Un altro dramma personale che sembra conseguenza della crisi economica. Si è impiccato in casa, stamane a Lauriano Po (Torino), un uomo di 52 anni disoccupato da un anno e che non riusciva a trovarne uno nuovo. Ha trovato il corpo la convivente, che ha poi raccontato che il compagno era caduto in depressione dopo avere perso il lavoro. L'uomo, che aveva problemi economici, lascia cinque figli. I carabinieri intervenuti sul posto non hanno trovato nessun biglietto che spieghi il gesto. Sul posto sono intervenuti anche i sanitari del 118. L'uomo viveva con la nuova compagna dopo che si era separato dalla moglie.
«Il suicidio di un disoccupato di Lauriano lascia sgomenti. Il suicidio di un lavoratore é sempre una sconfitta per la politica e le Istituzioni», dice l'assessore al lavoro della regione Piemonte, Claudia Porchietto. «Accadimenti come questo - spiega l'esponente della Giunta Cota - devono far riflettere i nostri rappresentanti nazionali e europei. Non c'è più tempo da perdere: dobbiamo ridare non solo un futuro ma anche un presente ai nostri cittadini. Va bene l'austerity ma questa non deve giustificare l'assenza di politiche industriali che da troppi anni affligge il nostro continente e il nostro Paese». Ancora Porchietto accusa: «Le regioni, le province e i comuni sono stati lasciati soli a gestire una disperazione e una rabbia sociale che cresce ogni giorno. Il suicidio è il gesto estremo di persone che sono espulse da una società che non é più in grado di offrire risposte e sicurezze. La politica - conclude l'assessore del Piemonte - ha il dovere di riempire questo vuoto con la forza e il coraggio delle idee e delle azioni».