Curiosity, test sull’aria di Marte e autoscattoa cura della Redazione Scienze&Tecnologia
Dopo aver percorso in lunghezza più di un campo da calcio da quando è sbarcato, Curiosity sta trascorrendo alcuni giorni nella preparazione per l’uso completo degli strumenti sul suo braccio meccanico.
Curiosity ha esteso il suo braccio robotico Mercoledì, primo di 10 giorni consecutivi di attività previste per testare il braccio di 7 piedi (2,1 metri) e gli strumenti che gestisce.
Dal momento che la sonda Curiosity si è posta all’interno del Gale Crater di Marte il 5 agosto PDT (6 agosto EDT) le unità hanno percorso circa un quarto della distanza tra il luogo di atterraggio, di nome Bradbury Landing, e un luogo scelto come prima destinazione della missione principale, Glenelg.
“Sapevamo che a un certo punto avremmo avuto bisogno di fermarci e di prendere una settimana o giù di lì per queste attività di caratterizzazione”, ha detto JPL Michael Watkins, direttore della missione Curiosity. “E’ necessario rivolgersi a un angolo particolare in relazione al sole e su una superficie piana. Questo sembrava un posto perfetto per iniziare queste attività.”
Nel frattempo il Rover ha avuto modo di effettuare un autoscatto, che ha poi inviato sulla Terra e che possiamo vedere nel’immagine qui postata a sinistra in alto.
Curiosity ha poi “annusato” per la prima volta l’atmosfera marziana, per determinarne la composizione. Il robot ha aspirato l’aria e l’ha intrappolata nel suo sistema di campionamento Sam, che serve a rilevare la concentrazione di diversi gas in una miscela.
È la prima volta che la composizione chimica dell’atmosfera marziana viene misurata in loco da quando la sonda Viking fece lo stesso esperimento nel 1970. L’analisi di Sam è ancora in fase di elaborazione e non sono quindi ancora noti i risultati.
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