Il Pdl non può più dipendere dal Cav
di Arturo Diaconale
09 maggio 2012EDITORIALI
Non sarà rifiutando di partecipare ai prossimi vertici con Bersani e Casini che Angelino Alfano riuscirà a recuperare il consenso perso dal Pdl. E non sarà neppure passando da un appoggio pieno a uno esterno al governo di Mario Monti che il partito fondato a suo tempo da Silvio Berlusconi potrà riconquistare gli elettori che non sono andati a votare per delusione e rabbia o hanno scelto di protestare sostenendo i candidati delle forze antisistema.
Qualcuno sostiene che se i dirigenti del Pdl vogliono tornare, se non a vincere, almeno a contare qualcosa, non debbono far altro che parafrasare la famosa scritta "aridatece er puzzone" apparsa nel primissimo dopoguerra sui muri di Roma e mettersi a gridare in coro "aridatece er Cavaliere"! Come dire che se non ci pensa a Berlusconi a riportare all'ovile i milioni di pecorelle smarrite nella protesta e nell'astensione, il Pdl può tranquillamente chiudere i battenti e rinunciare a qualsiasi altra competizione elettorale. Altro che pensare alle elezioni politiche ad ottobre! Di questo passo, cioè senza un qualche intervento salvifico del Fondatore, an
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