curiosi

lunedì 23 dicembre 2013

http://www.altopascio.info/-

Emettevano fatture false per ottenere finanziamenti pubblici: GdF denuncia 5 persone


Emettevano fatture false per ottenere finanziamenti pubblici: GdF denuncia 5 personeGli uomini della Guardia di Finanza hanno scoperto una mega truffa ai danni dello Stato, denunciando ben 5 persone, di cui una già sottoposta agli arresti domiciliari. I soggetti, operanti nell’Avellinese, avrebbero creato false fatture per ottenere finanziamenti pubblici che avrebbero permesso di iniziare attività produttive. Le persone indagate hanno subito anche il sequestro di beni per oltre un milione di euro.Ennesima storia di fatture false in Italia. Emettere fatture fittizie è una pratica che fa male allo Stato e ai cittadini e non consente di progredire a una nazione
 


Ennesima storia di fatture false in Italia. Emettere fatture fittizie è una pratica che fa male allo Stato e ai cittadini e non consente di progredire a una nazione.

http://www.corriere.it/- Da salva Roma a salva tutti Assalto per i milioni a pioggia

DECRETI E LOBBY

Da salva Roma a salva tutti
Assalto per i milioni a pioggia

Fondi per i treni valdostani, per il paese di Padre Pio e per i teatri di Napoli e Venezia

