I fedelissimi del Pdl: «Pronti alle dimissioni»
Verdini: «Favorevole alla proposta di Gasparri»
Brunetta: «Decisione assurda, ennesima persecuzione»
La decisione della consulta di bocciare il ricorso di Berlusconi scuote le anime del Pdl. Pochi minuti dopo il verdetto, i ministri del Popolo della Libertà hanno diramato una nota: «Allibiti e preoccupati». E insieme sono andati a Palazzo Grazioli per parlare con il loro leader. I fedelissimi difendono l'ex premier. Tutti parlano di «persecuzione». E c'è chi come Stefania Prestigiacomo che dice: «Con questa giustizia ci sentiamo tutti più insicuri».
LE DIMISSIONI DI MASSA - Ma il vero nodo da sciogliere è la proposta di Maurizio Gasparri che in caso di interdizione di Berlusconi aveva ventilato dimissioni per tutti. Un'ipotesi ancora valida, secondo Denis Verdini. Il coordinatore nazionale del Pdl: «Sì sono favorevole». Ma non tutti sono d'accordo. Per Carfagna e Galan: «Nel Popolo delle Libertà - replica Verdini - ognuno è libero di fare ciò che vuole».
Gasparri: «Decisione sconcertante ma governo va avanti»»
Rcd
Rcd
«SENTENZA ASSURDA» -Ma intanto si moltiplicano le dichiarazione sdegnate per «una sentenza assurda». Per Renato Brunetta: «Distinguere politica da giustizia oggi in Italia è virtù impossibile. Eppure la eserciteremo, imparando dal presidente Berlusconi la capacità di privilegiare l'interesse della nazione rispetto alla ribellione davanti a sentenze persecutorie». Gli fa eco Renato Schifani: «Scopro oggi con preoccupazione e stupore di vivere in un Paese in cui presiedere il Consiglio dei ministri non costituisce causa di legittimo impedimento». E il senatore Anna Maria Bernini: «È illogico». MentreMariastella Gelmini spiega che non è poi così stupita: «Tutto come da copione. Anche se Berlusconi ha da tempo capito la straordinaria gravità della situazione italiana».
«IL GOVERNO NON RISCHIA» - Così mentre i ministri sono da Berlusconi, «il governo non è a rischio». Lo ha detto lo stesso leader del Pdl, ma lo sottolinea anche Guglielmo Epifani: «Per quanto riguarda il Pd le sentenze si applicano e si rispettano quindi non ho motivo di ritenere che possa avere effetti su un governo che è di servizio per i cittadini e il Paese in una fase molto drammatica della vita nazionale e dei cittadini». Anche Bruno Tabacci, leader di Centro Democratico non ha dubbu: «Per quanto riguarda il Pd le sentenze si applicano e si rispettano quindi non ho motivo di ritenere che possa avere effetti su un governo che è di servizio per i cittadini e il Paese in una fase molto drammatica della vita nazionale e dei cittadini».
Nessun commento:
Posta un commento