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mercoledì 19 giugno 2013

http://www.corriere.it/politica/13_giugno_19/consulta-pdl-dimissioni%20_f41001d8-d909-11e2-8ffc-5f2d0b7e19c1.shtml

I fedelissimi del Pdl: «Pronti alle dimissioni»

Verdini: «Favorevole alla proposta di Gasparri»
Brunetta: «Decisione assurda, ennesima persecuzione»

La decisione della consulta di bocciare il ricorso di Berlusconi scuote le anime del Pdl. Pochi minuti dopo il verdetto, i ministri del Popolo della Libertà hanno diramato una nota: «Allibiti e preoccupati». E insieme sono andati a Palazzo Grazioli per parlare con il loro leader. I fedelissimi difendono l'ex premier. Tutti parlano di «persecuzione». E c'è chi come Stefania Prestigiacomo che dice: «Con questa giustizia ci sentiamo tutti più insicuri».
Il vertice dopo la sentenzaIl vertice dopo la sentenza    Il vertice dopo la sentenza    Il vertice dopo la sentenza    Il vertice dopo la sentenza    Il vertice dopo la sentenza
LE DIMISSIONI DI MASSA - Ma il vero nodo da sciogliere è la proposta di Maurizio Gasparri che in caso di interdizione di Berlusconi aveva ventilato dimissioni per tutti. Un'ipotesi ancora valida, secondo Denis Verdini. Il coordinatore nazionale del Pdl: «Sì sono favorevole». Ma non tutti sono d'accordo. Per Carfagna e Galan: «Nel Popolo delle Libertà - replica Verdini - ognuno è libero di fare ciò che vuole».
Gasparri: «Decisione sconcertante ma governo va avanti»»
Rcd
«SENTENZA ASSURDA» -Ma intanto si moltiplicano le dichiarazione sdegnate per «una sentenza assurda». Per Renato Brunetta: «Distinguere politica da giustizia oggi in Italia è virtù impossibile. Eppure la eserciteremo, imparando dal presidente Berlusconi la capacità di privilegiare l'interesse della nazione rispetto alla ribellione davanti a sentenze persecutorie». Gli fa eco Renato Schifani: «Scopro oggi con preoccupazione e stupore di vivere in un Paese in cui presiedere il Consiglio dei ministri non costituisce causa di legittimo impedimento». E il senatore Anna Maria Bernini: «È illogico». MentreMariastella Gelmini spiega che non è poi così stupita: «Tutto come da copione. Anche se Berlusconi ha da tempo capito la straordinaria gravità della situazione italiana».
«IL GOVERNO NON RISCHIA» - Così mentre i ministri sono da Berlusconi, «il governo non è a rischio». Lo ha detto lo stesso leader del Pdl, ma lo sottolinea anche Guglielmo Epifani: «Per quanto riguarda il Pd le sentenze si applicano e si rispettano quindi non ho motivo di ritenere che possa avere effetti su un governo che è di servizio per i cittadini e il Paese in una fase molto drammatica della vita nazionale e dei cittadini». Anche Bruno Tabacci, leader di Centro Democratico non ha dubbu: «Per quanto riguarda il Pd le sentenze si applicano e si rispettano quindi non ho motivo di ritenere che possa avere effetti su un governo che è di servizio per i cittadini e il Paese in una fase molto drammatica della vita nazionale e dei cittadini».

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