Gianluca Buonanno con il forcone in Aula: il leghista guida l’ostruzionismo del Carroccio contro il decreto salva RomaGianluca Buonanno con il forcone in Aula: il leghista guida l’ostruzionismo del Carroccio contro il decreto salva Roma
ROMA - «Nelle lanterne semaforiche, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, le lampade ad incandescenza, quando necessitino di sostituzione, devono essere sostituite con lampade a basso consumo energetico, ivi comprese le lampade realizzate con tecnologia a Led». Con una prosa piuttosto incerta e supremo sprezzo del ridicolo, nel passaggio in Senato del decreto cosiddetto salva Roma hanno infilato anche questo. Certo è arduo immaginare che in un Paese normale serva una legge approvata dal Parlamento per cambiare le lampadine fulminate dei semafori. Ma questa è la prova che di normalità, quando qui si fanno le leggi, è davvero difficile parlare. 
Prendiamo il decreto di cui sopra. Il governo l’aveva fatto per risolvere la rogna degli 864 milioni di debiti spuntati nei conti di Roma Capitale, ma già sapendo di far partire una diligenza destinata all’assalto generalizzato. E a palazzo Madama ci è stato caricato di tutto. Venti milioni per tappare i buchi del trasporto pubblico calabrese. Ventitré per i treni valdostani. Mezzo milione per il Comune di Pietrelcina, paese di Padre Pio. Uno per le scuole di Marsciano, in Umbria. Un altro per il restauro del palazzo municipale di Sciacca. Ancora mezzo per la torre anticorsara di Porto Palo. Un milione a Frosinone, tre a Pescara, 25 addirittura a Brindisi. Quindi norme per il Teatro San Carlo di Napoli e la Fenice di Venezia, una minisanatoria per i chioschi sulle spiagge, disposizioni sulle slot machine, sulle isole minori, sulla Croce Rossa, sul terremoto dell’Emilia-Romagna, sui beni sequestrati alla criminalità organizzata. E perfino l’istituzione di una sezione operativa della Direzione investigativa antimafia all’aeroporto di Milano Malpensa per prevenire le infiltrazioni mafiose nell’Expo 2015. 
Per non parlare di alcune perle, nel solco della tradizione di estrema trasparenza delle leggi made in Italy. Esempio: «All’articolo 1 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, il comma 4-bis è abrogato». Abrogato al pari del «terzo comma dell’articolo 2 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 10 aprile 1948, n. 421, ratificato, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 1957, n. 104». Chi ci capisce qualcosa? Alla faccia di quella norma approvata dal Parlamento quattro anni fa, che imporrebbe di scrivere le leggi in modo chiaro e comprensibile a tutti, senza costringere i cittadini a scavare nei codici e nelle Gazzette ufficiali di cinquant’anni prima per capire di che si tratta. 
Ma tant’è. Quella norma, voluta dall’ex ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, non è mai, e sottolineiamo mai, stata applicata. Né hanno avuto seguito i reiterati richiami dei presidenti della Repubblica, prima Carlo Azeglio Ciampi e poi Giorgio Napolitano, a evitare di produrre grovigli sterminati di norme incomprensibili che si sovrappongono ad altre norme incomprensibili, con rimandi a decreti ministeriali che espropriano il Parlamento del potere legislativo e talvolta non vengono neppure emanati. Non è servita di lezione nemmeno la vicenda incredibile della finanziaria 2007, costituita da un unico articolo di 1364 commi. La sera prima dell’approvazione si seppe che nella confusione generale una manina aveva inserito una norma per tagliare le unghie alla Corte dei conti. Il premier Romano Prodi andò su tutte le furie e impose di eliminarla. Gli esperti degli uffici legislativi la cercarono nel testo tutta la notte senza però riuscire a trovarla. La finanziaria fu così approvata con il comma incriminato (il numero 1346) che fu eliminato il giorno dopo, una volta finalmente rintracciato, con un altro decreto legge. L’autore del misterioso geroglifico era un senatore della maggioranza, Pietro Fuda: presidente della commissione parlamentare per la Semplificazione della legislazione. Nientemeno.
Ma c’è ben poco da fare. Senza eliminare il bicameralismo perfetto, che esaspera i passaggi parlamentari in un ping pong infinito fra Camera e Senato, sarà impossibile uscirne. Anche se, a giudicare da quello che capita nelle Regioni dove quel problema non esiste, qualche grossa responsabilità ce l’hanno di sicuro le persone. Il bilancio della Regione Lazio che si discute in queste ore, per esempio. Sul testo della giunta si è riversata una massa di 5.300 emendamenti capaci di far dilatare il fascicolo d’aula a 8.172 pagine. Denuncia nel suo sito la consigliera regionale Teresa Petrangolini che i 653.760 fogli necessari a stampare le 80 copie di quel fascicolo saranno abbattuti 8,28 pini alti quindici metri. 
Non c’è governo che negli ultimi anni non abbia dovuto mettere in campo maxiemendamenti con relativi voti di fiducia per far passare finanziarie, decreti omnibus, leggi milleproroghe... Un delirio legislativo al quale nessuno è riuscito a sottrarsi. Ci aveva provato Giulio Tremonti, trasformando la legge finanziaria in «legge di Stabilità». Doveva essere una semplice tabellina di numeri sul modello della legge britannica: prendere o lasciare. Aveva faticato non poco, il superministro delle stagioni berlusconiane. Di «legge di stabilità» ne aveva parlato per primo Giuliano Amato, in quel terribile 1992. Poi Tremonti aveva rilanciato il concetto nel 2002, riuscendo però a imporla solo nel 2009. Ma a poco a poco il Parlamento e le lobby se la sono mangiata, cosicché di «stabilità» rimane solo il titolo. Siamo dunque tornati alla vecchia finanziaria, l’ultimo treno che passa e sicuramente arriva in stazione: perciò i vagoni devono essere capienti e ospitali. Esattamente come quelli degli altri provvedimenti che necessariamente vanno approvati, tipo il decreto salva Roma o la legge milleproroghe, ormai un classico dell’orrore cui già si sta pensando di rifilare le cose non partite con i convogli precedenti. 
La frenesia è tale che i vagoni vanno pericolosamente a sbattere gli uni contro gli altri, manovrati da interessi contrapposti. E la confusione, niente affatto casuale, è tale da permettere ogni colpo basso. Dice tutto il caso degli affitti d’oro. Nella «manovrina» approvata dal Senato il 13 dicembre spunta una norma grillina che dà allo Stato diritto di recesso con soli trenta giorni di preavviso dai contratti d’affitto stipulati con privati. Se un locale non serve più, la pubblica amministrazione lo può lasciare senza essere costretta a pagare l’affitto fino alla scadenza del contratto. Il minimo sindacale, insomma. L’obiettivo? I lucrosi contratti della Milano 90 srl di Sergio Scarpellini con la Camera per gli uffici dei deputati. Ma il 19 dicembre, sempre al Senato, ecco un emendamento del Pd, catapultato in un altro decreto, che la cancella. La cosa finisce sui giornali e scoppia un putiferio: il 21 dicembre la norma viene ripristinata alla Camera in un terzo decreto ancora, quel salva Roma di cui parlavamo. Senza però sapere che nel frattempo si era già provveduto, prima della guerra degli emendamenti, ad aprire un paracadute nella legge di Stabilità. In che modo? Escludendo dal diritto di recesso non solo i palazzi dei ricchi fondi immobiliari, ma anche quelli di proprietà di chi ha investito negli stessi fondi. Si mormora che l’inciso possa rappresentare un assist a Scarpellini. Sarà vero? Viene in mente la celebre battuta di Giulio Andreotti: «A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca...» 

