Grillo, M5S scatenato in Parlamento: via le giacche, sit in, rissa e applausi Video |
questo blog è un cofanetto pieno di piccole esperienze personali. di Beppe La Forgia
curiosi
giovedì 11 luglio 2013
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/POLITICA/grillo_m5s_scatenato_in_parlamento_via_le_giacche_sit_in_rissa_e_applausi/notizie/302808.shtml
http://www.corriere.it/esteri/13_luglio_10/moglie-killer-assassino-marito-polizia_49ae15c2-e94e-11e2-a2a0-aaafeae20fe9.shtml
MICHIGAN
Tenta di assoldare un killer per uccidere il marito. Ma trova un agente sotto copertura
La donna: «Il divorzio gli spezzerebbe il cuore. Ucciderlo è la soluzione migliore». E alla fine la moglie infelice si commuove
Il suo matrimonio era da tempo infelice e per evitare fastidiosi grattacapi come un oneroso divorzio o le classiche divisioni in famiglia, la ventenne Julia Charlene Merfeld, originaria di Muskegon, Michigan, aveva deciso di assoldare un killer per uccidere il marito ventisettenne. Peccato per lei che l’uomo che doveva portare a termine l’operazione non era un sicario professionista come pensava, ma un agente sotto copertura che il mese scorso ha filmato «la trattativa» e ha provocato l’arresto della moglie infelice .
L’OPERAZIONE - Nel video, prontamente postato dalla polizia americana sul web, la donna spiega al falso killer i motivi per cui è meglio sbarazzarsi del marito e cerca di trovare sull’agenda del telefonino la data giusta per l’operazione. Alla fine con fare sicuro stabilisce che il giorno perfetto sarebbe un giovedì e che il colpo è preferibile farlo al di fuori delle mura domestiche, in modo da evitare disordini. Di tanto in tanto ride e spiega: «Certo può sembrare terribile, ma assoldare un killer è più semplice di divorziare. Inoltre non mi devo preoccupare del giudizio della sua famiglia e neppure di spezzargli il cuore. E’ sicuramente la soluzione migliore».
Il video diffuso dalla polizia
MOTIVI VENALI - Secondo le autorità oltre ai problemi sentimentali, c’erano motivi prettamente venali che hanno spinto la donna ad assoldare un killer: il marito aveva da tempo sottoscritto un’assicurazione sulla vita che le avrebbe garantito ben 400 mila dollari. La donna ne aveva promessi 50 mila al falso killer, ma dopo essere stata arrestata, si è immediatamente riconosciuta colpevole e il prossimo 30 luglio dovrebbe essere giudicata. Intanto, tra l’indignazione generale di parenti e conoscenti, l’unico che sembra pronta a perdonarla è la scampata vittima: il marito avrebbe chiesto ai giudici di non spedirla in galera, ma di condannarla a una pena alternativa.
http://www.lastampa.it/2013/07/11/economia/fisco-miliardi-da-riscuotere-4GYFCYdG4JGDGVjp6YX9GJ/pagina.html
Fisco, 545 miliardi da riscuotere
La cifra record nelle tabelle del ministero dell’Economia. Di questa somma 107,2 miliardi
riguardano soggetti in fallimento
riguardano soggetti in fallimento
Dal 2000 al 2012 grazie alla lotta all’evasione sono stati emessi ruoli per 807,7 miliardi di euro. La somma effettivamente riscossa in questi 13 anni è di 69,1 miliardi di euro. È quanto risulta da alcune tabelle consegnate dal ministero dell’Economia alla Commissione Finanze della Camera. Il carico dei ruoli da riscuotere ammonta teoricamente a 545,5 miliardi di euro. Di questa somma 107,2 miliardi riguardano soggetti in fallimento. È quanto risulta da tabelle del ministero dell’Economia depositate alla Commissione Finanze della Camera.
Il carico residuo dei ruoli fiscali da riscuotere riguarda in gran parte debitori per oltre mezzo milione di euro. «Al 31 dicembre 2012, oltre l’80% del carico residuo era riferibile a debitori iscritti a ruolo per importi complessivamente pari o superiori a 500.000 euro (121.409 soggetti per un carico netto residuo da riscuotere pari a 452 miliardi di euro)». Lo ha detto il vice ministro all’Economia Luigi Casero rispondendo ad una interrogazione alla Commissione Finanze della Camera.
