curiosi

martedì 19 febbraio 2013

http://www.lastampa.it- master “fasullo”


Giannino: “Pronto al passo indietro”

Bufera nel partito dopo
la gaffe sul master “fasullo”
«Se è vero che si vota noi turandosi il naso io me ne vado, domani la direzione nazionale di “Fare” si convocherà per valutare la vicenda, sono disponibile a qualsiasi tipo di soluzione». Lo ha affermato Oscar Giannino facendo riferimento alla gaffe del master. 

Ieri l’economista Luigi Zingales, uno dei fondatori di «Fare per fermare il declino», lo aveva accusato di aver vantato un master fasullo di economia all’università di Chicago. Sulla propria pagina Facebook, Zingales, scriveva che oltre alle «idee» occorre «rigore, onestà, trasparenza», cosa che «negli ultimi giorni non si è registrata nel nuovo Partito». L’economista raccontava di aver scoperto «per caso» alcuni giorni fa «che Oscar Giannino ha mentito in televisione sulle sue credenziali accademiche, dichiarando di avere un Master alla mia università anche se non era vero». 

Giannino ha replicato parlando di un «equivoco» e sostenendo di non aver mai millantato titoli accademici ed anzi rivendicando il proprio percorso da autodidatta. Ma sui social network l’ironia e la delusione dei militanti erano palpabili già da ieri. E oggi l’annuncio del candidato premier di “Fare per fermare il declino”: «Pronto a lasciare». 

http://www.ansa.it-Ecco Outlook di Microsoft, sfida a Gmail


Ecco Outlook di Microsoft, sfida a Gmail

Dopo preview, servizio diventa ufficialmente disponibile

19 febbraio, 14:24
Ecco Outlook di Microsoft, sfida a Gmail(ANSA) - ROMA, 19 FEB - Dopo un periodo di preview durato sei mesi, Outlook la posta elettronica di Microsoft e' da oggi disponibile in versione definitiva. Lo ha annunciato Redmond in un post ufficiale, entro l'estate dovrebbe avvenire l'upgrade degli account Hotmail, il servizio pioniere dell'azienda. ''Da quest'estate 60 milioni di persone hanno usato Outlook'', spiega David Law, responsabile mondiale del servizio. Pochi giorni fa Microsoft aveva lanciato una campagna contro la privacy di Gmail di Google.

http://www.tgcom24.mediaset.ità-Gb, una scrittrice attacca Kate Middleton "Principessa di plastica senza personalità"


Gb, una scrittrice attacca Kate Middleton
"Principessa di plastica senza personalità"

Hilary Mantel, autrice di romanzi britannica pluripremiata, accusa la duchessa di Cambridge di essere "senza personalità" e di avere come unico scopo quello di procreare. Il premier Cameron: "attacco incauto ed errato"

FOTO AP/LAPRESSE
15:19 - Kate Middleton è una "principessa di plastica", senza personalità e il cui unico scopo è quello di procreare. Parola di Hilary Mantel, pluripremiata scrittrice britannica che non è andata troppo per il sottile nel giudicare la duchessa di Cambridge durante una conferenza al British Museum dedicata alle grandi donne della storia britannica, da Anna Bolena a Diana. Il premier David Cameron ha definito l'intervento "incauto e del tutto sbagliato".
L'uscita della Mantel risale al 4 febbraio, ma se ne è avuta notizia solo oggi con estratti dell'intervento apparsi su vari giornali, mentre si attende il discorso integrale sulla London Review of Books.

Secondo la scrittrice 60enne, "Kate è stata ovviamente scelta per questo ruolo di principessa perché è irreprensibile in tutto: è magra così come la si sognava, senza eccentricità, senza nulla fuori dalla norma". Addirittura, "sembra prefabbricata" prosegue l'autrice paragonandola a Diana, la madre di William, con la sua "goffaggine umana e l'incontinenza emotiva che trasparivano da tutti i suoi gesti". La scrittrice, celebre per i suoi romanza storici, afferma di aver visto Kate trasformarsi in una "bambola snodabile sulla quale erano appesi i vestiti", "un manichino da vetrina, senza personalità, definita solo da ciò che indossa". Adesso, la ragazza, che è incinta del futuro erede al trono, è una "madre potenziale, avvolta da altre funzioni obsolete", la cui "sola ragion d'essere e il solo scopo sono di avere un figlio".

