CENTROSINISTRA AVANTI NELLE REGIONALI PER LAZIO E MOLISE, TESTA A TESTA IN LOMBARDIA
Exploit di Grillo, al Senato testa a testa tra i Poli
Le proiezioni dell'istituto Piepoli. Monti non arriva al 10%, Ingroia sotto il 2. Ma i dati Mediaset danno avanti Pd-Sel
IL «RIBALTONE» DEI DATI - Il dato che fotografa la «nuova» Italia politica si riferisce a una copertura del 75% ed è quindi già abbastanza significativo dell'orientamento generale. Significativo anche e soprattutto perché smentisce drasticamente i risultati degli instant poll, realizzati sempre dall'Istituto Piepoli e diffusi alle 15 subito dopo la chiusura delle urne, da cui emergeva invece una vittoria pulita del centrosinistra con un distacco tra Pd e Pdl di circa 10 punti percentuali. Anche i dati dell'istituto Tecné per Sky, seppure leggermente ridimensionati, davano netta la vittoria della coalizione di Bersani e anche quelli ovviamente sono stati smentiti.
LA REAZIONE DEI MERCATI - Si è dunque spenta nello spazio di un'ora - le prime proiezioni sono state diramate alle 16,20 - l'euforia del centrosinistra. E anche quella dei mercati: Piazza Affari aveva accolto con entusiasmo il responso degliinstant poll che delineavano una maggioranza certa sia alla Camera sia al Senato. L'incertezza che emerge dalle proiezioni ha invece fatto progressivamente calare la performance dell'indice FtseMib e contemporaneamente proiettato al rialzo lo spread. Le proiezioni sui seggi di palazzo Madama, per dire, danno 121 seggi al centrodestra e 96 al centrosinistra, in entrambi i casi molto lontano da quella quota 158 che significa maggioranza. Anche eventuali alleanze, sempre che possano essere superate le divisioni della campagna elettorale, rischiano di non essere sufficienti: la coalizione di Monti, sempre stando alle proiezioni, non supererebbe i 19 seggi e non sarebbe dunque determinante per raggiungere la fatidica soglia. Unica possibilità di formare una coalizione, dunque, la riedizione della «strana maggioranza» che ha sostenuto il governo tecnico e che oggi più che strana apparirebbe davvero improbabile.
DELUSIONE MONTI - Deludente il risultato del blocco centrista che fa capo al premier Mario Monti, che non arriva al 10%. Percentuale bassissima invece per Rivoluzione Civile che resta addirittura sotto al 2% e quindi quasi sicuramente non entrerà in Parlamento (il quorum alla Camera è del 4%, al Senato dell'8%). Comunque vada il voto alla Camera - per cui hanno votato anche gli elettori di età compresa fra i 18 e i 25 anni, esclusi invece dalla scelta per il Senato - appare dunque chiaro che non ci sarà una maggioranza omogenea a Palazzo Madama.
I DATI PER REGIONE - Significativi alcuni dati che arrivano dalle regioni chiave. Per la Lombardia le proiezioni parlano di un centrodestra al 38,8% e di un centrosinistra al 27,6%; in Sicilia il dato più eclatante è quello del Movimento 5 Stelle con il 31,2% che stacca di quasi sette punti il Pdl, secondo con il 24,4%.
LE REGIONALI - Secondo gli instant poll, che a questo punto vanno presi decisamente con le pinze, alle regionali sarebbe stato premiato il centrosinistra. Nel Lazio si prospetterebbe la netta vittoria di Nicola Zingaretti, accreditato del 52-54% contro il 28-30% di Francesco Storace. In Lombardia, invece, sarebbe un testa a testa tra i due principali contendenti, il portacolori del centrosinistra Ambrosoli e quello del centrodestra Roberto Maroni, entrambi dati tra il 42 e il 44%. Nel Molise, poi , Paolo Di Laura Frattura, candidato del centosinistra, si ritroverebbe con una forchetta di voti tra il 47 e il 49%, contro quella del 26-28% attribuita a Michele Iorio, candidato del centrodestra. Per i dati reali delle Regioni bisognerà però aspettare ventiquattr'ore in più: lo spoglio delle schede per i consigli regionali partirà infatti solo alle 14 di martedì.
AFFLUENZA - In questa tornata gli italiani sono stati chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento e, in tre Regioni (Lombardia, Lazio e Molise) anche per il nuovo consiglio regionale e il nuovo Presidente di Regione. L'affluenza, nella giornata di domenica, è stata inferiore a quella della tornata delle Politiche 2008: alle 22, aveva votato il 55.17% degli aventi diritto, in calo rispetto al 2008 quando si arrivò al 62.55%. Ma va considerato che era la prima volta che si votava in inverno e il maltempo su gran parte delle regioni è stato un ostacolo reale. Il dato finale che comprende la giornata di oggi potrebbe anche migliorare.
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