Google, wifi coi dirigibili per l'Africa:
Mountain View investe sullo sviluppo
Il colosso del web americano lavora a un sistema di trasmissione dati collegato a un ecosistema di smartphone Android a basso costo, basati su microprocessori a basso consumo. Il segnale sarà trasmessoda piattaforme volanti ad alta quota. Ovvero, "blimp" con il logo di Big G in evidenza
AFRICA e Asia avranno il wifi. Dimenticate le ingombranti antenne, a trasmettere il segnale saranno dirigibili e palloni d'alta quota. È la nuova scomessa di Google. Il motore di ricerca americano ha infatti intenzione difinanziare, costruire e gestire la nuova banda larga senza fili dall'Africa sub-sahariana al Sud Est asiatico.Con l'obiettivo di collegare al web un miliardo di persone, che altrimenti rimarrebbero disconnesse dal mondo contemporaneo.IMMAGINI: I DIRIGIBILI DI GOOGLE
Come funziona? Grazie a un ecosistema di smartphonea basso costo che lavorano con Android su microprocessori che consumano poco. Invece che dainfrastrutture tradizionali, il segnale sarà trasmesso da piattaforme ad alta quota - palloni e dirigibili - e potrà coprire aree di centinaia di chilometri quadrati. Un'altra possibilità presa in considerazione è l'uso dei satelliti. "La nuova tecnologia non pretende di essere la soluzione ottimale", riporta da fonti anonime il Wall Street Journal.
Nel frattempo, a terra, la parte corporate di Google sta discutendo con le autorità dei paesi in via di sviluppo di consentire l'uso delle onde radio riservate alle trasmissioni televisive, che operano a frequenze più basse e possono quindi coprire distanze maggiori rispetto al normale wireless. Sperimentazioni su piccola scala sono in corso a Città del Capo in Sud Africa, dove una stazione base trasmette il segnale wifinelle scuole superiori a diversi chilometri di distanza. In un post sul blog aziendale, Big G ha detto che la nuova tecnologia è "adatta a fornire connettività a basso costo nelle comunità rurali con scarseinfrastrutture, e ampliare la copertura della banda larga senza fili in aree urbane densamente popolate". Un'idea che potrebbe essere imiegata per colmare il digital divide in altre zone disagiate del pianeta. (red.)
Nessun commento:
Posta un commento