La Mantel, nell'autunno del 2012 ha ottenuto per la seconda volta il Man Booker Prize, un prestigioso premio letterario, che mai nessuna donna né autore britannico aveva ricevuto prima.

http://www.ilmessaggero.it-Giannino: «Ecco come taglierei la spesa pubblica di 100 miliardi in 5 anni»

Giannino: «Ecco come taglierei la spesa
pubblica di 100 miliardi in 5 anni»


Oscar Giannino
di Diodato Pirone
ROMA - L’intervista a Oscar Giannino non può che iniziare dalle polemiche che nelle ultime ore hanno coinvolto lo stesso Giannino sulla veridicità del suo master alla Chicago Booth. IL CASO MASTER
«Un incidente», ammette lo stesso Giannino che ha sottolineato di essersi scusato per aver citato un titolo accademico che non aveva. «Ho seguito un corso di inglese alla Booth». Il che non ha impedito al professor Luigi Zingales, uno dei fondatori di Fare per Fermare il Declino, di mollare il partito polemizzando con Giannino.

I TAGLI
Passando al programma di Fermare il declino il punto chiave è quello della riduzione delle spese. Un programma molto ben fatto quello di Giannino che non si limita ad elencare obiettivi ambiziosi, come quello di ridurre di 100 miliardi in 5 anni la spesa pubblica, ma indica anche come. Punto per punto. A partire dalla riduzione della spesa per interessi per arrivare alle depoliticizzazione delle Asl che da sola dovrebbe comportare una fortissima riduzione della spesa pubblica. «Ma occorrono le condizioni politiche per farlo – dice Giannino – Non so se il Parlamento che uscirà avrà forze sufficienti per raggiungere obiettivi di politica economica all'altezza delle aspettative».

LIBERALIZZARE TUTTO E BENE
Altro punto forte del programma di Giannino sono le liberalizzazioni. Le farmacie? Gli uffici postali? Certo. Ma quella più importante, sottolinea il leader di Fare per Fermare il Declino è quella dell’energia. «La più pesante», dice. Perché nelle bollette ci sono moltissime voci che finiscono per diventare sussidi per le aziende a carico dei consumatori

NO AI PIANI NO ALLE TASSE
Che cosa pensa Giannino degli ambiziosi piani di Cgil e Confindustria che puntano a dare una scossa all’economia italiana? Per il leader di Fare per Fermare il Declino è sbagliata financo la parola "Piano". Netta la stroncatura per le proposte della Cgil che porterebbero ad un aumento della pressione fiscale. Più articolato il giudizio sulle proposte di Confindustria dove però Giannino pensa si annidino troppi sussidi per esempio alle imprese che operano nel mercato elettrico.

RESTO LIBERISTA
Giannino ha fama di essere un liberista di ferro. Per anni, soprattutto nel 2009/2010 ha sostenuto l’azione del ministro Giulio Tremonti, scudo fiscale compreso. Poi, piano piano, mano a mano che la crisi diventava più grave ha iniziato a criticare il governo Berlusconi fino a chiederne nel corso del 2011 le dimissioni «più rapide possibili». Ecco come spiega la sua evoluzione politico-culturale e perché si è allontanato da tremontismo e berlusconismo.

http://www.corriere.it-Berlusconi-Bersani, scontro su La7 «Avvertimenti mafiosi» «Allergico alle regole»


L'EDITORE TORINESE: NON VOGLIO UNA TV BERLUSCONIANA, SILVIO MI LICENZIÒ NEL 1995

Berlusconi-Bersani, scontro su La7
«Avvertimenti mafiosi» «Allergico alle regole»

Si infiamma il dibattito politico sul futuro dell'emittente dopo l'annuncio della trattativa tra Telecom e Urbano Cairo

