Nitto Palma
Roma, 07-05-2013
Donatella Ferranti, Pd, alla presidenza della commissione Giustizia della Camera e Francesco Nitto Palma, PdL, alla presidenza dell'analoga commissione in Senato. Queste, mentre si avvicina la prima convocazione delle commissioni permanenti di Montecitorio e Palazzo Madama, le indiscrezioni sull'esito delle trattative tra Popolo della Libertà, Partito democratico e Scelta civica: il puzzle delle presidenze sembra ormai composto.
Maratona negoziale
Una lunga giornata, quella di ieri, segnata da incontri e colloqui tra i capigruppo di Pd e Pdl (Luigi Zanda e Roberto Speranza da un lato e Renato Schifani e Renato Brunetta dall'altro) e servita a fissare orientativamente la suddivisione delle presidenze tra i tre partiti che compongono la maggioranza.
Alla Camera 8 commissioni andrebbero al Pd, 5 al Pdl e una a Scelta civica.
Al Senato il Pd avrebbe 7 presidenze, 6 il Pdl e una Sc.
Veti incrociati
Al di là del mero bilancio quantitativo, però, a tenere banco è stato il "totonomi', tra veti incrociati e bracci di ferro tra i presidenti dei gruppi.
Restano infatti ancora alcuni nodi da sciogliere, tanto che i parlamentari del Pd si incontrano questa mattina per fare il punto della situazione. Ma potrebbe anche esserci un nuovo vertice di maggioranza prima dell'orario di convocazione pomeridiana delle commissioni. I nomi dei presidenti dovranno infatti essere evidentemente blindati, dal momento che si eleggono con voto segreto e vi è il rischio di franchi tiratori.
Appuntamento nel pomeriggio
L'agenda prevede che alla Camera alle 14.30 si riuniranno le Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Esteri, Difesa, Bilancio, Finanze e Cultura. Un'ora dopo
sarà la volta delle Commissioni Ambiente, Trasporti, Attività produttive, Lavoro, Affari sociali, Agricoltura e Politiche dell'Unione europea.
Al Senato si parte alle 15 con Affari costituzionali, Giustizia, Esteri, Difesa, Bilancio e
Finanze. Alle 16 al via Istruzione, Lavori pubblici, Agricoltura, Industria, Lavoro, Sanità e ambiente.
I nomi
Sarebbe stata raggiunta un'intesa sulle presidenze delle Commissioni Affari costituzionali. Al Senato dovrebbe andare Anna Finocchiaro del Pd e di conseguenza
quella della Camera dovrebbe andare al Pdl Francesco Paolo Sisto.
Più complicata la partita attorno alle Commissioni Giustizia e Lavori pubblici e Telecomunicazioni. La presidenza della Commissione Giustizia al Senato potrebbe
andare a Francesco Nitto Palma, che alla fine l'avrebbe spuntata sui veti dei democratici, mentre quella della Camera è in bilico tra Donatella Ferranti (Pd) e Gregorio Gitti di Scelta civica. Alla presidenza della Commissione Lavori pubblici e Telecomunicazioni della Camera dovrebbe andare Guglielmo Epifani del Pd.
No a Romani
Al Senato, il Pdl aveva avanzato il nome di Paolo Romani che però non ha trovato l'appoggio del Pd, che lo considera troppo vicino a Silvio Berlusconi rispetto allo strategico tema delle comunicazioni. La palla sarebbe dunque passata ad Altero Matteoli. E il Pdl, avendo rinunciato a Romani, avrebbe chiesto a sua volta al Pd di rinunciare a Ferranti alla Giustizia.
Bilancio e Esteri
Un'altra commissione strategica è quella del Bilancio. Alla presidenza di quella della Camera dovrebbe andare Francesco Boccia del Pd mentre al Senato Antonio Azzolini del Pdl. Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini sembra ormai certo come presidente della Commissione Esteri del Senato mentre alla Camera analogo incarico dovrebbe avere Fabrizio Cicchitto del pdl. alla lavoro ci sarà l'ex ministro Cesare Damiano (Pd) alla Camera e Maurizio Sacconi del Pdl al Senato.