http://www.newslavoro.com/lavorare-sugli-yacht-di-lusso-guadagni-sino-ai-6000-euro-al-mese/ Lavorare sugli Yacht di Lusso: si assume personale a 6000 euro al mese.

Lavorare sugli Yacht di Lusso: si assume personale a 6000 euro al mese.

lavorare sugli yacht di lusso


In Italia la crisi sta portando sull’orlo del baratro tantissime aziende che, non riuscendo più a pagare le tasse, chiudono i battenti oppure decidono di trasferire la propria attività in luoghi maggiormente favorevoli come Svizzera e Regno Unito..
La ricchezza, all’interno del nostro Paese, è ancora presente anche se in mano di ben poche persone e proprio queste ultime, sono alla ricerca di nuovo personale da inserire all’interno dei propri Yacht di lusso (imbarcazioni del valore di centinaia di migliaia di euro).
Chi si occupa in prima persona delle assunzioni all’interno di questi yacht è un’azienda chiamata Crew Italy, presente nel settore da anni e specializzata nella Ricerca e Selezione del personale marino e nautico.
Il gruppo, famoso in tutto il mondo, ricerca diversi profili da inserire all’interno di alcune imbarcazioni di lusso:
  • Steward/ess: le aree di crociera sono tantissime ( Costa Azzurra - Grecia – Croazia/ Montenegro – Nord Adriatico – Sicilia – Spagna & Baleari – Sardegna – Italia – Corsica) ed è richiesta l’abilità di coperta.
    Lo stipendio si aggira sui 2500-3000 euro al mese ed è richiesta la conoscenza della lingua inglese
  • Istruttore Sub: le aree di crociera sono diverse (Caraibi – Mediterraneo Orientale – Mediterraneo Occidentale) ed è richiesta la qualifica di Istruttore Diving.
    Lo stipendio è di 3000 euro al mese ed è richiesta la conoscenza della lingua inglese.
  • Comandante: Richiesta l’esperienza da Charter, la conoscenza della lingua inglese e le qualifiche di ISM – Procedure di bordo – ISPS – Sicurezza nave/porto – Comandante di Navi comprese tra 500 e 3000 GRT – Visita Biennale.
    Retribuzione mensile da concordare in privato.
  • Massaggiatore/Massaggiatrice: Richiesta la conoscenza della lingua inglese, esperienza e il corso base. Le aree di crociera sono diverse ( Caraibi – Mediterraneo Orientale – Mediterraneo Occidentale)
    La retribuzione mensile è pari a 2500 euro.
Queste sono solo alcune delle mansioni lavorative attualmente disponibile ed è ovvio che, oltre ad una certa esperienza sul campo, viene richiesta una riservatezza assoluta dato che la maggior parte delle volte gli Yacht appartengono a personaggi di spicco.
Per poter ottenere maggiori informazioni o per inviare la vostra candidatura, potete fare click qua e attendere qualche secondo affinchè la pagina venga caricata completamente; una volta entrati all’interno del portale di Crew Italy, selezionate la mansione lavorativa di vostro interesse e successivamente cliccate sul tasto “Invia il curriculum vitae”.

