curiosi

martedì 4 giugno 2013

http://www.ilmessaggero.it/TECNOLOGIA/HITECH/iphone_batteria_durata_facebook_rimedi/notizie/287370.shtml

iPhone, Facebook prosciuga la batteria: ecco due rimedi fai-da-te

PER APPROFONDIRE tagiphoneiphone 5batteria iphoneipadfacebookappsmartphoneapple
di Fabrizio Angeli
ROMA - Il vero problema dell'iPhone 5 è stato sin dall'inizio la durata della batteria: anche senza esagerare con l'uso e disattivando push e notifiche varie, difficilmente arriva a fine giornata. Il difetto a dire il vero risale ai modelli precedenti all'ultimo, senza che Apple sia mai riuscita a intervenire in maniera risolutiva. Così ora sono gli sviluppatori privati a darsi da fare e uno di loro, tramite l'applicazione Instruments, ha monitorato l'attività del suo melafonino (un 4S, per la cronaca) giungendo a una scoperta sorprendente: il vero colpevole sarebbe l'app di Facebook.

Operazioni misteriose. Disponibile in via totalmente gratuita su tutti i sistemi che girano con iOS, iPad compreso, l'app del diffusissimo social network di Zuckerberg si sveglia infatti dal background ogni pochi minuti, opera qualche secondo, si rimette a dormire per un po' e così via, in un ciclo automatico che finisce per prosciugare rapidamente la carica.

Lo sviluppatore autore della scoperta, Sebastian Düvel, ha così osservato nel dettaglio tutte le miriadi di operazioni dell'iPhone che influiscono direttamente sulla batteria e il risultato più evidente è stato che l'app di Facebook consuma più degli stessi processi di sistema. A questo si aggiunge che l'app sorella Facebook Messenger usa sia il VoIP che l'audio, altre funzioni che operano in background. Risultato: anche con la chat disattivata, una sola app rischia di mangiare tutta la carica del Melafonino o dell'iPad più aggiornato.

Due rimedi fai-da-te. Ma se gli esperti non riescono ancora a dare una ragione di questi eccessi di consumo, nei blog specializzati sono già spuntati dei rimedi ad hoc per ovviare (almeno in parte) al problema. Come ricorda iPhoneHacks, le opzioni sono due ed entrambe già sperimentate in passato: la chiusura forzata dell'app dopo ogni singolo utilizzo (essenzialmente basta premere il tasto di accensione fino a quando non compare la scritta “spegni” e poi tenere premuto il tasto Home per 5-6 secondi) o in alternativa evitare totalmente l'app di Facebook, raggiungendo il sito dal browser come fosse una pagina web qualunque (eventualmente creando una web app, cioè una scorciatoia, nella schermata Home), così da evitare ogni possibile movimento autonomo in background. Non il massimo della comodità, certo, ma sempre meglio che ricorrere alla Modalità aereo alle 8 di sera.

http://www.agi.it/economia/notizie/201306031854-eco-rt10361-apple_sfida_spotify_il_10_giugno_arriva_iradio

Apple sfida Spotify, il 10 giugno arriva "iRadio"

18:54 03 GIU 2013

(AGI) - Roma, 3 giu. - Apple sbarca nel mondo della musica in streaming e lancia la sfida a Spotyfy e Pandora.
  All'attesissima conferenza degli sviluppatori del 10 giugno, il colosso di Cupertino svelera' iRadio. Secondo il New York Times, l'azienda ha firmato accordi con la Warner Music Group e con la Universal ed e' in trattative con altre case discografiche, prima fra tutte la Sony. Il progetto di offrire un servizio di musica in streaming era allo studio da diversi mesi, ma fino a pochi giorni fa Apple non era riuscita a trovare un accordo con le case discografiche, soprattutto per quanto riguarda l'acquisto dei diritti dei brani musicali e la percentuale sui ricavi. IRadio, almeno inizialmente, dovrebbe essere gratuita. (AGI) .

http://www.ilgiornale.it/news/interni/nuove-bordate-senat-r-maroni-solo-traditore-capo-lega-resto-923857.html

Nuove bordate dal Senatùr: "Maroni è solo un traditore Il capo della Lega resto io"

Bossi a Repubblica: "Non mi ammazza nessuno e stavolta mi hanno fatto davvero incazzare". E su Maroni: "Sta distruggendo la Lega... devo riprendermela"

