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giovedì 18 luglio 2013

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Frasi contro Kyenge, Letta alla Cnn:
"Ho chiesto a Calderoli di dimettersi"

Frasi contro Kyenge, Letta alla Cnn: "Ho chiesto a Calderoli di dimettersi"ENRICO LETTA
Il premier Enrico Letta, intervistato dalla Cnn, ha detto: "Calderoli se ne deve andare".
E' costato l'apertura di un procedimento penale a Roberto Calderoli l'aver paragonato a un orango, lo scorso sabato sera dal palco della 'Festa de Trei'' a Treviglio, nella Bassa bergamasca, il ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge.
Il vicepresidente del Senato è dunque indagato dalla Procura di Bergamo per diffamazione aggravata dall'odio razziale in seguito a un esposto del Codacons, l'associazione dei consumatori. E il premier Letta, da Londra, non usa mezzi termini: "Calderoli se ne deve andare, deve lasciare l'incarico. Gli ho chiesto di dimettersi e continuerò a chiedergli di dimettersi", quel paragone è stato "uno shock per l'Italia", "una vergogna". Inoltre, proprio oggi è stata condannata ad un anno e un mese di reclusione (pena sospesa) e all'interdizione per 3 anni dai pubblici uffici Dolores Valandro, l'ex consigliere di quartiere leghista di Padova che in un post su Facebook, riferendosi al ministro Cecile Kyenge, aveva scritto "mai nessuno che se la stupri...". Anche lei, entrata in lacrime in Tribunale, si è scusata: "Non era mia intenzione come madre e come donna insultare un'altra donna, mi è però passato davanti agli occhi un episodio capitato a mia figlia. E' stato un attimo di impulsività perché non ho mai visto atti così violenti nei confronti delle donne perpetrati dagli italiani".
Riguardo a Calderoli, il procuratore di Bergamo Francesco Dettori ha raccolto tutti gli articoli di stampa sul comizio e ha acquisito l'audio del discorso, aprendo quindi il fascicolo. Tra l'altro proprio la registrazione audio del comizio è stata allegata nell'esposto. Francesco Dettori ha affidato il fascicolo ai due sostituti Maria Cristina Rota e Gianluigi Dettori. I due magistrati dovranno valutare dal punto di vista giuridico se le parole pronunciate sabato dal parlamentare leghista ("quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di un orango") siano da considerare diffamatorie e dunque se Calderoli deve essere per questo processato. Calderoli, dopo la bufera politica e mediatica da lui scatenata, si è scusato pubblicamente e privatamente con il ministro a cui ha anche inviato un mazzo di fiori. Proprio Cécile Kyenge ha confermato il fatto spiegando, oggi, di aver accettato le scuse. "Mi ha porto le scuse e le ho accettate. Sono di poche parole e non mi sono dilungata", ha detto. "Ho accettato le scuse - ha spiegato - facendo capire che si può scherzare, fare un comizio, ma bisogna andare oltre le offese e mantenere comunque il rispetto dell'altro anche nella comunicazione. Lui ha fatto un passo importante che è quello di chiedere scusa, ma è chiaro che il percorso continua e va oltre la mia persona". Il ministro ha quindi riferito di aver ricevuto assieme alle scuse un mazzo di fiori: "Sono arrivati ieri nel tardo pomeriggio presso il mio ufficio e io ho ritenuto che fosse il caso di portarli alla Madonna del Buon consiglio". E mentre le polemiche politiche, e le richieste di dimissioni di partiti e associazioni, non si placano, prende posizione seccamente il leader della Lega Roberto Maroni che ha replicato con un "Non diciamo stupidaggini" al presidente del Consiglio, Enrico Letta che lo aveva definito "correo" con Calderoli per gli insulti al ministro. "Per me la questione è chiusa. Calderoli si è scusato e Letta farebbe meglio a occuparsi di altre cose" come il caso kazako visto che "la questione riguarda il Senato e non il Governo", ha affermato. "Evidentemente Roma è tornata a minacciare il nord: basta che uno si metta a criticare ed esprimere le proprie idee che subito arriva il pugno di ferro di Roma, ma noi non ci facciamo spaventare", ha concluso. Ma un nuovo caso si è aperto. "Torni nella giungla". Così un consigliere circoscrizionale trentino Paolo Serafini ha messo un post sulla propria pagina Facebook rivolgendosi a Cecile Kyenge. Una frase corredata da una serie di foto di scimmie e da molte altre frasi analoghe. Serafini era entrato nel consiglio circoscrizionale di Trento nelle file della Lega Nord, fa ora parte del gruppo misto, dopo un passaggio, pur senza mai prendere la tessera all'Upt (Unione per il Trentino), poi a Progetto Trentino, un nuovo movimento che però ora lo ha espulso, contestualmente alle sue dimissioni, e si è scusato con il ministro.