  • Steward/ess: le aree di crociera sono tantissime ( Costa Azzurra - Grecia – Croazia/ Montenegro – Nord Adriatico – Sicilia – Spagna & Baleari – Sardegna – Italia – Corsica) ed è richiesta l’abilità di coperta.
    Lo stipendio si aggira sui 2500-3000 euro al mese ed è richiesta la conoscenza della lingua inglese
  • Istruttore Sub: le aree di crociera sono diverse (Caraibi – Mediterraneo Orientale – Mediterraneo Occidentale) ed è richiesta la qualifica di Istruttore Diving.
    Lo stipendio è di 3000 euro al mese ed è richiesta la conoscenza della lingua inglese.
  • Comandante: Richiesta l’esperienza da Charter, la conoscenza della lingua inglese e le qualifiche di ISM – Procedure di bordo – ISPS – Sicurezza nave/porto – Comandante di Navi comprese tra 500 e 3000 GRT – Visita Biennale.
    Retribuzione mensile da concordare in privato.
  • Massaggiatore/Massaggiatrice: Richiesta la conoscenza della lingua inglese, esperienza e il corso base. Le aree di crociera sono diverse ( Caraibi – Mediterraneo Orientale – Mediterraneo Occidentale)
    La retribuzione mensile è pari a 2500 euro.
Queste sono solo alcune delle mansioni lavorative attualmente disponibile ed è ovvio che, oltre ad una certa esperienza sul campo, viene richiesta una riservatezza assoluta dato che la maggior parte delle volte gli Yacht appartengono a personaggi di spicco.
Per poter ottenere maggiori informazioni o per inviare la vostra candidatura, potete fare click qua e attendere qualche secondo affinchè la pagina venga caricata completamente; una volta entrati all’interno del portale di Crew Italy, selezionate la mansione lavorativa di vostro interesse e successivamente cliccate sul tasto “Invia il curriculum vitae”.

domenica 8 dicembre 2013

http://asociacionceb.wix.com/aceb#!salou-2013

Internet Broadcast of the XV Spanish Open Salou 2013

Broadcast times will be Friday, Saturday and Sunday from 17:00 to about 22:00.
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sabato 7 dicembre 2013

giovedì 5 dicembre 2013

‘Polar Onyx’ Subsea Construction Vessel Out of Dry Dock.........??

‘Polar Onyx’ Subsea Construction Vessel Out of Dry Dock

Posted on Dec 4th, 2013 with tags  .

Ceona’s high-capacity flexible/umbilical pipelay and subsea construction vessel, the Polar Onyx, has been floated out of dry dock at Ulstein Verft yard in Norway following an intensive outfitting programme.

 Polar Onyx Subsea Construction Vessel Out of Dry Dock
It has now moved to the shipyard quay where the interior works will be completed and the vessel systems brought online.
The Polar Onyx support vessel is chartered from GC Rieber Shipping for five years, with the option of up to five additional years. Designed to the highest standard for dynamic positioning, DP-3, the vessel is equipped with a 250t AHC offshore crane.
Like Ceona’s flagship vessel, the Ceona Amazon, it will execute complex subsea construction and pipelay projects in the SURF market, installing flexibles and umbilicals to depths of 3,000 metres. In early March 2014 it will be outfitted with a 270t VLS built by Huisman at Schiedam, The Netherlands. The Polar Onyx is due to be delivered for service in April 2014.
Stuart Cameron, Ceona’s chief operating officer, commented: “It’s great to see the Polar Onyx out of dry dock and progressing to the next stage of its construction. We will celebrate her christening with a ceremony on the 28th of February, and look forward to taking delivery of the completed vessel in April 2014 – right on schedule.”

mercoledì 4 dicembre 2013

http://bastacasta.altervista.- VERGOGNA LETTA! LEVA LE SANZIONI ALL’ILVA DEI SUOI AMICI DELINQUENTI CON DEI “CODICILLI” ALL’INTERNO DEL DECRETO AMBIENTE

