20:30 02 SET 2012
(AGI) - Roma, 2 set. - Cita Orwell e dedica un'ampia citazione da '1194' per riadattare ai giorni nostri l'immaginario Rito dell'Odio, ma e' piu' concreto e drammatico il richiamo di Beppe Grillo agli anni di piombo, per paventare addirittura un attentato ai suoi danni come ipotetico frutto della campagna di aggressione che denuncia da parte di politica e media.
"Il rito quotidiano dell'Odio da parte di aizzatori di professione nei miei confronti, nei confronti degli appartenenti al MoVimento 5 Stelle e dei miei collaboratori sta diventando fragoroso, insopportabile, indecente", dice dal suo blog Grillo. "Lo scopo e' quello, chiaro, di creare dei mostri da abbattere per mantenere lo status quo", prosegue accusando i critici perche' "non discutono mai nel merito, ad esempio del Programma del M5S, insultano, fomentano con l'obiettivo di isolare, infamare, distruggere".
"Il rito quotidiano dell'Odio da parte di aizzatori di professione nei miei confronti, nei confronti degli appartenenti al MoVimento 5 Stelle e dei miei collaboratori sta diventando fragoroso, insopportabile, indecente", dice dal suo blog Grillo. "Lo scopo e' quello, chiaro, di creare dei mostri da abbattere per mantenere lo status quo", prosegue accusando i critici perche' "non discutono mai nel merito, ad esempio del Programma del M5S, insultano, fomentano con l'obiettivo di isolare, infamare, distruggere".
"E dopo? Cosa verra' dopo?", si domanda Grillo che passa a fornire anche uno scenario: "Dal tiro al bersaglio metaforico, si passera' a quello reale? L'informazione - incalza - sta sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere, come avvenne negli anni di piombo. Li diffami, li isoli e poi qualcuno li elimina. Ci vediamo in Parlamento. Sara' un piacere". Sostituendo il suo al nome dell'Emmanuel Goldstein creato dalla penna di George Orwell, Grillo racconta allora di quel "rito dell'Odio era cominciato. Come al solito, la faccia di Beppe Grillo, il Nemico del Popolo, era apparsa sullo schermo. S'udi' qualche fischio, qua e la', fra i presenti. La donnetta dai capelli color sabbia diede in una sorta di gemito in cui erano mescolati paura e disgusto. Grillo era il rinnegato. Durante il suo secondo minuto, l'Odio arrivo' fino al delirio. La gente si levava e si rimetteva a sedere con gran rimestio, e urlava quanto piu' poteva nello sforzo di coprire il belato di quella voce maledicente che veniva dallo schermo.
La donnetta dai capelli color sabbia era diventata rossa come un peperone e apriva e chiudeva la bocca come un pesce tratto fuor d'acqua. Una bruna aveva cominciato a strillare: 'Porco! Porco! Porco!'".
La donnetta dai capelli color sabbia era diventata rossa come un peperone e apriva e chiudeva la bocca come un pesce tratto fuor d'acqua. Una bruna aveva cominciato a strillare: 'Porco! Porco! Porco!'".
Qui arriva un'altra interpolazione grillista, che aggiunge agli insulti della folla dei non casuali "Populista! Populista! Populista!", "Fascista! Fascista! Fascista!", "Assassino! Assassino! Assassino!", "Evasore! Evasore! Evasore!". "E tutt'a un tratto - riprende il riadattamento della citazione - afferro' un pesante dizionario di Neolingua della Casta e lo scaravento' sullo schermo. Questo ando' a colpir diritto il naso di Grillo e poi ricadde a terra: la voce continuava inesorabile. Tutti strillavano e battevano furiosamente i tacchi contro il piolo della sedia. La cosa piu' terribile dei Due Minuti d'Odio non consisteva tanto nel fatto che bisognava prendervi parte, ma, al contrario, proprio nel fatto che non si poteva trovar modo di evitare di unirsi al coro delle esecrazioni". .
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