http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/spazioastro/2013/07/18/Parmitano-sono-sano-come-pesce-_9038124.html

Parmitano, 'sono sano come un pesce'

Si lavora per comprendere e cause dell'incidente

18 luglio, 10:45
Luca Parmitano al lavoro nella seconda passeggiata spaziale, poco prima dell'incidente che lo ha costretto a rientrare (fonte: ESA)Luca Parmitano al lavoro nella seconda passeggiata spaziale, poco prima dell'incidente che lo ha costretto a rientrare (fonte: ESA)
“Sono sano come un pesce”, ha detto Luca Parmitano in un tweet dopo l’avventura della sua seconda passeggiata spaziale. ‘’Tutto nella norma a bordo – ha aggiunto l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) - e la Cupola e` sempre spettacolare, anche dopo una (cortissima) EVA. A breve, nuove foto!’’. L’astronauta non ha perso la voglia di scherzare e la Nasa si è complimentata con lui per come si è mantenuto calmo e per come ha agito bene nonostante fosse sotto forte pressione.

Nel frattempo prosegue l’indagine sui motivi che hanno portato a interrompere improvvisamente la seconda passeggiata spaziale. La Nasa sta ancora cercando di capire cosa è successo alla tuta numero 22 indossata dall’ astronauta. Una perdita di acqua che era penetrata nel casco e ha costretto ad interrompere, dopo poco più di un’ora, quella che sarebbe stata la seconda passeggiata di Parmitano, impegnato fino al prossimo novembre nella missione Volare dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

I medici della Nasa e dell’Esa hanno intervistato l’astronauta ed hanno dichiarato che Parmitano è in buone condizioni di salute, nonostante il momento di tensione passato e l’acqua non potabile bevuta. In una conferenza stampa dell’agenzia spaziale americana è emerso che il pericolo corso era quello di annegare perché l’acqua, galleggiando in assenza di peso all’interno del casco, avrebbe potuto andare sulla faccia dell’astronauta impedendogli di respirare. “E’ la prima volta che si verifica una emergenza simile nel corso di una attività extraveicolare” hanno dichiarato i tecnici della Nasa. ‘’Secondo le prime stime nel casco ci fosse circa 1 litro e mezzo di liquido, ma non sappiamo ancora cosa fosse e da dove provenisse''.

Ogni astronauta all’interno della tuta chiamata Emu ha una sacca di acqua potabile alla quale è collegata una cannuccia che serve per dissetarsi durante le lunghe passeggiate spaziali che possono durare fino ad un massimo di 8 ore ossia quant’è l’autonomia della tuta stessa. Un’ipotesi ventilata ieri era che si trattasse dell’acqua della sacca anche se Parmitano trovandosela sulla faccia l’ha bevuta dichiarando che non si trattava acqua potabile. C’è però da dire che prima di uscire ogni astronauta deterge la parte interna del casco con un liquido antiappannante che durante l’incidente della seconda passeggiata spaziale potrebbe essere entrato in contatto con l’acqua potabile dandogli un sapore sgradevole.
Una seconda ipotesi invece attribuisce la presenza dell’acqua alla rottura di un piccolo tubicino che è nella calzamaglia indossata dagli astronauti che serve loro a refrigerarsi quando essi si trovano nello spazio aperto e quindi in contatto diretto con il Sole il quale fa salire la temperatura a circa 120 gradi centigradi. Le analisi, per capire cosa è realmente successo aldilà delle ipotesi, sono in corso e questo impedisce alla Nasa di pianificare al momento un’altra attività esterna per terminare il lavoro lasciato incompiuto ieri. Nonostante lo spavento