VERGOGNA LETTA! LEVA LE SANZIONI ALL’ILVA DEI SUOI AMICI DELINQUENTI CON DEI “CODICILLI” ALL’INTERNO DEL DECRETO AMBIENTE

 

M5S e ambientalisti contro il dl emergenze: “Nel testo l’ennesimo regalo all’Ilva”

Nel decreto approvato oggi dal consiglio dei ministri, insieme alle nuove norme per la Terra dei fuochi sono inseriti articoli che mettono al sicuro il lavoro del commissario dell’acciaieria Enrico Bondi: sanzioni azzerate, sblocco dei fondi e soprattutto nessuna responsabilità per la gestione dei rifiuti all’interno della fabbrica. Insorgono 5 Stelle e Verdi


Il quinto decreto ad Ilvamapprovato dal consiglio dei ministri insieme alle nuove norme per laTerra dei fuochi, è un vero e proprio ‘salva-commisari’, il commissario straordinario dell’acciaieria di Taranto. Sanzioni azzerate, sblocco dei fondi e soprattutto nessuna responsabilità per la gestione dei rifiuti all’interno della fabbrica.
“LE SANZIONI NON SI APPLICANO AL COMMISSARIO”
Le norme salva-commissari prevedono che “durante la gestione commissariale, qualora vengano rispettate le prescrizioni dei piani” e “le previsioni” di adeguamento, non si debbano applicare “per atti o comportamenti imputabili alla gestione commissariale”, le sanzioni previste dall’Aia del 2012, ovvero quelle che sancivano per l’azienda una multa anche del 10 percento del fatturato aziendale. Non solo. Il decreto prevede che le “sanzioni, ove riferite a atti o comportamenti imputabili alla gestione precedente al commissariamento, si irrogano alle persone fisiche che abbiano posto in essere gli atti o comportamenti, e non possono essere poste a carico dell’impresa commissariata per tutta la durata del commissariamento”. In sostanza, la nuova norma prevede che le colpe dei Riva, come titolari del siderurgico, debbano essere pagate dai Riva stessi e non dall’Ilva commissariata.
Ma cosa si intende per previsioni? Con un’interpretazione autentica il governo ha chiarito che “la progressiva adozione delle misure” deve essere intesa nel senso che la stessa è rispettata se laqualità dell’aria nella zona esterna allo stabilimento “non abbia registrato un peggioramento rispetto alla data di inizio della gestione commissariale” e soprattutto se “alla data di approvazione del piano, siano stati avviati gli interventi necessari ad ottemperare ad almeno il 70% del numero complessivo delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni integrate ambientali, ferma restando la non applicazione dei termini previsti dalle predette autorizzazioni e prescrizioni”. In definitiva non è necessario che le misure di adeguamento siano state realizzate completamente, ma è sufficiente che il 70 percento di quelle previste siano state avviate. Inoltre il decreto non stabilisce quali siano le prescrizioni da avviare lasciando di fatto una grande discrezionalità nelle mani di Bondi.
LE MANI SUI SOLDI DEL JERSEY
Non ci sono fondi per ambientalizzare l’Ilva in tre anni. Il governo lo scrive chiaramente nelle premesse del decreto quando afferma che “la insufficienza delle risorse finanziarie a disposizione della struttura commissariale rischiano di vanificare il rispetto del termine di 36 mesi per l’attuazione delle Aia”. Tradotto: bisogna mettere mano ai fondi sequestrati dalla magistratura. In tal senso, se aTaranto - rispetto agli 8 miliardi imposti dal gip Patrizia Todisco - le Fiamme gialle sono riuscite a trovare ben poche risorse dei Riva, a Milano al contrario i finanzieri hanno sequestrato circa 1 miliardo e 200 milioni di euro che gli gruppo industriale aveva riportato in Italia con lo scudo fiscale voluto da Tremonti e Berlusconi dopo averli nascosti nel paradiso fiscale del Jersey. Il decreto, ora, stabilisce che se i Riva non metteranno a disposizione di Bondi i fondi necessari, il commissario potrà richiedere “le somme sottoposte a sequestro penale in relazione a procedimenti penali a carico del titolare dell’impresa o del socio di maggioranza, diversi da quelli per reati ambientali o connessi all’attuazione dell’Aia”. Somme da utilizzare immediatamente per ambientalizzare l’Ilva e che altrimenti sarebbero entrate nella disponibilità dello Stato solo dopo un’eventuale condanna definitiva.
