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Due bombe a dodici secondi di distanza quando il 117esimo atleta sta tagliando il traguardo della maratona di Boston. Tre morti, fra cui un bambino di otto anni, 130 feriti sui marciapiedi di Boylston Street ricoperti di sangue; 17 ricoverati in condizioni critiche, altri 25 gravi, otto bambini fra i feriti, aggiunge Cheryl Fiandaca, ufficio stampa della polizia in città. È tutto quello che gli inquirenti sanno dell'attacco di ieri notte italiana, pomeriggio sull'East coast statunitense, scrive il Boston Globe nell' articolo in home page, oggi eccezionalmente non a pagamento.
La Casa Bianca parla di generico "atto di terrore"; al momento chi indaga non si sbilancia sulla matrice delle due esplosioni (le fiamme, quasi simultanee, alla biblioteca Kennedy della città, sembrano non avere origini dolose). Chi propende per una pista interna - notano i media americani - notano che l'attacco è avvenuto nel Patriot's Day, stesso periodo di altre stragi o attentati terroristici di matrice interna: Waco (19 aprile 1993) ,Oklahoma City (19 aprile 1995) Columbine (20 aprile 1999). Lo stesso presidente Obama, nel discorso al Paese poche ore dopo l'attacco multiplo, non si è sbilanciato: «Ancora non sappiamo chi è l'autore del gesto», «né perché lo ha fatto», «ma andremo fino alla fine e troveremo i responsabili» i quali «siano essi una persona o un gruppo» «sentiranno il peso della giustizia».
Attacco ai simboli
Che sia un attacco all'America del progresso, a una gara antica, in un giorno di unità nazionale, nella città liberal per definizione dove nel 1773 è nata la protesta dei coloni americani contro le tasse britanniche sul tè (i Boston Tea Party, che oggi danno il nome al movimento di destra antitasse, ala radicale dei repubblicani) è confermato anche dalle coincidenze: oggi si sarebbe dovuta tenere la conferenza stampa di presentazione della riforma dell'immigrazione, voluta da Obama ma soprattutto dagli ingegneri di Silicon Valley guidati dal fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, che ha creato un gruppo di pressione per sostenere le nuove misure.
Le piste
Mentre dunque avanza l'ipotesi dell'attacco interno, per gli Stati Uniti una lunga scia di sangue dalla loro nascita, dai rifugi sulle montagne della cintura tribale al confine afghano, i talebani pakistani negano di aver nulla a che fare con l'attacco. «Siamo convinti che si debbano attaccare gli USA e i loro alleati, ma non siamo coinvolti in questo attentato», ha detto Ehsanullah Ehsan, portavoce di Tehreek-e-Taliban Pakistan. Intanto rimane piantonato in ospedale il giovane saudita, ferito ad una gamba, attualmente ricoverato sotto sorveglianza in un ospedale di Boston: la polizia ha però precisato che non si può dire che il giovane, in Usa con un visto da studente, sia coinvolto nella preparazione dell'attentato. Di fatto non è in stato di detenzione. Stando a quanto riferito alla Cnn dalla polizia locale, gli investigatori sarebbero alla ricerca di un «maschio di pelle scura o nera» con un possibile accento straniero. L'uomo é stato visto con uno zaino nero e felpa mentre cercava di entrare in un'area riservata, circa cinque minuti prima della prima esplosione.
Le indagini
L'Fbi, che si coordina con polizia locale e statale, ha chiesto alle persone che stavano assistendo alla maratona di fornire tutte le possibili informazioni utili e anche eventuali immagini e foto riprese durante gli attacchi. Dall'analisi del materiale ritrovato sul luogo delle esplosioni, gli esperti di esplosivi dell'Fbi stanno cercando di leggere la firma dell'ordigno cioè le caratteristiche nell'assemblaggio delle bombe, che appaiono rudimentali ma di massima potenza. Sempre la Cnn, non risulta siano state registrate da parte dell'intelligence americana dei segnali particolari che potessero indicare il rischio di un attentato terroristico, sia di matrice interna sia internazionale.
Il cordoglio del mondo
In queste ore è intanto arrivato il cordoglio del mondo. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha inviato un telegramma di condoglianze e a Obama. «Putin ha fortemente condannato questo barbaro crimine e ha espresso la convinzione che la lotta al terrorismo richiede il coordinamento attivo degli sforzi di tutta la comunità internazionale». Putin ha poi sottolineato che la Russia «sarà pronta, se necessario, a prestare la sua assistenza in relazione alle indagini condotte dalle autorità statunitensi».Messaggio anche dall'Italia: il presidente del Consiglio Mario Monti, in un messaggio al presidente Obama, ha espresso «ferma condanna» definendoli «un vile atto di violenza che suscita sdegno, e lascia impressionati per il suo carico di sofferenza e di orrore».