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giovedì 18 luglio 2013

http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/spazioastro/2013/07/18/Parmitano-sono-sano-come-pesce-_9038124.html

Parmitano, 'sono sano come un pesce'

Si lavora per comprendere e cause dell'incidente

18 luglio, 10:45
Luca Parmitano al lavoro nella seconda passeggiata spaziale, poco prima dell'incidente che lo ha costretto a rientrare (fonte: ESA)Luca Parmitano al lavoro nella seconda passeggiata spaziale, poco prima dell'incidente che lo ha costretto a rientrare (fonte: ESA)
“Sono sano come un pesce”, ha detto Luca Parmitano in un tweet dopo l’avventura della sua seconda passeggiata spaziale. ‘’Tutto nella norma a bordo – ha aggiunto l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) - e la Cupola e` sempre spettacolare, anche dopo una (cortissima) EVA. A breve, nuove foto!’’. L’astronauta non ha perso la voglia di scherzare e la Nasa si è complimentata con lui per come si è mantenuto calmo e per come ha agito bene nonostante fosse sotto forte pressione.

Nel frattempo prosegue l’indagine sui motivi che hanno portato a interrompere improvvisamente la seconda passeggiata spaziale. La Nasa sta ancora cercando di capire cosa è successo alla tuta numero 22 indossata dall’ astronauta. Una perdita di acqua che era penetrata nel casco e ha costretto ad interrompere, dopo poco più di un’ora, quella che sarebbe stata la seconda passeggiata di Parmitano, impegnato fino al prossimo novembre nella missione Volare dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

I medici della Nasa e dell’Esa hanno intervistato l’astronauta ed hanno dichiarato che Parmitano è in buone condizioni di salute, nonostante il momento di tensione passato e l’acqua non potabile bevuta. In una conferenza stampa dell’agenzia spaziale americana è emerso che il pericolo corso era quello di annegare perché l’acqua, galleggiando in assenza di peso all’interno del casco, avrebbe potuto andare sulla faccia dell’astronauta impedendogli di respirare. “E’ la prima volta che si verifica una emergenza simile nel corso di una attività extraveicolare” hanno dichiarato i tecnici della Nasa. ‘’Secondo le prime stime nel casco ci fosse circa 1 litro e mezzo di liquido, ma non sappiamo ancora cosa fosse e da dove provenisse''.

Ogni astronauta all’interno della tuta chiamata Emu ha una sacca di acqua potabile alla quale è collegata una cannuccia che serve per dissetarsi durante le lunghe passeggiate spaziali che possono durare fino ad un massimo di 8 ore ossia quant’è l’autonomia della tuta stessa. Un’ipotesi ventilata ieri era che si trattasse dell’acqua della sacca anche se Parmitano trovandosela sulla faccia l’ha bevuta dichiarando che non si trattava acqua potabile. C’è però da dire che prima di uscire ogni astronauta deterge la parte interna del casco con un liquido antiappannante che durante l’incidente della seconda passeggiata spaziale potrebbe essere entrato in contatto con l’acqua potabile dandogli un sapore sgradevole.
Una seconda ipotesi invece attribuisce la presenza dell’acqua alla rottura di un piccolo tubicino che è nella calzamaglia indossata dagli astronauti che serve loro a refrigerarsi quando essi si trovano nello spazio aperto e quindi in contatto diretto con il Sole il quale fa salire la temperatura a circa 120 gradi centigradi. Le analisi, per capire cosa è realmente successo aldilà delle ipotesi, sono in corso e questo impedisce alla Nasa di pianificare al momento un’altra attività esterna per terminare il lavoro lasciato incompiuto ieri. Nonostante lo spavento

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