BONELLI: “LA SOSPENSIONE DELLE SANZIONI E’ INCOSTITUZIONALE”
Per Angelo Bonelli, leader dei Verdi, “la norma del decreto sull’Ilva che contiene la sospensione delle sanzioni per le prescrizioni ambientali è assolutamente incostituzionale perché subordina in maniera inaccettabile la vita e la salute alla produzione. Mai ci saremmo aspettati – ha aggiunto l’ex candidato sindaco di Taranto dell’area ambientalista – che si potesse giungere a superare questo limite con una norma che non solo garantisce l’impunità a chi inquina, ma abbandona i cittadini di Taranto a subire le drammatiche conseguenze dell’inquinamento”. Inoltre Bonelli ha annunciato che “una volta pubblicato porterò personalmente il testo del decreto al Commissario Ue all’Ambientein relazione alla procedura di infrazione comunitari” perché “con questo decreto si vuole garantire un periodo transitorio che secondo la struttura commissariale dovrebbe durare almeno 3 anni, periodo nel quale, da quello che abbiamo compreso non sarà possibile garantire la conformità degli impianti dell’Ilva alla legge. Di fatto si tratta di un decreto che consente nei prossimi anni la libertà d’inquinare”.
M5S: “SANZIONI CANCELLATE, E’ REGALO A ILVA”
Sul dl approvato dal governo Letta, inoltre, è arrivata la sonora bocciatura di Movimento 5 StelleVerdi. “Dietro un decreto che dovrebbe mettere una pezza sul disastro ambientale della Terra dei Fuochi si nasconde l’ennesimo regalo al commissario straordinario dell’Ilva Enrico Bondi – hanno scritto i deputati M5S della commissione Ambiente - Siamo preoccupati per la volontà del governo di togliere di fatto le sanzioni sull’Ilva durante il periodo di commissariamento”. Non solo. Gli onorevoli a 5 Stelle sono “convinti che chi commette reati ambientali debba pagare, e oltretutto che le eventuali bonifiche previste riguardino tutti i Siti di interesse nazionale (Sin) inquinati, e non soltanto alcune zone”. Per quanto riguarda il provvedimento generale, invece, per i 5 Stelle “ben venga l’introduzione del reato per la combustione dei rifiuti”, ma loro aspetteranno che il testo approdi in Aula. “Continueremo a batterci – hanno concluso – affinché la tutela dell’ambientediventi sempre di più una priorità improrogabile, non una bandiera da sventolare solo quando gira il vento”. Non meno forte la presa di posizione dell’associazione ambientalista Peacelink: “Questo governo porta l’Italia fuori dall’Europa, approvando l’ennesimo decreto ‘Salva-Ilva’ che concede deroghe e proroghe in barba alle rigorose norme della direttiva europea sull’Autorizzazione Integrata Ambientale“.
DA BERLUSCONI FINO A LETTA, ECCO I CINQUE DECRETI “AD AZIENDAM”
Quello di oggi, come detto, è il quinto decreto firmato da vari governi nei confronti dei padroni dell’acciaio. Il primo risale al 2010 e fu firmato dal duo Prestigiacomo-Berlusconi per risolvere l’emergenze benzo(a)pirene che attanagliava Taranto. In realtà il decreto si limitò eslcusivamente ad innalzare i limiti di legge per le città con più di 150mila abitanti. Il secondo decreto fu voluto dall’ex ministro dell’ambiente del Governo Monti, Corrado Clini, per sbloccare l’acciaio sequestrato dalla procura di Taranto. Ben tre, invece, sono i decreti firmati dall’attuale governo Letta e dal ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Oltre a quello di oggi, Letta-Orlando hanno emanato due provvedimenti per nominare Bondi commissario ed Edo Ronchi com subcommissario e per autorizzare le discariche interne dell’Ilva.