Alla Commissione Cultura del Senato potrebbe andare il renziano Andrea Marcucci mentre alla Camera l'ex ministro ai Beni culturali Giancarlo Galan (Pdl). Ma è emerso anche il nome dell'ex ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini.
Fra i nomi che vengono indicati per certi su fronte Pd ci sono anche quelli di Ermete Realacci come presidente della commissione ambiente della Camera e quello di Beppe Fioroni alla Commissione Difesa di Montecitorio. Daniele Capezzone, Pdl, potrebbe andare alla presidenza della commissione Finanze o a quella delle Attività produttive di Montecitorio. Ma per quest'ultima circola anche il nome di Alberto Bombassei di Scelta civica, soprattutto se la Giustizia dovesse andare a Ferranti e non a Gitti.
Le commissioni di garanzia
A Roberto Fico del Movimento 5 Stelle potrebbe andare la vigilanza Rai. si parla pero' anche di Stefano Vignaroli. Per il Copasir si fa il nome di Gennaro Migliore di Sel, anche se potrebbe sfilarsi essendo già capogruppo e lasciare il posto a Ignazio La Russa di Fratelli d'italia, che trova l'appoggio della Lega Nord.
Fallito dialogo Sel-5 Stelle
Nel pomeriggio di ieri ci sarebbe stato un incontro tra Sel e M5S. Incontro che pero' non avrebbe prodotto un esito positivo poiche' i grillini rivendicano per loro entrambe le commissioni, candidando al copasir Angelo Tofalo. Il
Movimento 5 stelle avrebbe avanzato la richiesta di una vicepresidenza per ogni commissione.
Nitto Palma
Roma, 07-05-2013
Donatella Ferranti, Pd, alla presidenza della commissione Giustizia della Camera e Francesco Nitto Palma, PdL, alla presidenza dell'analoga commissione in Senato. Queste, mentre si avvicina la prima convocazione delle commissioni permanenti di Montecitorio e Palazzo Madama, le indiscrezioni sull'esito delle trattative tra Popolo della Libertà, Partito democratico e Scelta civica: il puzzle delle presidenze sembra ormai composto.
Maratona negoziale
Una lunga giornata, quella di ieri, segnata da incontri e colloqui tra i capigruppo di Pd e Pdl (Luigi Zanda e Roberto Speranza da un lato e Renato Schifani e Renato Brunetta dall'altro) e servita a fissare orientativamente la suddivisione delle presidenze tra i tre partiti che compongono la maggioranza.
Alla Camera 8 commissioni andrebbero al Pd, 5 al Pdl e una a Scelta civica.
Al Senato il Pd avrebbe 7 presidenze, 6 il Pdl e una Sc.
Veti incrociati
Al di là del mero bilancio quantitativo, però, a tenere banco è stato il "totonomi', tra veti incrociati e bracci di ferro tra i presidenti dei gruppi.
Restano infatti ancora alcuni nodi da sciogliere, tanto che i parlamentari del Pd si incontrano questa mattina per fare il punto della situazione. Ma potrebbe anche esserci un nuovo vertice di maggioranza prima dell'orario di convocazione pomeridiana delle commissioni. I nomi dei presidenti dovranno infatti essere evidentemente blindati, dal momento che si eleggono con voto segreto e vi è il rischio di franchi tiratori.
Appuntamento nel pomeriggio
L'agenda prevede che alla Camera alle 14.30 si riuniranno le Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Esteri, Difesa, Bilancio, Finanze e Cultura. Un'ora dopo
sarà la volta delle Commissioni Ambiente, Trasporti, Attività produttive, Lavoro, Affari sociali, Agricoltura e Politiche dell'Unione europea.
Al Senato si parte alle 15 con Affari costituzionali, Giustizia, Esteri, Difesa, Bilancio e
Finanze. Alle 16 al via Istruzione, Lavori pubblici, Agricoltura, Industria, Lavoro, Sanità e ambiente.
I nomi
Sarebbe stata raggiunta un'intesa sulle presidenze delle Commissioni Affari costituzionali. Al Senato dovrebbe andare Anna Finocchiaro del Pd e di conseguenza
quella della Camera dovrebbe andare al Pdl Francesco Paolo Sisto.