http://www.ilmessaggero.it/TECNOLOGIA/HITECH/whatsapp_pagamento_iphone_canone/notizie/305466.shtml

Whatsapp, scatta canone su iPhone: ma solo per i nuovi clienti

Via alla ricerca delle “app rifugio”

PER APPROFONDIRE taglionel messiwhatsappiphonegalaxyapplesmsimessaggesmartphone
ROMA - Finisce anche per i possessori di iPhone l'era di WhatsApp gratis. Un vero incubo tecnologico diventato (dopo tanti falsi allarmi) finalmente realtà.

Premio fedeltà. Ma per chi è già abbonato niente paura: gli utenti del Melafonino che hanno scaricato la popolare applicazione per inviare messaggi gratuiti sfruttando la connessione Internet, continueranno a utilizzare il servizio gratis a vita. Solo per coloro che effettuano il download da oggi in poi si applicherà il modello di pagamento già in vigore per gli utenti di altre piattaforme, da Android a BlackBerry.

Messaggi low cost. Facciamo due conti: l'applicazione si scarica e si utilizza gratis per 12 mesi, poi scatta un abbonamento annuale di 99 centesimi di dollaro (circa 0,80 euro), con possibilità di estenderlo a tre e cinque anni. Per i clienti della Mela Morsicata, che finora usavano l'app pagando una tantum solo quando la scaricavano, la novità non è una doccia fredda. A fine marzo lo stesso numero uno di WhatsApp, Jan Koum, lo aveva anticipato in un'intervista.

Esodo di massa. Nonostante la cifra contenuta del canone annuo, c'è comunque chi dice no al cambio di passo ed è pronto a migrare verso altri servizi pur di non ripiegare sugli sms. Mezzo sempre più in calo. L'Autorità per le comunicazioni italiana tra gennaio e marzo di quest'anno, infatti, ha rilevato nel nostro Paese la prima flessione in assoluto nel numero di sms scambiati. Dati in linea con la tendenza mondiale per cui il sorpasso di chat su sms è avvenuto lo scorso anno (con 19 miliardi di messaggi su chat scambiati al giorno contro i 17,6 di sms, dati Informa), inducendo di recente la commissaria europea per le tlc, Neelie Kroes, ad avvertire le compagnie telefoniche che «la mucca degli incassi sta morendo». La quantità di programmi di messaggistica è dunque destinata ad aumentare. Gli stessi utenti ne usano spesso più d'uno sullo smartphone.

Addio sms. I principali, iMessage di Apple, WhatsApp e BlackBerry Messenger hanno insieme 2,5 miliardi di utenti. WathsApp con un tweet del 13 giugno annunciava 27 miliardi di messaggi scambiati ogni giorno. Ma le app rifugio per chi deciderà di non usufruire più di quest'ultima sono diverse. Oltre alle già note Viber e Facebook Messenger, c'è anche ChatON, di default sugli smartphone Samsung. Google ha reso disponibile il suo sistema di video-chat Hangouts sulle piattaforme Android, iOS e Chrome, mentre BlackBerry Messenger è in arrivo, gratis, anche per telefoni Android ed Apple. Infine, tra le applicazioni in ascesa - al momento è la più scaricata fra quelle gratuite sull'App Store di Apple - c'è WeChat che ha appena lanciato un'aggressiva campagna pubblicitaria mondiale in tv, testimonial il calciatore Lionel Messi.