Silvio Berlusconi e Pierluigi Bersani nei corridoi del CorriereSilvio Berlusconi e Pierluigi Bersani nei corridoi del Corriere
Il futuro de La7 entra di prepotenza nelle ultime fasi della campagna elettorale. All'indomani dell'annuncio della trattativa fra Telercom e il gruppo CairoPierluigi Bersani e Silvio Berlusconine parlano - in differita - dalla Sala Buzzati del Corriere della Sera nel corso delle videochat elettorali di Web Condicio.
BOTTA E RISPOSTA - Per il leader del Pd la questione va valutata con attenzione, considerando i «danni che il duopolio televisivo ha prodotto fino ad oggi». «Questa è una settimana cruciale - commenta Pierluigi Bersani - e io tendo a ragionare come se fossi al governo: devo preoccuparmi che le decisioni avvengano senza conflitti di interessi o posizioni dominanti e che ci sia una traiettoria industriale. La esaminerei sotto questi aspetti». E ancora: «C'è un tavolo delle regole e un tavolo industriale. Non so se Cairo è collegato a Mediaset. Ci sono delle autorità che si occupano di queste cose ma chi governa è amico di tutti e parente di nessuno». Non passa più di mezz'ora e Silvio Berlusconi parte all'attacco: «Su La7 Bersani ha fatto un avvertimento mafioso. Ha detto: aspettate a vendere perchè se saremo al governo interverremo a fare non so cosa a Mediaset per cui La7 varrà di più. È una situazione da denunciare». Giusto il tempo che le agenzie rilancino le dichiarazioni del Cavaliere e arriva la controreplica del leader del Pd: «A Berlusconi le regole danno l' orticaria. È curioso perchè tutte le volte che uno parla di regole Berlusconi si offende ma io non ho nominato nè lui nè La7».
«AL PD LA RAI NON BASTA» - Anche il leader leghista,Roberto Maroni, punta il dito contro il Pd sulla vicenda de La7: «Il Pd è molto attento agli affari, alle partecipazioni azionarie ed ai mezzi di comunicazione. Vuole che non solo la Rai ma anche le altre tv rientrino nella sua sfera di interesse - dice ad Ansa Forum - Molti giornali, apparentemente indipendenti, sono da sempre schierati. Il Pd ha sempre giocato sull'ipocrisia: non ha mai voluto risolvere il conflitto di interessi perchè avrebbe dovuto risolvere i suoi conflitti sulle cooperative, sulle banche».
«NON SARA' TV BERLUSCONIANA» - Sulle prospettive dell'emittente lo stesso Urbano Cairo era intervenuto in un'intervista alla Stampa in cui l'editore spiegava che «la linea editoriale non è affatto in discussione» e che non sarebbero stati dati via i giornalisti migliori. Nessun rischio di partenza dunque per Santoro, Gruber o Formigli, ovvero tutti i volti che potrebbero essere considerati più scomodi in una tv di stampo berlusconiano. Cairo ha ricordato di essere stato «licenziato» da Berlusconi nel 1995 (nella videochat al Corriere il Cavaliere ha parlato invece di una scelta autonoma di Cairo desideroso di diventare imprenditore in proprio) e di averlo avuto da allora sempre come avversario.
«CHIUDIAMO IN DUE SETTIMANE» - Nel frattempo, l'ad di Telecom Italia, Franco Bernabé, ha detto di auspicare «che in un paio di settimane si possa concludere» e quanto alla scelta di Cairo come interlocutore ha precisato che la sua offerta era «la migliore» e per questo è stata scelta. «Sia con il fondo Clessidra che con Cairo i contatti erano arrivati a un punto molto avanzato anche sugli aspetti contrattuali, ora bisogna definire le ultime condizioni e chiudere rapidamente perchè si tratta di un settore in cui non ci può essere incertezza vista la delicatezza della gestione». Per quanto concerne il pluralismo de La7, Bernabè non vede problemi. «Credo che sia assicurato da Cairo, un editore puro che ha scommesso su un progetto molto ambizioso».

