Fico: La Rai non si vende. Piuttosto tagliamo gli F35
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Il neo presidente della commissione di vigilanza stoppa le voci di 'svolta greca'. Catricalà precisa di non aver 'mai parlato di vendita ne di cessione della concessione del servizio pubblico'. Pd ricorda lo studio Mediobanca che stimava in 2,6 mld il valore dell'azienda
Roberto Fico
Roma, 19-06-2013
La Rai non si vende, ne' tantomeno si svende. Lo dice il viceministro per lo Sviluppo economico Antonio Catricala', oggi in audizione alla Commissione Cultura della Camera, lo ribadisce il presidente della Commissione Vigilanza, Roberto Fico (M5S), in conferenza stampa. E al momento non e' in discussione neppure lo stop alla concessione del servizio pubblico radiotelevisivo, in scadenza nel 2016. "Sono due le scadenze da affrontare - spiega il viceministro -: la prima e' quella del contratto di servizio, che e' gia' avvenuta e su cui stiamo lavorando.
Poi a maggio 2016 sara' la volta della concessione. Cosa accadra' dopo, lo decidera' chi sara' in Parlamento e al Governo in quel momento. Noi pero' abbiamo il dovere di preparare il terreno e predisporre fin da ora le carte per quel momento". L'idea, spiega Catricala', e' quella di cogliere l'occasione del rinnovo del contratto di servizio, l'ultimo prima della scadenza della concessione, per avviare una mini consultazione, in un tempo limitato ("dateci un mese, anche per rendere il testo piu' chiaro e leggibile") con le forze sociali, tra cui consumatori e sindacati, per accogliere valutazioni e variazioni.
Un banco di prova in vista di una consultazione piu' ampia e coinvolgente, sulla falsariga del Royal Charter Act della Bbc, per stabilire cosa si debba intendere per servizio pubblico e qual sia il miglior sistema per svolgerlo. "Nessuno vuole smantellare nulla, anzi vogliamo costruire. E non c'e' un pericolo Grecia, ne' ora ne' mai. La Rai e' un asset strategico per il Governo, al quale per ora non e' arrivata nessuna ipotesi di vendita o di dismissioni. Da parte mia e del ministro Zanonato ci sono buoni propositi e buona volonta'.
Non e' possibile che un titolo di giornale trasformi la buona volonta' in un pasticcio, ci ma siamo abituati", ha precisato riferendosi all'articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano che ventilava l'ipotesi di uno smantellamento di viale Mazzini e dei dati diffusi ieri da Mediobanca, secondo cui dalla vendita dell'azienda si incasserebbero 2 miliardi, al netto dei debiti. "In questo momento vendere la Rai significherebbe svenderla: e la Rai non si svende. E non si puo' vendere qualche canale Rai se prima non facciamo una legge seria su conflitto d'interessi e antitrust - ha rincarato la dose Fico -. Due miliardi: non e' neanche la meta' dei soldi che abbiamo programmato di spendere per gli F35: un'assurdita'. Andrei piuttosto a tagliare gli F35 e a finanziare la Rai".
Il presidente della Vigilanza e' d'accordo con Catricala' anche sull'apertura di un dibattito pubblico "su cosa sia la Rai e come il Paese e i cittadini intendano il servizio pubblico", non escludendo che il confronto possa culminare nella privatizzazione di una o piu' reti: "Nel momento in cui una o due reti sono totalmente pubbliche, il canone puo' essere piu' basso, ma finanziare totalmente la tv pubblica. Poi possiamo pensare al resto, con la tv commerciale". Sul canone Catricala' - che presto sara' sentito in Commissione Vigilanza che martedi' iniziera' i suoi lavori con la convocazioni del direttore generale Luigi Gubitosi e della presidente Anna Maria Tarantola e poi in data da stabilire con quelle del cda e dei direttori di rete - aveva sottolineato l'importanza di recuperare "la ormai insostenibile evasione".
Sul tema dei costi, e' intervenuto anche il senatore di Scelta Civica Maurizio Rossi: "In vista del rinnovo per 15 anni, con un impegno del valore di circa 35 miliardi di euro abbiamo il dovere di definire innanzitutto cosa si debba intendere per servizio pubblico, e quanto debba pesare sulle tasche dei cittadini, in termini di canone". Per Michele Meta (Pd) "la priorita' per il servizio pubblico e' la riforma dei meccanismi di governance".
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