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lunedì 28 gennaio 2013

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Contropiede di Monti sulle tasse, tutti contro il premier

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Le ultime dichiarazioni di Monti sull'ipotesi di calo di Irpef e Imu scatenano polemiche da parte degli avversari politici, a partire dal Pd. Camusso attacca il premier. E Berlusconi insiste nelle critiche al Professore
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Mario Monti
Mario Monti
Roma, 28-01-2013
Mario Monti, l'uomo del "rigore", spesso accusato soprattutto dal centrodestra di aver "ammazzato" il Paese di tasse, va all'attacco proprio su questo punto e scatena la reazione energica di Pd e PdL, per mesi alle prese con le superiori esigenze di bilancio imposte dal presidente del Consiglio.

Pilastri
Monti, ospite a Omnibus su La7, ha illustrato "alcuni elementi portanti" del programma fiscale dello schieramento da lui guidato: "Imu ridotta dal 2013, e cioè accrescere la detrazione sulla prima casa da 200 a 400 euro e il raddoppio della detrazione da 100 a 200 per ciascun figlio e anziano a carico, fino a un massimo di 800 euro", il tutto
per un "costo stimato di due miliardi e mezzo, la cui copertura viene dal contenimento della spesa corrente primaria pari a circa 3 miliardi". Non solo interventi sull'Imu nel programma di "Scelta civica", che prevede sull'Irap una "riduzione favorevole al lavoro dal 2014 attraverso l'eliminazione del monte salari dalla base imponibile dell'Irap", per un totale che equivale "al dimezzamento dell'attuale carico fiscale sul settore privato, circa 11,5 miliardi di imposta in meno in cinque anni sulle imprese".

Per il capitolo Irpef, invece, Monti promette: "Meno Irpef dal 2014, vogliamo
ridurre il peso dell'imposta a partire dai redditi medio bassi attraverso l'aumento delle detrazioni per i carichi familiari e la riduzione delle aliquote a partire da quelle più basse, complessivamente nella legislatura ridurremo il gettito Irpef di 15,5 miliardi".
Miracolo
"Miracolo delle elezioni- esulta sarcastico su Facebook Vannino Chiti, vice
presidente del Senato e candidato per il Pd al Senato in Piemonte - Ancora a dicembre il presidente Monti si opponeva alla riduzione delle tasse affermando che non lo consentiva la situazione finanziaria del Paese. I primi di gennaio raccomandava una campagna elettorale seria, sobria, senza promesse al vento e demagogia. A fine gennaio annuncia senza freni riduzione di Imu, Irpef, Irap etc. Domanda: anziché annunciare che lo farebbe dal prossimo aprile, non poteva ascoltarci e farlo lo
scorso dicembre?".
Camusso: Monti non minacci
Monti dica "a che punto lascia i conti del Paese" anche perché "i conti non possono essere in ordine o in disordine in virtù del voto che deve essere libero", dice il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "Credo - ha spiegato - che il presidente benché dimissionario dovrebbe ricordarsi di essere il presidente del Consiglio quindi dovrebbe rispondere a che punto lascia i conti del Paese. Non può sostenere che la manovra ci può essere o non essere a seconda di chi vince anche perche', devo dire che appare un messaggio minaccioso agli elettori anche se non si capisce quale sia la minaccia. Per cui o i conti sono in ordine o no. Monti - ha concluso - dovrebbe dirci delle due quale è".
Berlusconi: solo chiacchiere
"Il nostro programma prevede meno Stato e meno tasse- replica al Tg5 Silvio Berlusconi - Ci arriveremo riducendo del 10% la spesa della P.a. in 5 anni, che è pari a 800 miliardi, un terzo in più della media Ue. Avremo ovvero 16 miliardi l'anno in più". Silvio Berlusconi intervistato al Tg5. "Sull'Imu, quello che hanno detto la sinistra e Monti sono soltanto delle chiacchere" aggiunge Berlusconi.
"Perché mai gli italiani dovrebbero credere a Monti che ha tassato tutto il tassabile, e che da tecnico, appena un mese giurava che se si fosse osato toccare l'Imu, l'anno successivo sarebbe dovuta addirittura arrivare un'Imu doppia" prosegue l'ex premier. "Ora lo stesso Monti salito in politica, ed essendo salito con Fini e Casini davvero non dire che salita sia, smentisce quello che diceva da tecnico conclude Berlusconi - noi abbiamo detto fin dal primo giorno che aboliremo l'Imu sulla prima casa nel primo cdm. Oltre all'Imu poi c'è stata anche la rivalutazione degli estimi catastali del 60% che ha portato la tassazione sulla casa al secondo posto in Europa. Sottraendo alle famiglie la tredicesima, e portando a una riduzione dei consumi".