Tagliati i consumi
Roma, 31-01-2013
Tre su cinque rivelano di essere costretti a intaccare i propri risparmi per arrivare alla fine del mese. Un terzo degli italiani, il 35,7%, ha chiesto un prestito bancario negli ultimi tre anni, quasi il 10% in più rispetto all'anno scorso. E' quanto emerge dal Rapporto Eurispes Italia 2013, presentato questa mattina presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
Ma soprattutto, l'80% è convinto che la situazione economica sia peggiorata negli ultimi 12 mesi, mentre il disagio delle famiglie si è aggravato nel 70% dei casi. Hanno bisogno di aiuti finanziari le categorie con contratti a tempo determinato, in particolare il popolo della partita Iva (44,2%), contro il 35,7% dei lavoratori subordinati a tempo indeterminato. Ben il 62,3% dei prestiti è stato chiesto per pagare debiti accumulati e il 44,4% invece per saldare altri prestiti precedenti con altre banche o finanziarie.
Ma soprattutto, l'80% è convinto che la situazione economica sia peggiorata negli ultimi 12 mesi, mentre il disagio delle famiglie si è aggravato nel 70% dei casi. Hanno bisogno di aiuti finanziari le categorie con contratti a tempo determinato, in particolare il popolo della partita Iva (44,2%), contro il 35,7% dei lavoratori subordinati a tempo indeterminato. Ben il 62,3% dei prestiti è stato chiesto per pagare debiti accumulati e il 44,4% invece per saldare altri prestiti precedenti con altre banche o finanziarie.
Aumenta nettamente il carico fiscale che ha gravato sulle spalle delle famiglie nell'ultimo anno, questa la percezione per il 41,7% degli italiani interpellati da Eurispes: quasi l'80% si dichiara a favore di una riduzione delle tasse per ridare vita all'economia di consumo e fiato alle imprese.
Caldeggiata dall'Europa, poi criticata perché nata troppo in fretta e ritenuta iniqua socialmente dal 75,4%, l'Imu ha lasciato scontenti la maggior parte degli italiani. Si costituisce così un fronte compatto che chiede al nuovo Governo che si insedierà dopo le elezioni degli interventi volti a ridurre la pressione fiscale. Dalle 1.000 pagine del Rapporto Italia 2013 che ha riguardato 1.500 cittadini nel periodo tra il 21 dicembre 2012 e il 4 gennaio 2013, viene fuori un dato che cala sempre di più: è quello della propensione al voto, sceso al 73,2% rispetto al 76,9% precedente. Mentre al 60% piace l'introduzione delle primarie come strumento per scegliere il proprio leader di riferimento.
Caldeggiata dall'Europa, poi criticata perché nata troppo in fretta e ritenuta iniqua socialmente dal 75,4%, l'Imu ha lasciato scontenti la maggior parte degli italiani. Si costituisce così un fronte compatto che chiede al nuovo Governo che si insedierà dopo le elezioni degli interventi volti a ridurre la pressione fiscale. Dalle 1.000 pagine del Rapporto Italia 2013 che ha riguardato 1.500 cittadini nel periodo tra il 21 dicembre 2012 e il 4 gennaio 2013, viene fuori un dato che cala sempre di più: è quello della propensione al voto, sceso al 73,2% rispetto al 76,9% precedente. Mentre al 60% piace l'introduzione delle primarie come strumento per scegliere il proprio leader di riferimento.
Il 45,8% degli italiani sostiene che diminuire l`importo delle tasse da pagare equivarrebbe a 'mettere più soldi nelle tasche dei cittadini, rilanciando conseguentemente i consumi'. Un terzo (33,5%) ritiene che minori
tasse darebbero un impulso all`economia e alle imprese.
tasse darebbero un impulso all`economia e alle imprese.
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