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Il servizio sarà offerto utilizzando palloni aerostatici che verranno lanciati il cielo e posizionati ad un'altitudine doppia rispetto a quella a cui volano gli aerei (circa 20 chilometri dalla superfice terrestre). Gli stessi responsabili del progetto - battezzato "Project Loon" - ammettono che l'idea possa sembrare folle. In realtà, non è così.
I palloni permetteranno di superare tutte le difficoltà che implica la realizzazione di una tradizionale infrastruttura per le telecomunicazioni assicurando connettivitàbroadband a tutto il territorio sottostante.
Ciascun pallone, del diametro di 15 metri, viene fatto volare dai tecnici di Google sino a posizionarsi nella stratosfera. Grazie ai venti che soffiano nel secondo dei cinque strati in cui è suddivisa l'atmosfera terrestre (spirano secondo una serie di livelli tra loro "impilati"), è possibile far muovere molto facilmente i palloni aerostatici facendo assumere loro la posizione desiderata. Si ha così modo, ad esempio, di tenere vicini più palloni e di ottimizzare la copertura delle aree geografiche sottostanti.
I palloni non soltanto comunicano con le antenne terrestri ma, ovviamente, riescono a scambiarsi dati vicendevolmente. In questo modo è possibile creare una catena tra più palloni per trasportare le informazioni e collegarsi alla più vicina dorsale Internet terrestre.
I palloni aerostatici, che fluttueranno in cielo ben sopra le nuvole, potranno godere di una fonte di energia praticamente illimitata, quella del sole. Ogni pallone, infatti, è equipaggiato con dei pannelli solari che costituiscono l'unica alimentazione per tutti i dispositivi elettronici.
I primi test sono appena iniziati: Google inizierà a fornire banda larga attraverso i suoi palloni aerostatici partendo dalla Nuova Zelanda. Il progetto verrà poi esteso alle altre parti del mondo cominciando, molto probabilmente, dalle regioni asiatiche e dall'Africa.
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