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lunedì 21 gennaio 2013

http://www.ilmessaggero.it-Liste Pdl nel caos, inquisiti in rivolta contro Berlusconi. Cosentino resiste, Papa non si ritira

Liste Pdl nel caos, inquisiti in rivolta contro Berlusconi. Cosentino resiste, Papa non si ritira

Il Cavaliere preme: «Ho chiesto a Nicola un atto di generosità, la sua riconferma in parlamento è sub judice». Solo Dell'Utri conferma il passo indietro


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Silvio Berlusconi ospite a SkyTg24
di Marco Conti
ROMA - A questo punto della vicenda, a poche ore dalla scadenza dei termini per la presentazione delle liste prevista per stasera alle 20, qualunque sia l'esito, nel Pdl c' è chi si interroga su quale siano gli argomenti che Nicola Cosentino abbia usato e stia ancora usandoper resistere.

n interrogativo più che lecito visto che a mollare la candidatura, per scelta o per imposizione, sono stati già in molti . Compresi molti big della prima generazione di Forza Italia. Ultimo in ordine di tempo Marcello Pera che oggi su La Stampa spiega i motivi del suo addio sostenendo che quando è arrivato in Fi in molti pensavano che sarebbero stati costretti a difendere Previti e Dell'Utri, ma che poi il resto delle energie del movimento sarebbero servite per attuare la riforma liberale. Speranza fallita, secondo Pera, che comunque può vantare cinque anni da presidente del Senato. Fatto sta che con il professore ed ex presidente di Palazzo Madma va via anche l'ultimo di quella pattuglia di intellettuali che nel '96 arricchì Forza Italia, e che era composta da uomini come Vertone, Rebuffa e Colletti.

Unico a resistere della prima generazione di Forza Italia, è Antonio Martino che verrà ricandidato in Sicilia mentre ha lasciato da tempo anche il professor Urbani e ad un altro azzurro della prim'ora, come Enrico La Loggia, è stata consigliata la pensione. Cosentino invece resiste e minaccia. Alza la voce con il segretario del suo partito e promette di farla pagare al presidente della regione Campania, Stefano Caldoro, sul quale aveva a suo tempo contribuito a scrivere una screditante autobiografia che sarebbe dovuta servire per impedire la corsa alla regione dello stesso Caldoro.

Senza troppo clamore ha lasciato anche Mario Valducci che pur non appartenendo alla categoria dei professori ha ricoperto il ruolo di sottosegretario e appartiene a quella schiera di ex dipendenti e collaboratori del Cavaliere che nel '93 lo seguirono nella discesa in politica. Cosentino invece resiste e da giorni tiene in scacco Berlusconi e il Pdl di Verdini con il quale, più di una volta, ha incrociato i destini nelle cronache giudiziarie. Aspettarsi da Cosentino un "gesto di generosità" è sembrato sin da subito a molti esponenti del Pdl un'attesa vana che rende ancor più paradossale l'argomento dei sondaggi e della presunta risalita del Pdl di 4-5punti qualora non ci siano indagati nelle liste.

Oltre al discredito di questi giorni, il Pdl rischia infatti, di pagare non solo la permanenza nelle liste di altri indagati, come dello stesso Verdini, ma anche l'opacità di ua trattativa condotta per settimane e sino all'ultimo con il casalese che minaccia e promette perché, continua a dire, " se vado in galera io qui salta tutto".

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