L'energia solare può soddisfare l'intero fabbisogno occupando l'1% del suolo
Secondo uno studio del Wwf, condotto su sei Paesi, con una buona pianificazione si possono coniugare bisogni elettrici e ridotto impatto ambientale
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Lo studio dimostra attraverso sette casi in sei Paesi e una regione (Indonesia, Madagascar, Messico, Marocco, Sud Africa, Turchia, e lo stato indiano del Madhya Pradesh) che basterebbe meno dell'1 per cento della superficie globale del suolo per soddisfare il totale della domanda di energia elettrica prevista nel 2050, anche se si generasse elettricità esclusivamente tramite energia fotovoltaica.
Le regioni in questione rappresentano aree geografiche, caratteri demografici, ambienti naturali, economie e strutture politiche diverse. Ricevono livelli medi di insolazione diversi ma buoni, e mostrano un vasto potenziale per uno sviluppo diffuso del fotovoltaico, una realtà oggi ben consolidata e una tecnologia affidabile e disponibile in commercio.
Un buon progetto alla base
La relazione mette in evidenza come la tecnologia fotovoltaica, se ben pianificata, non contrasta con gli obiettivi di conservazione, ribadendo come nessun Paese debba essere costretto a scegliere tra risparmio energetico e paesaggio. Le centrali elettriche fotovoltaiche consentono il raggiungimento di notevoli benefici, tra cui un basso impatto ambientale e ritorni economici a breve termine, mentre la sostituzione della rete elettrica esistente con pannelli fotovoltaici comporterebbe una riduzione significativa delle emissioni di gas a effetto serra e di metalli pesanti, così come del consumo idrico.
Un impegno contro il riscaldamento globale
Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia del Wwf Italia afferma: "Stiamo promuovendo attivamente investimenti e misure in tecnologie energetiche rinnovabili, insieme all'efficienza energetica, perché è l'unico modo per assicurare un futuro al nostro pianeta. I cambiamenti climatici minacciano le persone e il mondo naturale, per questo è più importante che mai a lavorare per un rapido switch del paradigma energetico. Perché la tutela dell'ambiente e lo sviluppo delle fonti rinnovabili possono e devono svilupparsi in parallelo".
Lo studio dimostra attraverso sette casi in sei Paesi e una regione (Indonesia, Madagascar, Messico, Marocco, Sud Africa, Turchia, e lo stato indiano del Madhya Pradesh) che basterebbe meno dell'1 per cento della superficie globale del suolo per soddisfare il totale della domanda di energia elettrica prevista nel 2050, anche se si generasse elettricità esclusivamente tramite energia fotovoltaica.
Le regioni in questione rappresentano aree geografiche, caratteri demografici, ambienti naturali, economie e strutture politiche diverse. Ricevono livelli medi di insolazione diversi ma buoni, e mostrano un vasto potenziale per uno sviluppo diffuso del fotovoltaico, una realtà oggi ben consolidata e una tecnologia affidabile e disponibile in commercio.
Un buon progetto alla base
La relazione mette in evidenza come la tecnologia fotovoltaica, se ben pianificata, non contrasta con gli obiettivi di conservazione, ribadendo come nessun Paese debba essere costretto a scegliere tra risparmio energetico e paesaggio. Le centrali elettriche fotovoltaiche consentono il raggiungimento di notevoli benefici, tra cui un basso impatto ambientale e ritorni economici a breve termine, mentre la sostituzione della rete elettrica esistente con pannelli fotovoltaici comporterebbe una riduzione significativa delle emissioni di gas a effetto serra e di metalli pesanti, così come del consumo idrico.
Un impegno contro il riscaldamento globale
Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia del Wwf Italia afferma: "Stiamo promuovendo attivamente investimenti e misure in tecnologie energetiche rinnovabili, insieme all'efficienza energetica, perché è l'unico modo per assicurare un futuro al nostro pianeta. I cambiamenti climatici minacciano le persone e il mondo naturale, per questo è più importante che mai a lavorare per un rapido switch del paradigma energetico. Perché la tutela dell'ambiente e lo sviluppo delle fonti rinnovabili possono e devono svilupparsi in parallelo".
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