Ammontano infine a 18,6 miliardi di euro i ruoli che Equitalia deve riscuotere ma che sono oggetto delle rateazioni accordate ai contribuenti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà.
http://www.corriere.it/politica/13_luglio_11/epifani-chiarimento-pdl_dcae373c-ea00-11e2-8099-3729074bd3db.shtml
ASO MEDIASET - IL VERDETTO SUL CAVALIERE E LE CONSEGUENZE SUL GOVERNO
Schifani: «Se Berlusconi sarà interdetto,
il Pdl uscirà dal governo Letta»
Il ministro Moavero: «L'esecutivo non è a rischio»
Epifani: «Chiarimento con il Pdl o non si va avanti»
«Se Berlusconi fosse condannato all'interdizione dai pubblici uffici, sarebbe molto difficile che un Pdl acefalo del suo leader possa proseguire l'esperienza del governo Letta». Così Renato Schifani a proposito del caso Mediaset e della sentenza su Berlusconi. Schifani parla ai microfoni di Radio anch'io. «Sulla vicenda giudiziaria di Berlusconi intendiamo avere un atteggiamento soft. Non c'è nessuna rivolta contro altri poteri dello Stato - spiega - ma abbiamo il diritto di informare i nostri elettori delle dinamiche politiche e processuali di fronte alle quali ci troviamo». Il capogruppo del Pdl Renato Brunetta annuncia inoltre che alle 16 alla Camera «si riunirà l'ufficio di presidenza del Pdl».
Nel corso della mattinata, si inseguono poi le reazioni, da vari fronti, sul destino del governo.
REAZIONI - Il ministro per gli Affari Europei Enzo Moavero Milanesi, assicura che la tenuta del governo Letta «non è a rischio». «I segnali politici espliciti che riceviamo sono tutti nel senso di garantire al governo una solidità» assicura a margine dell'East Forum parlando con i giornalisti. Anche Dario Franceschini, del Pd, parlando a a Radio Città Futura, cerca di rassicurare sulla tenuta dell'esecutivo: «Non si può impedire a un partito che ha il suo leader coinvolto in una vicenda giudiziaria di dire delle parole o assumere atteggiamenti che non condividiamo, però non c'è nessuna ripercussione nè ci sarà sull'attività legislativa il Governo va avanti finchè ha la fiducia del Parlamento».
Raccomandazioni arrivano dal presidente di Confindustria,Giorgio Squinzi: «Dobbiamo difenderlo, sostenerlo, fino in fondo e mi aspetto che ci sia una grande prova di responsabilità da parte di tutti per assicurare continuità all'azione di questo governo».
Raccomandazioni arrivano dal presidente di Confindustria,Giorgio Squinzi: «Dobbiamo difenderlo, sostenerlo, fino in fondo e mi aspetto che ci sia una grande prova di responsabilità da parte di tutti per assicurare continuità all'azione di questo governo».
EPIFANI - In precedenza, in un'intervista a l'Unità, il segretario del Pd Epifani aveva parlato della necessità di un chiarimento con il Pdl: «O c'è un chiarimento serio o il Pdl dimostra di essere interessato ai problemi del Paese e non alle vicende di Berlusconi oppure, con la stessa forza con cui abbiamo fatto nascere questo governo, diciamo che così non si può andare avanti». «Il Pdl - aggiunge Epifani - mette a rischio la funzione stessa di questo governo. C'è un limite oltre il quale il nostro senso di responsabilità, che anche oggi abbiamo dimostrato, non può andare».
http://www.motori24.ilsole24ore.com/Auto-Novita/2013/07/BMW-Outdoor-monovolume.php
11 LUGLIO 2013
Rivoluzione in Bmw: ecco Outdoor, il primo monovolume bavarese
Ecco le prime immagini dell'Outdoor il monovolume a trazione anteriore di Bmw, l'erede della Active Tourer presentata al Salone di Parigi dell'anno scorso. Identica anche la meccanica: su questa versione del prototipo torna dunque il powertrain ibrido plug-in da 190 cavalli complessivi, costituito dall'accoppiata tra il nuovo 1.500 cc turbo tre cilindri e un motore elettrico, le cui batterie agli ioni di litio possono essere ricaricate tramite l'apposita presa di corrente.
Il discorso non cambia per la disposizione degli organi propulsivi, con particolare riferimento al piccolo benzina, montato davanti in posizione trasversale e meccanicamente collegato alle ruote anteriori. Grazie all'apporto del motore elettrico, che può funzionare senza l'intervento del "compagno" per circa 30 km, Bmw dichiara un consumo di 2,5 l/100 km di benzina, per emissioni inferiori ai 60 g/km di CO2. La casa tedesca parla inoltre di uno 0-100 kmh sotto gli 8 s e di una velocità massima di circa 200 kmh. Come sulla Active Tourer, la strumentazione è tutta digitale, con indicatori che cambiano a seconda della modalità di guida (Comfort, Sport o Eco Pro) selezionata da chi è al volante. Ad affiancarla, l'immancabile schermo touch da 8" al centro della console, da cui è possibile gestire tutte le principali funzioni della vettura.
