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giovedì 10 gennaio 2013

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È strappo nel Fli pugliese
di BEPI MARTELLOTTA
BARI - Scoppia la rivolta nella fila dei finiani pugliesi, con le dimissioni in massa di tutti i vertici di Fli dopo che sono filtrate le prime indiscrezioni sulle liste che il leader Gianfranco Fini sta mettendo a punto per la Puglia.

Il coordinatore regionale (nonché parlamentare uscente) Francesco Divella, insieme al vice-coordinatore (nonché consigliere regionale) Giammarco Surico hanno sbattuto la porta, seguiti a ruota dal parlamentare Carmine Patarino, il consigliere regionale Euprepio Curto e il segretario provinciale Paolo Pellegrino. Tutto per quelle candidature che l’ex cofondatore del Pdl starebbe trattando con l’alleato Udc e, soprattutto, con il candidato premier Mario Monti per l’esercito da schierare in Puglia.

Alla Camera, infatti, Fli si sta proponendo nella «federazione» di liste ipotizzata da Monti con gli alleati Casini e Fini alcuni nomi non graditi all’entourage pugliese. E capolista della cordata dei parlamentari pare sarà Roberto Menia, il parlamentare uscente di Gorizia che - ricordano le malelingue - nella sua città alle ultime amministrative non avrebbe preso più dell’1%. Ma è al Senato che sta succedendo ben di peggio, un caso che rischia di esplodere a livello nazionale rispolverando un vecchio filone, quello del Tulliani-gate nato attorno alla famigerata vicenda della casa di Montecarlo.

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