Partiti, abolito il finanziamento pubblico
Il ddl: soldi e benefici solo se c'è lo statuto
Letta twitta l'annuncio. Riduzione totale solo fra tre anni. Destinazione volontaria del 2 per mille e spazi gratis in tv
L'annuncio arriva direttamente dal premier Letta, con un tweet. Questo: il consiglio dei ministri « ha appena approvato il ddl di abrogazione del finanziamento pubblico partiti e passaggio a incentivazione fiscale contributi cittadini». I partiti che non adotteranno uno statuto - prevede inoltre il provvedimento - con criteri di trasparenza e democraticità, non potranno essere ammessi a benefici quali le detrazioni per le erogazioni volontarie, la destinazione volontaria del 2 per mille e la concessione gratuita di spazi e servizi. Per il premier è necessario fare in fretta: «Confido nel fatto che il Parlamento approvi rapidamente il ddl - ha dichiarato - perché ne va della credibilitá del sistema politico italiano di essere visto dai cittadini come un sistema che è in grado di convincere i cittadini a finanziarlo».
Il tweet del premier Letta che annuncia l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti
ABOLIZIONE GRADUALE -Giorni fa, in consiglio dei ministri era stato trovato l'accordo per l'abolizione dettagliato poi nel ddl approvato nella mattinata di venerdì 31. L'abrogazione sarà graduale. Il contributo pubblico sarà ridotto al 60% il primo anno, al 50% il secondo anno e al 40% al terzo anno, per poi essere abolito del tutto. A regime gli unici canali di finanziamento dei partiti saranno le erogazioni volontarie con detrazioni del 52% per gli importi fra i 50 e i 5.000 euro e del 26% per tutti gli altri fino a un massimo di 20mila euro e la destinazione volontaria del 2 per mille. Ai partiti sarà conferita una concessione gratuita di spazi (anche tv) e servizi.
OBBLIGHI PER I PARTITI - Per ottenere i contributi volontari, i partiti dovranno osservare requisiti minimi di democrazia interna. Dovranno anche assicurare la trasparenza e l'accesso a tutte le informazioni relative al proprio funzionamento, anche mediante la realizzazione di un sito internet improntato alla massima trasparenza. Su questo sito dovrà essere pubblicato il rendiconto di esercizio corredato dalla relazione sulla gestione e dalla nota integrativa, nonchè il verbale di approvazione del rendiconto di esercizio.
LUPI: «CONTRIBUTI PRIVATI» - Con la nuova legge «ci dovrà essere per forza di cose un periodo transitorio, perchè esattamente legato alla transitorietà con cui arriveranno i finanziamenti dei privati». Lo dice il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi, al termine del Consiglio dei ministri. I finanziamenti privati destinati ai partiti godranno di detrazione fino al 52 per cento per importi compresi fra 50 euro e 5.000 euro annui, al 26 per cento (stessa percentuale di detrazione riservata per erogazioni alle Onlus) per importi tra i 5.001 e i 20.000 euro.
QUAGLIARIELLO: NON SARÀ COME L'8X1000 - In rete è subito scattata la protesta dei grillini, per i quali si tratta di una «legge truffa». Quagliariello ha cercato di smorzare le polemiche illustrando altri dettagli del progetto: «Queste agevolazioni, e soprattutto il meccanismo del due per mille, inizia ad essere attivo dal 2016. Quella è la data dalla quale i partiti potranno percepire quello che deriva da questo nuovo meccanismo. Per questo abbiamo previsto che dall'anno prossimo il finanziamento sarà ridotto del 40 per cento, il successivo del 50, l'anno dopo del 60». Quagliariello assicura che non funzionerà «come il finanziamento alla Chiesa dell'8 per 1000». A quanti prevedono che destinando il 2 per 1000 alla politica si rischia di aumentare la dote attuale destinata alla politica, il ministro ha aggiunto: «C'è un tetto ed è di 61 milioni di euro», quindi «un terzo in meno» del finanziamento attuale, ma solo «se tutti decidessero di dare soldi ai partiti».
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