Redditi dei parlamentari, ecco la top ten:
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di Mario Stanganelli
ROMA - Nelle recenti elezioni non è riuscito ad essere di nuovo il più votato dagli italiani, ma un altro primato a Silvio Berlusconi non glielo toglie nessuno.
Quello di Paperone della politica italiana che il Cavaliere ha confermato in tutte le pubblicazioni annuali dei redditi di parlamentari e membri del governo. E anche nella dichiarazione 2012, riguardante i redditi del 2011, il leader del Pdl primeggia a distanza incolmabile dal secondo in classifica con i suoi 35 milioni 440 mila euro di imponibile. Curiosamente si tratta quasi esattamente della stessa cifra (36 milioni) che lo stesso Cavaliere è stato condannato a corrispondere annualmente per gli alimenti all’ex moglie Veronica Lario. Va detto, inoltre, che rispetto all’anno precedente Berlusconi ha visto il proprio reddito calare di quasi 13 milioni. LA CLASSIFICA Disavventure da ricchissimi che però avrebbero gettato nel più profondo rosso anche il secondo classificato tra i parlamentari italiani più ricchi, il pidiellino Amato Berardi eletto in America settentrionale che, grazie alle sue holding, riesce a mettere insieme 3,2 milioni di entrate. Dietro i primi due, alla Camera, seguono altri sette deputati tutti oltre la soglia del milione e tutti del Pdl, eccetto Giulia Bongiorno e Giuseppe Consolo, avvocati come altri quattro colleghi di toga al vertice della top ten dei Paperoni della Camera: Donato Bruno, Maurizio Paniz, Niccolò Ghedini e Gaetano Pecorella. Più modesta la situazione patrimoniale dei senatori, tra i quali solo tre sono milionari: Alfredo Messina, con 1 milione 145 mila euro, Salvatore Sciascia con 1 milione 14 mila, entrambi pdl e, tra i due, Mario Monti, secondo con 1 milione 92 mila euro. Il premier però, rispetto ai guadagni del 2010, va in rosso di circa 400 mila euro nella sua gestione patrimoniale presso la Deutsche Bank. Ma tra i membri del governo non è certo il presidente del Consiglio ad essere il più ricco. Tra quelli dei ministri svetta, infatti, il reddito della Guardasigilli Paola Severino: oltre 10 milioni 200 mila euro. E prima di scendere al reddito di Monti ci sono - con guadagni tra 2 milioni 800 mila euro e 1 milione 152 mila - altri cinque tra ministri e sottosegretari a configurare, per la delizia dei polemisti, l’areopago del governo degli ottimati. Si va da Corrado Passera, con 2 milioni 700 mila euro, a Piero Gnudi, Mario Ciaccia, Franco Braga, al dimissionario sottosegretario alla Giustizia Andrea Zoppini (2 milioni 854 mila euro). Redditi assai consistenti, tra i membri del governo quelli dell’ex segretario generale del Senato, Antonio Malaschini (1 milione 48 mila), dell’ex segretario generale di palazzo Chigi, Antonio Catricalà (625 mila euro), dell’ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro (578 mila), dell’ex ragioniere generale dello Stato e oggi ministro del Tesoro, Vittorio Grilli (541 mila) e poi della professoressa e ministro del Lavoro, Elsa Fornero, (510 mila). Ultimo nella graduatoria dei ministri compare, a sorpresa, il titolare della Farnesina, Giulio Maria Terzi di Santagata, che, nonostante il lignaggio, denuncia ”solo“ 90 mila euro di reddito. I LEADER DI PARTITO Accanto al glamour dei più ricchi, le dichiarazioni dei parlamentari mettono a fuoco anche qualche situazione da semindigenza, come quella dei deputati Giuseppe Vatinno (Idv) e Lino Miserotti (Misto) rispettivamente a 16 mila e 19 mila euro, perché entrati in Parlamento alla fine del 2011. Terzultimo accanto a questi, un finto povero come l’onorevole Marco Milanese, stretto collaboratore del ministro Giulio Tremonti prima delle accuse di corruzione, che dichiara 25 mila euro, ma godendo di 75 mila euro di deduzioni fiscali. Non molto meglio se la passa il senatore più ”povero“ che è Giorgio Roilo del Pd con 29 mila euro. Assodato che i parlamentari più ricchi sono pdl o ex pdl, a tener su le capacità reddituali della sinistra ci si mette il senatore Gianrico Carofliglio, magistrato e scrittore di successo, che con i suoi quasi 830 mila euro sta nella top ten di palazzo Madama, seguito da Carlo Azeglio Ciampi (695 mila), Lamberto Dini (520 mila) e un po’ distanziato Giulio Andreotti (444 mila). Quanto ai segretari o leader di partito, il primo è Angelino Alfano (189 mila euro), seguito a Antonio Di Pietro (174 mila). Più in giù Pier Luigi Bersani con 138 mila euro, ultimo di questa classifica Pier Ferdinando Casini: 116 mila 74 euro. |
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