Più complicata la partita attorno alle Commissioni Giustizia e Lavori pubblici e Telecomunicazioni. La presidenza della Commissione Giustizia al Senato potrebbe
andare a Francesco Nitto Palma, che alla fine l'avrebbe spuntata sui veti dei democratici, mentre quella della Camera è in bilico tra Donatella Ferranti (Pd) e Gregorio Gitti di Scelta civica. Alla presidenza della Commissione Lavori pubblici e Telecomunicazioni della Camera dovrebbe andare Guglielmo Epifani del Pd.
No a Romani
Al Senato, il Pdl aveva avanzato il nome di Paolo Romani che però non ha trovato l'appoggio del Pd, che lo considera troppo vicino a Silvio Berlusconi rispetto allo strategico tema delle comunicazioni. La palla sarebbe dunque passata ad Altero Matteoli. E il Pdl, avendo rinunciato a Romani, avrebbe chiesto a sua volta al Pd di rinunciare a Ferranti alla Giustizia.
Bilancio e Esteri
Un'altra commissione strategica è quella del Bilancio. Alla presidenza di quella della Camera dovrebbe andare Francesco Boccia del Pd mentre al Senato Antonio Azzolini del Pdl. Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini sembra ormai certo come presidente della Commissione Esteri del Senato mentre alla Camera analogo incarico dovrebbe avere Fabrizio Cicchitto del pdl. alla lavoro ci sarà l'ex ministro Cesare Damiano (Pd) alla Camera e Maurizio Sacconi del Pdl al Senato.
Alla Commissione Cultura del Senato potrebbe andare il renziano Andrea Marcucci mentre alla Camera l'ex ministro ai Beni culturali Giancarlo Galan (Pdl). Ma è emerso anche il nome dell'ex ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini.
Fra i nomi che vengono indicati per certi su fronte Pd ci sono anche quelli di Ermete Realacci come presidente della commissione ambiente della Camera e quello di Beppe Fioroni alla Commissione Difesa di Montecitorio. Daniele Capezzone, Pdl, potrebbe andare alla presidenza della commissione Finanze o a quella delle Attività produttive di Montecitorio. Ma per quest'ultima circola anche il nome di Alberto Bombassei di Scelta civica, soprattutto se la Giustizia dovesse andare a Ferranti e non a Gitti.
Le commissioni di garanzia
A Roberto Fico del Movimento 5 Stelle potrebbe andare la vigilanza Rai. si parla pero' anche di Stefano Vignaroli. Per il Copasir si fa il nome di Gennaro Migliore di Sel, anche se potrebbe sfilarsi essendo già capogruppo e lasciare il posto a Ignazio La Russa di Fratelli d'italia, che trova l'appoggio della Lega Nord.
Fallito dialogo Sel-5 Stelle
Nel pomeriggio di ieri ci sarebbe stato un incontro tra Sel e M5S. Incontro che pero' non avrebbe prodotto un esito positivo poiche' i grillini rivendicano per loro entrambe le commissioni, candidando al copasir Angelo Tofalo. Il
Movimento 5 stelle avrebbe avanzato la richiesta di una vicepresidenza per ogni commissione.
Maratona negoziale
Una lunga giornata, quella di ieri, segnata da incontri e colloqui tra i capigruppo di Pd e Pdl (Luigi Zanda e Roberto Speranza da un lato e Renato Schifani e Renato Brunetta dall'altro) e servita a fissare orientativamente la suddivisione delle presidenze tra i tre partiti che compongono la maggioranza.
Alla Camera 8 commissioni andrebbero al Pd, 5 al Pdl e una a Scelta civica.
Al Senato il Pd avrebbe 7 presidenze, 6 il Pdl e una Sc.
Veti incrociati
Al di là del mero bilancio quantitativo, però, a tenere banco è stato il "totonomi', tra veti incrociati e bracci di ferro tra i presidenti dei gruppi.
Restano infatti ancora alcuni nodi da sciogliere, tanto che i parlamentari del Pd si incontrano questa mattina per fare il punto della situazione. Ma potrebbe anche esserci un nuovo vertice di maggioranza prima dell'orario di convocazione pomeridiana delle commissioni. I nomi dei presidenti dovranno infatti essere evidentemente blindati, dal momento che si eleggono con voto segreto e vi è il rischio di franchi tiratori.
