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martedì 5 marzo 2013

http://www.ilmessaggero.it-Delitto Scazzi, chiesto ergastolo per Sabrina e Cosima Misseri: 9 anni per lo zio Michele

Delitto Scazzi, chiesto ergastolo
per Sabrina e Cosima Misseri: 9 anni per lo zio Michele

«Delitto per motivi abietti». La madre della vittima: «È stato il processo delle menzogne è giusto che paghino per quello che hanno fatto»


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TARANTO - «Ergastolo per Sabrina e Cosima Messeri». E' questa la richiesta avanzata dal pubblico ministero a cui si aggiungono: nove anni di reclusione per Michele Misseri, accusato di aver soppresso il cadavere della nipote Sarah Scazzi gettandolo in un pozzo.

Il pm della Procura della Repubblica di Taranto, Mariano Buccoliero, ha chiesto anche una pena di 8 anni di reclusione a testa per Carmine Misseri e Cosimo Cosma, rispettivamente fratello e nipote di Michele Misseri, imputati di concorso in soppressione di cadavere.

E ancora, tre anni a testa sono stati chiesti per i presunti favoreggiatori Antonio Colazzo, Giuseppe Nigro e Cosima Prudenzano; tre anni e sei mesi, con interdizione dalla professione per lo stesso periodo, è la condanna chiesta per l'avvocato Vito Russo, ex difensore di Sabrina Misseri, che risponde di intralcio alla giustizia e favoreggiamento personale.

Per Cosima e Sabrina la Procura, in particolare il pm Mariano Buccoliero, ha chiesto anche l'isolamento diurno in carcere per sei mesi, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, l'interdizione legale e decadenza dalla potestà genitoriale, la pubblicazione della sentenza di condanna mediante affissione nel Comune di Taranto e di Avetrana e pubblicazione sul sito internet del Ministero della Giustizia per 30 giorni.

«Nessuna sorpresa. Avevo preparato Sabrina - ha commentato l'avv. Nicola Marsegna. che insieme a Franco Coppi difende la ragazza - a questo epilogo processuale, almeno ci auguriamo solo nelle richieste della pubblica accusa. Glielo avevo detto già da qualche udienza. D'altra parte la discussione prolungata dei pubblici ministeri lasciava presagire questa richiesta».

La madre di Sarah. «È stato il processo delle menzogne ed è anche giusto che coloro che hanno detto tutte queste menzogne paghino per quello che hanno detto», ha detto Concetta Serrano, madre di Sarah, commentando le richieste della Procura per l'omicidio della figlia quindicenne. «Mi aspettavo una richiesta del genere - ha aggiunto - chi uccide una persona merita l'ergastolo. Non hanno avuto pietà per una bambina che stava anche piangendo. Ho visto Cosima e Sabrina indispettite, indifferenti, con lo sguardo duro, come se la colpa fosse solo di Sarah e loro non c'entrassero nulla. Sabrina è scoppiata in lacrime? Non l'ho vista, stavo dietro».

La Procura ha chiesto anche alla Corte la trasmissione al proprio ufficio delle deposizioni di otto testimoni. Se la richiesta sarà accolta, tutti rischiano l'incriminazione per falsa testimonianza.

Le richieste sono giunte al termine della requisitoria del processo in corso davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Taranto.

Un omicidio «per motivi abietti», ha sottolineato il procuratore aggiunto Pietro Argentino nell'ultima parte della requisitoria prima delle richieste di condanna. Tanto che la Procura ha inteso unificare le imputazioni di omicidio volontario e di sequestro di persona, qualificandole come 'reato complessò.

Carmine Misseri quel 26 agosto 2010 ricevette dal fratello Michele diverse telefonate, inizialmente alle 15.08 e alle 17.25. Nella prima Michele lo avrebbe chiamato piangendo,secondo quanto emerso dalle intercettazioni, per chiedere un aiuto perchè era accaduta una disgrazia. Entro le 15.30 Michele è al pozzo in contrada Mosca per nascondere il cadavere e lì c'era anche il fratello Carmine. È la tesi del pubblico ministero Mariano Buccoliero che nell'ultima parte della sua requisitoria al processo per l'omicidio di Sarah Scazzi ha esaminato le posizioni degli imputati Carmine Misseri e Cosimo Cosma, accusati di concorso in soppressione di cadavere.

Dopo la telefonata delle 15.08, ha spiegato il pm, Carmine non è più in casa con la moglie. Carmine invece riferì che in quei frangenti era a lavorare in alcuni terreni con la moglie in una zona però diversa da quella che risulta dai tabulati telefonici. In una intercettazione ambientale del 27 dicembre 2010 tra Carmine e la moglie si ipotizza anche di trovare un falso testimone che confermi la presenza di Carmine in quei terreni e non nella zona del pozzo. In un'altra intercettazione ambientale emergerebbe che Carmine avrebbe visto il cadavere di Sarah in contrada Mosca, rimanendo turbato.

In una intercettazione ambientale Carmine Misseri, parlando con la moglie, indica esplicitamente il coinvolgimento anche del nipote Cosimo Cosma nella soppressione del cadavere di Sarah Scazzi nel pozzo in contrada Mosca, operazione che sarebbe stata eseguita da Michele Misseri insieme al fratello e al nipote. Lo ha riferito il pm Mariano Buccoliero nella requisitoria al processo in Corte di Assise per il delitto della quindicenne di Avetrana. Cosma, ha sostenuto il pm, ha dato due versioni su cosa fece nel pomeriggio del 26 agosto 2010, giorno dell'uccisione di Sarah. Nella prima disse di essere stato a lavorare in campagna dalle 15.30 alle 21; nella seconda disse di essersi trattenuto a casa sino alle 18.30, ma perchè a quell'ora Cosma risponde ad una telefonata di Michele sul cellulare della moglie, che è nell' abitazione.

In realtà, ha affermato il pm, dalle 13.42 alle 16.26 Cosma non è in casa e dice il falso. «Quel giorno - ha aggiunto - Michele in auto, col cadavere di Sarah nel cofano, passò a prendere dalla sua abitazione il nipote Cosimo e, facendo una piccola deviazione, andò al pozzo per nascondere il corpo. Quel giorno lì erano in tre, non conosciamo però i ruoli che ebbero nella soppressione del cadavere».

Lunedì 11 marzo si proseguirà con gli interventi degli avvocati di parte civile. La sentenza potrebbe arrivare per la metà di aprile. Ma la ferita di una famiglia, e di un paese che non ha comunque 'brillatò per genuinità nel corso delle indagini, non potrà mai essere rimarginata. 

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