Ormai gli attacchi hanno cadenza quotidiana. Umberto Bossi si concede interviste ora col Fatto Quotidiano ora con Repubblica per sparare contro Roberto Maroni e la nuova dirigenza della Lega Nord.
Un gioco al massacro che il Senatùr sta portando avanti da quando alle amministrative il Carroccio è calato nei consensi. "Maroni è solo un traditore, a me non mi ammazza nessuno e stavolta mi hanno fatto davvero incazzare. Il capo della Lega resto io", ha detto Bossi in una intervista al quotidiano diretto da Ezio Mauro.
Non ci va certo per il sottile. Se da una parte ci tiene a sottolineare di non aver mai preso soldi dal partito, dall'altra l'ex segretario lumbard non perde occasione per tirare bordate contro Maroni: lo infastidisce il doppio ruolo da governatore della Regione Lombardia e da leader della Lega Nord. "La Lega me e alla mia famiglia non ha mai dato dei soldi che non servissero per la militanza", ha spiegato Bossi dopo che, nei giorni scorsi, Maroni ha deciso di tagliargli i viveri (una sorta di stipendio annuo da 850mila di euro). Eppure il Senatùr va avanti a negare. Nega su Belsito che ai magistrati avrebbe detto che Bossi voleva costituire unn riserva di denaro all’estero nell’eventualità di fondare un nuovo partito. "I magistrati - sbotta il Senatùr - gli fanno dire quello che vogliono, ha paura. Io avevo in mano la Lega mica avevo bisogno di un’altra cassa. I ladri sono altrove, non si permettano". Ma il vero tiro a bersaglio ha come obiettivo Maroni. Secondo Bossi, il neo segretario del Carroccio "sta distruggendo la Lega" perché "butta fuori la gente""Quel mio colpo di genio con cui avevamo preso la guida di Veneto e Piemonte con Zaia e Cota, di questo passo, al prossimo giro che lo sogniamo - attacca - Tosi in Veneto porta i voti alla Lega e fa accordi con i fascisti: il suo progetto a Verona non mi è piaciuto. In Piemonte - continua - vogliono mettere a capo del partito Gianna Gancia, la moglie di Calderoli, brava amministratrice, ma io dubito che abbia le doti per guidare il movimento".
Per Bossi, Maroni non ha gli ideali leghisti: "Quando uno tradisce una volta, e Maroni quando ruppi con Berlusconi nel 1994 gli sedeva accanto e si opponeva, poi tradisce sempre. Si illude di diventare il plenipotenziario del Nord ma il Pdl non rinuncerà mai a presentare le sue liste in casa nostra come fa la Cdu tedesca con la Csu in Baviera". I continui attacchi del Senatùr non piacciono, però, ai vertici del Carroccio che subito prendono le distanze. Pur ribadendo il proprio rispetto e una "riconoscenza eterna,Matteo Salvini mette in chiaro che il Senatùr sbaglia a minare gli equilibri del partito:"Facendo così, fa il male del movimento".

http://www.corriere.it-Grillo ancora contro la stampa, caccia operatore dal comizio e attacca giornalisti Rai Il leader del M5S in Sicilia scatena la piazza contro un cameraman. E su Lucia Annunziata: «Su libro paga dell'Eni»

Grillo ancora contro la stampa, caccia operatore dal comizio e attacca giornalisti Rai

Il leader del M5S in Sicilia scatena la piazza contro un cameraman. E su Lucia Annunziata: «Su libro paga dell'Eni»

Grillo a Piazza Armerina (Twitter)Grillo a Piazza Armerina (Twitter)
Beppe Grillo ancora all'attacco della stampa. «Sono più spregevoli i giornalisti dei politici: li tengono in vita con servizi schifosi». L'urlo si alza da Piazza Armerina. Dopo Gabanelli e Floris, a finire nel mirino è Lucia Annunziata. «Avete visto che l'Annunziata, che fa la grande giornalista, era sulla busta paga dell'Eni?», chiede al pubblico. Poi se la prende con un operatore tv che allontana da sotto il palco: «Fuori! Ho detto fuori! Spostati, poi la facciamo insieme l'intervista. Questa gente deve essere isolata». Stessa scena anche a Leonforte, dove a essere allontanato, questa volta, è un operatore de La7. E così in ogni piazza toccata, il nemico numero uno sono i giornalisti al servizio degli editori corrotti.
Grillo a Leonforte chiede a La7 di spegnere la telecamera
Rcd
DIRITTO DI CRONACA - La colpa dei «pennivendoli»? Attaccare il movimento senza obiettività. Così il bersaglio diventa una cameraman, contro il quale viene scatenata la piazza. «Signora, alzi quella bandiera lì, non voglio che mi riprendano. Avanti, copra quella telecamera dietro di lei». Poi il grido «Fate la vostra parte siamo in guerra». Il pubblico inizia a scandire "Fuori-fuori" contro le telecamere in piazza. All'operatore che si appella al diritto di cronaca, Grillo replica: «sei lì che riprendi da 10 minuti. Stai riprendendo la mia persona, 3 minuti di diritto di cronaca bastano. Basta, la Rai non è la tua. È tua ma è anche mia. Fuori! Ho detto fuori! Spostati. Questi qui devono essere isolati».
«SIAMO IN GUERRA» - Poi è il turno di Andrea Vianello, «che è diventato direttore di Rai 3, dell'emittente pubblica che perde 200 milioni dei nostri soldi». «Un nostro parlamentare ha fatto un elenco di giornalisti che stanno dentro la fondazione Vedrò, fondazione sostenuta economicamente dall'Eni. Anche l'Annunziata era sulla busta paga» afferma Grillo che continua: «ma quando il Tg3 deve fare un servizio giornalistico sui pozzi, come pensate che lo faccia il giornalista?». Grillo ripete il tormentone di tutti i comizi: «Siamo in guerra e io sono stufo, hanno messo in pericolo la mia famiglia, devo reagire. Hanno pubblicato l'indirizzo di casa mia e da allora vengono da ma dei pazzi depressi. Io non ci sto più al gioco di questa gente qua».
Grillo caccia l'operatore Rai
BERLUSCONI - Durante il comizio Grillo è tornato anche sulle riforme e sul ruolo di Berlusconi, tema affrontato in mattinata sul blog. «Ora «salveranno il culo anche a lui», ha tuonato dal palco. «Si parla ancora di presidenza della Repubblica per lui. Perché non lo mandano a casa? Però apprezzo più Berlusconi perché fa quello che fa per il suo interesse personale. Questi che lo tengono ancora in vita mi fanno ancora più schifo di lui. Quando è stato indicato Rodotà come presidente della Repubblica perchè non lo hanno votato? Perchè sapevano che Rodotà mandava Berlusconi in galera».