Fiat, Marchionne al governo:
|
di Umberto Mancini
ROMA - Fabbrica Italia non tramonta. Ma il filo che tiene in piedi l’intero progetto, che prevedeva investimenti per 20 miliardi, è sempre esile. L’incontro a Palazzo Chigi tra Mario Monti e imassimi vertici della Fiat, Sergio Marchionne e John Elkann, non ha fugato i dubbi. Semmai accresciuto i timori. Spostando nel tempo il redde rationem. Del resto nessuno alla vigilia, sia dal fronte governativo che dal Lingotto, si era fatto troppe illusioni. Così il vertice, iniziato puntuale dopo le 16 si è concluso poco prima delle 22 con una serie di impegni reciproci e un po’ generici, sintetizzati in un documento congiunto. Marchionne, come si sapeva, ha confermato la volontà di investire in Italia, ma solo «nel momento idoneo» per lo «sviluppo di nuovi prodotti per approfittare pienamente della ripresa del mercato europeo». Come dire che non si tratta di una prospettiva imminente.
Nessun commento:
Posta un commento