Allarme omofobia, Vendola denuncia:
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ROMA - «Questo clima mi impone di limitare gli spazi della mia vita privata. Sono costretto a gestire ogni mossa con molta prudenza. Se a Roma di sera mi viene voglia di fare due passi da solo, rinuncio». Lo affermail leader di Sel, Nichi Vendola, in un'intervista al Fatto Quotidiano in cui lancia l'allarme omofobia dopo gli insulti pubblicati su Facebook da un militante di Casapound. e il giorno dopo le scritte omofobe comparse al liceo Tasso. Il direttore del Fatto Antonio Padellaro ha chiesto a tutti i leader politici di esprimere, con un 'coming out' comune, la solidarietà a Vendola per gli insulti. «A Roma negli anni di Alemanno ho visto lo sdoganamento dei piccoli gruppi dediti all'igiene del mondo», dice ancora Vendola, sottolineando che il problema ha una portata nazionale.
In Italia «il fatto che io sia insultato da fascisti e nazisti di vari network non è neanche oggetto di rammarico. Questo è il Paese dove il sigillo di normalità lo ha messo Giovanardi. Qui un certo ambiente ecclesiastico impedisce perfino che si facciano norme per sanzionare la violenza», continua il presidente della Puglia, annunciando che nei prossimi giorni presenterà una proposta di legge per i matrimoni gay. «Non ho sciolto il mio partito nella coalizione: se andremo al governo rispetteremo il programma, ma siamo liberi di presentare le nostre proposte», sottolinea. «E io credo che questa partita vada aperta, non si può far vivere il dibattito sul filo del compromesso». «Spero che da parte della Chiesa ci sia un atteggiamento nuovo di comprensione, dialogo e di ascolto. Io mi sono battuto in tutta la mia vita perchè ci potesse essere un disgelo», sottolineato poi il leader di Sel ai microfoni di Popolare Network. «La Chiesa che giudica senza appello e che condanna, che ha un atteggiamento di pregiudizio (spesso con toni poco evangelici), credo - dice Vendola - debba fare i conti con una cultura nuova che sta maturando in tutto il mondo. Io sono per una Libera Chiesa in un Libero Stato». «Vendola offende Roma. Dall'europride del 2011 a ogni gaypride la nostra città ha sempre garantito accoglienza e rispetto per tutti». Così, su twitter, il sindaco Gianni Alemanno replica a Vendola. «Restituire diritti e sicurezza a Roma umiliata dalla destra. Ha ragione NichiVendola», dice invece sempre su twitter David Sassoli, candidato alle primarie del centrosinistra per il sindaco di Roma. «Anch'io sono gay». Così Sandro Ruotolo, candidato governatore per il Lazio di Rivoluzione Civile, raccoglie l'appello del direttore del Fatto. «Accolgo l'appello del direttore Antonio Padellaro - spiega - e mi auguro che nelle prossime ore anche tutti gli altri candidati, non solo di Rivoluzione Civile ma di tutte le formazioni politiche, escano allo scoperto e facciano outing». «È inaccettabile - rimarca Ruotolo - che a Roma, culla della civiltà, un gay non possa circolare di notte». E conclude «mi sento gay, zingaro, ebreo, immigrati, buddista, cattolico, lesbica. Difendo i diritti contro ogni discriminazione». |
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