http://www.corriere.it-Le tracce d'acqua che cambiano la storia della Luna


NUOVO STUDIO AMERICANO SULLE ROCCE RIPORTATE DALLE MISSIONI APOLLO

Le tracce d'acqua che cambiano la storia della Luna

All'interno dei frammenti la prova che il nucleo del satellite non era «secco» come si credeva

In blu il bacino Aitken, presso il polo Sud lunare, dove gli strumenti hanno rinvenuto depositi di ghiaccio d'acqua (Nasa)In blu il bacino Aitken, presso il polo Sud lunare, dove gli strumenti hanno rinvenuto depositi di ghiaccio d'acqua (Nasa)
La Luna ha dell'acqua «nativa», nascosta nelle sue rocce. Lo hanno scoperto quattro scienziati analizzando con nuovi strumenti i campioni portati dagli astronauti sulla Terra misurandone le quantità. Nel dicembre 1972, quarant'anni fa, Eugene Cernan al comando della spedizione Apollo XVII era l'ultimo dei dodici uomini a passeggiare sulle sabbie seleniche. Per sei volte si è sbarcati in zone diverse dell'equatore portando a casa 382 chilogrammi di pietre, sassi e polveri.
PREZIOSI REPERTI - La Nasa costruì nel suo centro dei voli umani di Houston (Texas) il Lunar Receiving Laboratory nel quale custodisce i preziosi reperti in un'atmosfera neutra di azoto permettendo agli scienziati di studiarli anche in futuro, quando strumenti più sofisticati consentiranno di scoprirne meglio la natura. Ed è quello che è accaduto ora, dopo quattro decenni, facendo ricorso a un nuovo tipo di microscopio abbinato a uno spettroscopio. I risultati pubblicati sulla rivista britannica Nature Geoscience trovando acqua nativa portano a riscrivere i passi della storia del nostro satellite naturale. 
SCONTRO - Secondo la teoria più accreditata la Luna sarebbe nata dallo scontro con la Terra di un corpo celeste della taglia di Marte. Questo avrebbe sollevato nello spazio una grande quantità di materiale poi coagulato sino a formare la «pallida selene» delle nostre notti. Ma si è trattato di un processo molto caldo che difficilmente - si diceva - avrebbe potuto consentire la sopravvivenza dell'acqua anche nelle rocce. E così sembrava dalle prime osservazioni. Ma da cinque anni indagando con metodi diversi i campioni prelevati dagli oceani di lava (in particolare dei grani di plagioclasio) si è scoperto che contengono concentrazioni d'acqua ben più elevate di quanto si era ipotizzato e che, secondo alcuni, potevano essere frutto di inquinamento cosmico.
EVOLUZIONE - «Le rocce racchiudono sei parti per milione di acqua», dice Hejiu Hui dell'Università di Notre Dame, nell'Indiana, alla guida del gruppo dei ricercatori della Nasa e dell'Università del Michigan. «Certo, sono più aride delle pietre nei deserti terrestri ma la quantità non è trascurabile. Anzi, allargando le analisi possiamo concludere che gli oceani di magma arrivano a 320 parti per milione di acqua, vale a dire l'1,4 per cento in peso». Dal punto di vista scientifico questo significa che l'evoluzione geologica della Luna ha seguito un processo un po' diverso, più lento e che erano in gioco quantità d'acqua iniziali più rilevanti del previsto. «Quindi varie idee devono essere riconsiderate» nota Hui. 
SONDE - Di ghiaccio d'acqua si cominciò a parlare dal 1996 quando la sonda americana Clementine raccoglieva alcuni indizi della sua presenza in alcuni crateri delle zone polari dove il buio e il gelo sono perenni perché i raggi solari non riescono ad arrivare mai. A portarlo sarebbero state le comete in epoche remote. Altre sonde (come le ultime Chandryaan e Lro) approfondirono la questione offrendo qualche cifra (5,6 per cento di acqua in peso) e una stima di 600 milioni di tonnellate di ghiaccio ai poli. «L'acqua», conclude Hui, «è la risorsa di base per la costruzione di colonie lunari. Il nuovo risultato ne mostra una maggiore diffusione e amplia le possibilità contribuendo a rendere la prospettiva più credibile».

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