Ecco "Beyond: Two Souls", il videogioco dove recita un cast hollywoodiano
I videogiochi meritano un cast hollywoodiano? Beyond: Two Souls, l'ultima opera videoludica di David Cage (Quantic Dream) per Ps3 fornisce una risposta decisa a questa domanda. «Nel cinema contano sempre di più le star, nei videogame invece servono attori che abbiano una recitazione realistica», racconta a Nòva24 il poliedrico (musicista, autore di videogiochi, regista sceneggiatore, game designer) autore del videogioco in uscita il 9 ottobre. Per Beyond: Two Souls ha arruolato star come Ellen Page (Juno, X-Men), Willem Dafoe (Platoon, Spider-Man), Kadeem Hardison (A Different World, The Dark Party) ed Eric Winter (The Ugly Truth, The Mentalist). Ha ingaggiato il musicista e compositore Hans Zimmer (che ha scritto la colonna sonora del film Il Gladiatore, la serie Pirati dei Caraibi, The Pacific). Ha riscritto il motore grafico e utilizzato Performance Capture, una nuova tecnologia in grado di dare volti e animazioni di uno straordinario realismo. Cage ha lavorato più di tre anni al gioco, scritto (insieme alla sua squadra di autori) più di duemila pagine di sceneggiatura (un film da cinema al massimo ne ha un centinaio) e richiesto tempo, pazienza e soldi (non meno di una ventina di milioni di dollari) a Sony Computer Entertainment (Playstation) che ha l'esclusiva.
Il progetto non ha l'ambizione commerciale di Gta V (tre anni fa, Heavy Rain, il primo esperimento di questo tipo ha venduto 3,2 milioni di copie). Ma dal suo successo dipende il futuro di una industria che guarda al videogame come un medium in grado di raccontare storie ed emozionare. Una industria d'autore, piccola (come dimensioni economiche) ma creativa (Papo & Yo, Journey, Rain, Brothers: A Tale of Two Sons, Gone Home e The Unfinished Swan) che per la prima volta con il progetto Beyond gioca la sua partita più importante.
La storia
Il gioco ruota intorno a Jodie Holmes protagonista di Juno. È una ragazza che possiede poteri soprannaturali che la collegano a un'entità invisibile. Ellen è supportata da Willem Dafoe nei panni di Nathan Dawkins, un enigmatico scienziato che lavora per una divisione governativa impegnata nello studio delle attività paranormali. I giocatori si avventureranno in quindici anni della storia di Jodie, vivendo in prima persona i momenti più toccanti della sua vita. L'idea del gioco, ha spiegato Cage, nasce da una sua riflessione sulla morte, ispirata da un fatto personale: la perdita di un suo amico. Il concept è nato proprio durante il funerale. Mentre la scelta dei personaggi e in particolare della protagonista Jodie Holmes è nata dall'esigenza di avere un carattere capace di esprimere forza e coraggio ma anche la fragilità di una ragazzina di 16 anni. Sul piano ludico il vero protagonista è Aidem, una sorta di fantasma emotivo che ha il poter di "possedere" le persone, spostare oggetti e attraversare le mura.
Prime impressioni
La storia è intensa ed evocativa, non segue un ordine cronologico, e va dritta al punto. Rispetto a Heavy Rain, il gioco è più movimentato, meno libro interattivo e più immersivo. La recitazione e i dialoghi non sono mai da "videogioco", stereotipati e banalotti. Il nuovo motore grafico ha effetti impressionanti soprattutto nel dettaglio della pelle e nella valorizzazione delle espressioni del volto. Sul piano ludico Beyond Two Souls ha il merito di esplorare dimensioni di interattività che in passato sono state solo sfiorate. Quando si prende possesso di Aidem si ha la possibilità di entrare nelle persone, cambiare punto di vista, visitare e "navigare" gli ambienti, interagire con gli ogni tipo di oggetto. Sono possibilità di fruizione attiva dei contenuti che l'audiovideo non può esprimere. Sotto questo profilo il gioco di Cage è davvero innovativo, alza l'asticella un po' più in alto nella ricerca di una dimensione emotiva delle storie interattive. Il limite di questo tipo di sperimentazione resta il controller. Per quanto dopo qualche ora di gioco non si ha più la sensazione di premere bottoni e muovere leve, nel senso che la storia prende il sopravvento sull'esperienza ludica, l'interazione attiva (in prima persona) all'interno di situazione emotivamente forte è in qualche modo "sporcata" dalla necessità di dover in qualche modo agire all'interno del gioco. In altre parole, i tempi della narrazione si scontrano con le esigenze di gioco. Probabilmente è solo una questione di ritmo che andrà affinata con il tempo. Detto questo, se Gta V ha surclassato da un punto di vista economico Hollywood, sotto il profilo del racconto Beyond: Two Souls si misura con le migliori sceneggiature del cinema (la scorsa primavera è stato ospite anche al Tribeca Film Festival di New York). Non abbatte i confini fra la produzione di film e quella di videogiochi, reinventa un genere ma non risponde alla domanda iniziale: i videogiochi meritano un cast hollywoodiano?
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