Monti fischiato, poi attacca Cappellacci
"Sordo alle rivendicazioni dell'Isola"
MARIO MONTI
Il premier Mario Monti è a Cagliari è stato accolto alla Fiera da anti-Equitalia e "Figli della crisi" con fischi e urla. Il professore poi a gamba tesa sul Governatore e la zona franca: "Attenzione a chi agita questa soluzione come un'illusione miracolistica: chi racconta bugie".
Il premier uscente Mario Monti è a Cagliari per illustrare il programma di Scelta Civica. Poco dopo l'inizio del suo intervento è stato contestato da un gruppo di universitari della lista Unica 2.0. Gli universitari hanno esposto la striscione con la scritta: "Adotta anche tu il diritto allo studio".
Urla e fischi gli sono stati rivolti anche prima del suo ingresso dai rappresentanti dei movimenti anti-Equitalia, Artigiani e commercianti liberi e "Figli della crisi": "Vattene, buffone". "Volevamo raccontargli - spiega Andrea Impera, uno dei leader - di molte persone che si sono messe la cravatta al contrario per colpa della crisi. Volevamo chiedergli di venire a lavorare per un mese a fare il muratore con i soldi che non sai mai se bastano per la spesa. Volevamo chiedergli se è questo quello che intende per miglioramento dell'Italia".
L'ATTACCO A CAPPELLACCI - "Sordi alle giuste rivendicazioni della Sardegna sono stati Berlusconi e Tremonti: ora promettono miracoli per l'Isola, peccato che siano alleati con chi ha un programma di secessione fiscale. In scadenza elettorale ho sentito che si è riaperto il dibattito: attenzione a chi agita questa soluzione come un'illusione miracolistica: chi racconta bugie sulla zona franca difficilmente la farà franca davanti agli elettori. Bisogna discutere e valutare tutte le soluzioni nell'interesse della Sardegna.
LA VERTENZA ENTRATE - "Dedicherò attenzione alla vertenza entrate con la Sardegna. Scelta civica vuole risolvere la vertenza nella consapevolezza che il patto tra Berlusconi e Lega Nord, se vincessero le elezioni, manterrebbero al nord il gettito fiscale dando colpi mortali alla solidarietà nazionale". - ha chiarito il premier uscente - Le regole europee consentono limitatamente cose di questo genere, perché altrimenti i Paesi con più mezzi la adotterebbero. Piuttosto - ha concluso - c'è bisogno di un forte accordo parlamentare a Roma e di una forte credibilità europea".
IL RIGORE E IL SACRIFICIO - "Il governo che mi hanno affidato si è trovato a fronteggiare una crisi finanziaria, nell'autunno 2011, con un'Italia a rischio di fallimento e potevamo fare la fine della Grecia". "Tutti noi italiani – ha aggiunto - con sacrifici l'abbiamo rimessa in piedi".
LA POLEMICA COL FINANCIAL TIME - Prima di salire sul palco della Fiera, il premier uscente si è difeso dalle accuse del Financial Time: "Benché l'articolo sia stato di autorevolissima attenzione del professor Brunetta, lo considero di peso irrilevante". "Il giornale economico - ha aggiunto - ha diversi editorialisti, Munchau di tanto in tanto prende di mira l'Italia e il sottoscritto". Riguardo al posizionamento all'ultimo posto della sua lista indicato da Munchau, Monti ha detto di non voler commentare "in quanto né lui né il Financial Time sono esperti di sondaggi". "Arriverò quarto? Niente da commentare, ma l'autore dell'articolo e il Financial Times non sono esperti di sondaggi. Irrilevanti. Ed è irrilevante anche Berlusconi: ora, che ami l'oligopolio o il grande monopolio piuttosto che la concorrenza è cosa nota. I confronti elettorali si sono sempre fatti e credo che tutti abbiano capito perché non voglia confrontarsi con me".
ULTIMI BIG NELL'ISOLA - Nei prossimi giorni sono previsti anche gli arrivi, tra gli altri, di Antonio Ingroia, Gianfranco Fini e Bruno Tabacci.
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