Appuntamento nel pomeriggio
L'agenda prevede che alla Camera alle 14.30 si riuniranno le Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Esteri, Difesa, Bilancio, Finanze e Cultura. Un'ora dopo
sarà la volta delle Commissioni Ambiente, Trasporti, Attività produttive, Lavoro, Affari sociali, Agricoltura e Politiche dell'Unione europea.
Al Senato si parte alle 15 con Affari costituzionali, Giustizia, Esteri, Difesa, Bilancio e
Finanze. Alle 16 al via Istruzione, Lavori pubblici, Agricoltura, Industria, Lavoro, Sanità e ambiente.
I nomi
Sarebbe stata raggiunta un'intesa sulle presidenze delle Commissioni Affari costituzionali. Al Senato dovrebbe andare Anna Finocchiaro del Pd e di conseguenza
quella della Camera dovrebbe andare al Pdl Francesco Paolo Sisto.
Più complicata la partita attorno alle Commissioni Giustizia e Lavori pubblici e Telecomunicazioni. La presidenza della Commissione Giustizia al Senato potrebbe
andare a Francesco Nitto Palma, che alla fine l'avrebbe spuntata sui veti dei democratici, mentre quella della Camera è in bilico tra Donatella Ferranti (Pd) e Gregorio Gitti di Scelta civica. Alla presidenza della Commissione Lavori pubblici e Telecomunicazioni della Camera dovrebbe andare Guglielmo Epifani del Pd.
No a Romani
Al Senato, il Pdl aveva avanzato il nome di Paolo Romani che però non ha trovato l'appoggio del Pd, che lo considera troppo vicino a Silvio Berlusconi rispetto allo strategico tema delle comunicazioni. La palla sarebbe dunque passata ad Altero Matteoli. E il Pdl, avendo rinunciato a Romani, avrebbe chiesto a sua volta al Pd di rinunciare a Ferranti alla Giustizia.
Bilancio e Esteri
Un'altra commissione strategica è quella del Bilancio. Alla presidenza di quella della Camera dovrebbe andare Francesco Boccia del Pd mentre al Senato Antonio Azzolini del Pdl. Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini sembra ormai certo come presidente della Commissione Esteri del Senato mentre alla Camera analogo incarico dovrebbe avere Fabrizio Cicchitto del pdl. alla lavoro ci sarà l'ex ministro Cesare Damiano (Pd) alla Camera e Maurizio Sacconi del Pdl al Senato.
Alla Commissione Cultura del Senato potrebbe andare il renziano Andrea Marcucci mentre alla Camera l'ex ministro ai Beni culturali Giancarlo Galan (Pdl). Ma è emerso anche il nome dell'ex ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini.
Fra i nomi che vengono indicati per certi su fronte Pd ci sono anche quelli di Ermete Realacci come presidente della commissione ambiente della Camera e quello di Beppe Fioroni alla Commissione Difesa di Montecitorio. Daniele Capezzone, Pdl, potrebbe andare alla presidenza della commissione Finanze o a quella delle Attività produttive di Montecitorio. Ma per quest'ultima circola anche il nome di Alberto Bombassei di Scelta civica, soprattutto se la Giustizia dovesse andare a Ferranti e non a Gitti.
Le commissioni di garanzia
A Roberto Fico del Movimento 5 Stelle potrebbe andare la vigilanza Rai. si parla pero' anche di Stefano Vignaroli. Per il Copasir si fa il nome di Gennaro Migliore di Sel, anche se potrebbe sfilarsi essendo già capogruppo e lasciare il posto a Ignazio La Russa di Fratelli d'italia, che trova l'appoggio della Lega Nord.
Fallito dialogo Sel-5 Stelle
Nel pomeriggio di ieri ci sarebbe stato un incontro tra Sel e M5S. Incontro che pero' non avrebbe prodotto un esito positivo poiche' i grillini rivendicano per loro entrambe le commissioni, candidando al copasir Angelo Tofalo. Il
Movimento 5 stelle avrebbe avanzato la richiesta di una vicepresidenza per ogni commissione.
Nessun commento:
Posta un commento