reso noto l’elenco dei fornitori, che siano valorizzate le competenze e le personalità interne, che venga sciolto immediatamente il Consiglio di amministrazione «responsabile della perdita costante di valore della Rai, e fatti decadere la presidentessa Tarantola e l’amministratore delegato Gubitosi», che sia avviato un dibattito politico parlamentare per eliminare ogni ingerenza politica e che sia predisposto un piano di rilancio in ottica multimediale e con respiro internazionale.
«La Rai è agonizzante - dice ancora Grillo -. È necessario che diventi una televisione internazionale. Ho letto il piano industriale: su 238 pagine, solo 1 è dedicata al web. Come fai a non pensare a non diventare transnazionale e intermediale con 13 mila dipendenti?».
Il leader del Movimento 5 Stelle è stato ricevuto alla Rai, insieme con il presidente della commissione di Vigilanza Roberto Fico. «Sto arrivando alla Rai. La politica e le lobby fuori dalla tv pubblica degli italiani. Segui la diretta». Così Grillo aveva annunciato la sua manifestazione lampo a Viale Mazzini, stamattina su Twitter.
Nel video l’arrivo alla Rai di Grillo:
Il volantino di Grillo alla Rai
Grillo si è recato nella sede della tv pubblica portando in mano il volantino che era possibile anche scaricare dal blog.
Questo il testo del volantino consegnato da Grillo alla Rai: «La RAI ha 579 dirigenti, uno ogni 18 dipendenti, e 1.373 giornalisti. La RAI spende all’esterno 1,6 miliardi, il 60% dei suoi ricavi, per format e servizi che potrebbe sviluppare al suo interno valorizzando i suoi 10.476 dipendenti;
La RAI ha perso nel 2012 245,7 milioni di euro a causa di una gestione che favorisce nomine politiche e appalti agli amici. Il Movimento 5 Stelle chiede che:
- Sia reso noto l’elenco dei fornitori della RAI;
- Siano valorizzate le competenze e le professionalità interne;
- Venga immediatamente sciolto il consiglio di amministrazione responsabile della perdita costante di valore della RAI e fatti decadere la presidentessa Tarantola e l’amministratore delegato Gubitosi;
- Sia avviato un dibattito parlamentare per eliminare ogni ingerenza politica;
- Sia predisposto un piano di rilancio in ottica multimediale e con respiro internazionale»