Vito e Kikka






I sondaggi fanculizzati di Pagnoncelli....

I sondaggi fanculizzati di Pagnoncelli

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pagnoncelli.jpg
"Riflettevo sui sondaggi del pagnoncelli di turno. Piccolo, stretto, quasi illegibile c'è scritto che è fatto in base a 800 intervistati su 10.200 contatti. Ergo: hanno chiamato diecimila duecento persone di cui novemila e quattro lo hanno fanculizzato, 800 gli hanno risposto. Pensa tu che attendibilità. E non solo ci propinano i dati come oro colato, ma ci basano una trasmissione politica su un canale pubblico a pagamento. Ecco ora immagino i 9.400 fanculizzatori e non so perché ma mi viene in mente che non siano moderati anzi, sono incazzati. Pagnoncelli, sono talmente incazzati che non ti rispondono neanche!" Bob C.

domenica 1 dicembre 2013

http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2013/12/01/news/morto_paul_walker-72386405/#gallery-slider=72387272

L'attore Paul Walker è morto in un incidente

CINEMA

L'attore Paul Walker è morto in un incidente




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Il protagonista della serie "Fast & Furious" era sulla Porsche di un amico. Entrambi hanno perso la vita quando la vettura si è schiantata su un palo della luce e su un albero e ha preso fuoco

SANTA CLARITA (California) - L'attore Paul Walker, protagonista della serie cinematografica Fast & Furious, è morto in un incidente stradale a Valencia, a nord di Los Angeles. Aveva 40 anni.

"E' con profonda costernazione che ci troviamo a confermare che Paul Walker è morto oggi in un tragico incidente d'auto mentre partecipava a un evento benefico per la sua organizzazione Reach Out Worldwide. Era passeggero dell'auto di un amico, ed entrambi hanno perso la vita", si legge sulla pagina Facebook dell'attore.

La star di Fast & Furious era a Valencia per un car show per raccogliere fondi per le popolazioni colpite dal tifone nelle Filippine. La stampa locale riporta che la Porsche rossa si è schiantata contro un palo della luce e un albero e si è incendiata. Non è chiaro chi fosse alla guida.

Walker stava lavorando a un nuovo Fast & Furious, il settimo, con la regia di James Wan, la cui uscita era programmata per il prossimo luglio. Aveva da poco finito di girare Hours di Eric Heisserer, un thriller che negli States uscirà a metà mese.

Tutti i suoi film
Nato a Glendale, in California, il 12 settembre del 1973, Walker era il più grande di cinque fratelli. La sua era una famiglia umile, mormone e la madre l'aveva portato sin da piccolo a fare provini. Non per lanciarlo nel mondo dello spettacolo, spiegava Walker, ma per contribuire a sbarcare il lunario. Aveva studiato biologia marina ed era un grande ammiratore di Jacques Cousteau. E ne avrebbe seguito le orme, se non fosse diventato attore. Una carriera iniziata prestissimo, la sua: dopo alcuni ruoli in tv, aveva debuttato al cinema a soli 13 anni, in Non aprite quell'armadio di Bob Dahlin. Il successo era arrivato nel 2001 con la prima pellicola della saga Fast & Furious, tra le più popolari produzioni del cinema d'azione. Nei panni dell'agente Brian O'Connor, infiltrato nel mondo della corse clandestine, aveva partecipato al sequel, al quarto, al quinto e al sesto episodio della serie, al fianco tra gli altri di Vin Diesel e Michelle Rodriguez. Ma anche a tanti altri film, tra i quali Flags of Our Fathers (2006) di Clint Eastwood. La sua carriera si divideva tra cinema d'azione (oltre alla saga di Vin Diesel anche Takers e Trappola in fondo al mare) e commedie romantiche (accanto a Penelope Cruz in Un amore sotto l'albero).