Monti taglia le vacanze a scuola: solo un mese
L'ira dei sindacati, poi il chiarimento
"Una misura per favorire i genitori che lavorano, non per punire gli insegnanti". Poi il chiarimento: "Non ci sarà nessun taglio". Nella bozza sulla riforma del lavoro, prevista anche una stretta sui dirigenti della P.A. e maggiore tutele per le lavoratrici
23:12 - La bozza di riforma del mercato del lavoro a cui sta lavorando la lista Monti prevede anche una riforma del calendario scolastico in modo da limitare a un mese le vacanze estive. La misura "non vuole aggravare il lavoro degli insegnanti", ma favorire i genitori lavoratori. "Sarà l'istituto a scegliere autonomamente come impiegare il tempo in più".
Il premier spiega comunque che la misura sarà presa "sulla base della partecipazione volontaria delle famiglie".
"Le attività sportive, di recupero, alternative e per la comunità possono trovare più spazio se la scuola rimane aperta per undici mesi l'anno, incoraggiando ogni istituto a essere autonomo nella scelta dell'impiego per il tempo supplementare", come si legge nella bozza di riforma.
In serata il dietrofront
"Non è prevista nessuna limitazione a un mese delle vacanze estive delle scuole. La riforma del mercato del lavoro, alla quale lavora un gruppo di economisti insieme a Pietro Ichino, sarà presentata nei prossimi giorni e non conterrà alcun taglio delle vacanze scolastiche". Lo dichiara Mario Sechi, candidato e responsabile della campagna elettorale di Scelta Civica.
Scuola, sindacati infuriati
La protesta dei sindacati della scuola di fronte all'anticipo della bozza di lavoro è stata infatti immediata. "Non èquel che serve alla scuola", si è affrettato a commentare il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna ed anche dalla Cisl il segretario generale del comparto Francesco Scrima, dubita che "tra le urgenze della scuola ci sia quella di intervenire sulle vacanze".
Art. 18, flessibilità attraverso le deroghe
Nella bozza si prevede una riforma del lavoro che non guarda ad una revisione della nuova disciplina dei licenziamenti individuali, ma che punta a sperimentare soluzioni più flessibili, partendo da quanto è consentito dall'articolo 8, quello sulle deroghe contrattuali,che ha effetti anche sul recesso dal rapporto di lavoro.
P.A., stretta sui dirigenti
"Far sentire il più possibile ai politici e ai dirigenti delle strutture pubbliche il fiato dell'opinione pubblica sul collo e vigilare contro l'ingerenza indebita dei politici nella gestione, offrendo una sponda solida ai dirigenti più corretti e professionalmente dotati". Così nel documento della lista Monti che guarda al miglioramento della P.A. e alla sua misurazione: "A quelli che, pur in presenza di adeguati poteri, mancheranno l'obiettivo in misura grave dovrà essere revocato l'incarico dirigenziale".
Welfare aziendale
Sviluppo del welfare aziendale e voucher per assistenti badanti qualificate alla cura degli anziani e non autosufficienti. Per favorire l'occupazione femminile si può superare "l'idea che le politiche di conciliazione riguardino solo le donne, che solo loro abbiano il problema di conciliare il lavoro professionale e il lavoro di cura. Una siffatta convinzione - si nota - finisce per tutelare gli uomini a spese della finanza pubblica".
Un nuovo codice del lavoro, più snello e sviluppo della previdenza complementare privata. Sono punti previsti dalla bozza sul lavoro in cui si propone la possibilità di "destinare al finanziamento di una forma di previdenza complementare una parte della contribuzione obbligatoria" del lavoratore.
Nella proposta in discussione si parla anche di riformare la rappresentanza sindacale ma si chiarisce che "al sindacato minoritario, al di sopra della soglia minima prevista dall'accordo interconfederale, deve essere garantita la rappresentanza in azienda anche se non firma l'accordo". Una precisazione che fa pensare alla questione scoppiata tra la Fiat e la Fiom.
Al di là del lavoro e della contrattazione, il documento prevede anche misure per favorire il lavoro giovanile, con l'adozione di un piano straordinario.
"Le attività sportive, di recupero, alternative e per la comunità possono trovare più spazio se la scuola rimane aperta per undici mesi l'anno, incoraggiando ogni istituto a essere autonomo nella scelta dell'impiego per il tempo supplementare", come si legge nella bozza di riforma.
In serata il dietrofront
"Non è prevista nessuna limitazione a un mese delle vacanze estive delle scuole. La riforma del mercato del lavoro, alla quale lavora un gruppo di economisti insieme a Pietro Ichino, sarà presentata nei prossimi giorni e non conterrà alcun taglio delle vacanze scolastiche". Lo dichiara Mario Sechi, candidato e responsabile della campagna elettorale di Scelta Civica.
Scuola, sindacati infuriati
La protesta dei sindacati della scuola di fronte all'anticipo della bozza di lavoro è stata infatti immediata. "Non èquel che serve alla scuola", si è affrettato a commentare il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna ed anche dalla Cisl il segretario generale del comparto Francesco Scrima, dubita che "tra le urgenze della scuola ci sia quella di intervenire sulle vacanze".
Art. 18, flessibilità attraverso le deroghe
Nella bozza si prevede una riforma del lavoro che non guarda ad una revisione della nuova disciplina dei licenziamenti individuali, ma che punta a sperimentare soluzioni più flessibili, partendo da quanto è consentito dall'articolo 8, quello sulle deroghe contrattuali,che ha effetti anche sul recesso dal rapporto di lavoro.
P.A., stretta sui dirigenti
"Far sentire il più possibile ai politici e ai dirigenti delle strutture pubbliche il fiato dell'opinione pubblica sul collo e vigilare contro l'ingerenza indebita dei politici nella gestione, offrendo una sponda solida ai dirigenti più corretti e professionalmente dotati". Così nel documento della lista Monti che guarda al miglioramento della P.A. e alla sua misurazione: "A quelli che, pur in presenza di adeguati poteri, mancheranno l'obiettivo in misura grave dovrà essere revocato l'incarico dirigenziale".
Welfare aziendale
Sviluppo del welfare aziendale e voucher per assistenti badanti qualificate alla cura degli anziani e non autosufficienti. Per favorire l'occupazione femminile si può superare "l'idea che le politiche di conciliazione riguardino solo le donne, che solo loro abbiano il problema di conciliare il lavoro professionale e il lavoro di cura. Una siffatta convinzione - si nota - finisce per tutelare gli uomini a spese della finanza pubblica".
Un nuovo codice del lavoro, più snello e sviluppo della previdenza complementare privata. Sono punti previsti dalla bozza sul lavoro in cui si propone la possibilità di "destinare al finanziamento di una forma di previdenza complementare una parte della contribuzione obbligatoria" del lavoratore.
Nella proposta in discussione si parla anche di riformare la rappresentanza sindacale ma si chiarisce che "al sindacato minoritario, al di sopra della soglia minima prevista dall'accordo interconfederale, deve essere garantita la rappresentanza in azienda anche se non firma l'accordo". Una precisazione che fa pensare alla questione scoppiata tra la Fiat e la Fiom.
Al di là del lavoro e della contrattazione, il documento prevede anche misure per favorire il lavoro giovanile, con l'adozione di un piano straordinario.
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