A distinguere questa versione Outdoor dall'originale sono dunque i dettagli, dall'inedita colorazione Gold Race Orange della carrozzeria, ai robusti rivestimenti in plastica MoonRock Grey Steron e pelle in tinta MoonWhite, che secondo la Casa garantiscono la necessaria resistenza all'usura da contatto con le attrezzature sportive e sono facilmente lavabili. Lunga 435 cm, larga 183 e alta 158, la Active Tourer Outdoor ha un passo di 267 cm e monta cerchi da 20" con accenti in Gold Race Orange sulle razze, a richiamare la verniciatura della carrozzeria. Il colore, peraltro, torna nel dettaglio dei terminali di scarico e in piccole parti dei rivestimenti interni. Il quadro degli equipaggiamenti è completato da un sistema di trasporto per due biciclette, integrato negli interni e ripiegabile nel pannello laterale o in quello di fondo del bagagliaio.
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http://punto-informatico.it/3847409/PI/News/wifi-libero-dubbi-del-garante-dei-parlamentari.aspx
WiFi libero, i dubbi del Garante e dei parlamentari
Segnalazione dell'authority tricolore al Governo: il MAC Address è un dato personale secondo la direttiva europea. Pronta una proposta di emendamento per riformulare il Decreto del Fare
Al primo comma dell'articolo 10 - liberalizzazione dell'allacciamento dei terminali di comunicazione alle interfacce della rete pubblica - il Decreto del Fare stabilisce che "l'offerta di accesso ad Internet al pubblico è libera e non richiede la identificazione personale degli utilizzatori". Resta però fermo "l'obbligo del gestore di garantire la tracciabilità del collegamento (MAC address)".
Come sottolineato dal Garante tricolore, le informazioni relative all'accesso alla rete - ad esempio, gli indirizzi fisici dei vari terminali - sono considerate dati personali ai sensi della Direttiva europea sulla riservatezza e del Codice sulla privacy, in quanto molto spesso riconducibili all'utente che si è collegato a Internet. Si tratterebbe dei vecchi "obblighi di monitoraggio e registrazione dei dati che, stabiliti a suo tempo dal decreto Pisanu per categorie di gestori diverse da quanti offrono accesso ad Internet con modalità wireless, sono stati successivamente soppressi anche in ragione delle difficoltà e degli oneri legati alla loro applicazione". È per questo che l'Autorità teme una nuova ondata di tracciamento delle informazioni personali di chi accede ad Internet in WiFi.
http://www.ilsoftware.it/articoli.asp?tag=Chrome-28-notifiche-e-motore-di-rendering-rinnovato_10073
Chrome 28, notifiche e motore di rendering rinnovato
di Michele Nasi (11/07/2013)
Voto: |
Blink è contraddistinto da un'architettura più leggera rispetto a WebKit grazie all'ottimizzazione del codice ed alla rimozione delle porzioni supeflue (ben 4,5 milioni di righe di codice in meno). Stando a quanto dichiarato dai tecnici di Google, l'implementazione del nuovo motore di rendering Blink permetterebbe di semplificare notevolmente anche il lavoro degli sviluppatori.
Per verificare la versione di Blink utilizzata da Chrome, è sufficiente digitarechrome://version/ nella barra degli indirizzi del browser.
La seconda novità riguarda l'aggiunta di un inedito meccanismo per la visualizzazione di notifiche. Applicazioni ed estensioni per il browser potranno così esporre messaggi e comunicare con l'utente in qualunque momento, anche a browser chiuso. Una peculiarità, questa, che è indizio delle future mire di Chrome, un prodotto che non vuole essere più solamente un browser ma una soluzione integrata per soddisfare esigenze che vanno ben oltre la semplice "navigazione" sul web.
Il "Centro notifiche" di Chrome 28 potrebbe fungere da base per l'integrazione di Google Now, l'assistente digitale disponibile sui device Android, anche sui sistemi desktop. La modalità di visualizzazione delle notifiche è liberamente personalizzabile da parte dell'utente.
Chrome 28 può essere prelevato gratuitamente da questa scheda.
martedì 9 luglio 2013
http://www.agi.it/cronaca/notizie/201307091147-cro-rt10097-agcom_italiani_2_ore_al_giorno_davanti_tv_23_minuti_sui_social
Agcom: italiani 2 ore al giorno davanti tv, 23 minuti sui social
(AGI) - Roma, 9 lug. - Gli italiani continuano ad amare la tv ma, allo stesso tempo, sono stati conquistati dai social network. "Dall'analisi dei consumi medi in Italia nel 2012 - si legge nella Relazione 2013 dell'Agcom - si conferma la centralita' dei contenuti audiovisivi, che assorbono circa due ore delle giornate di ogni italiano, ossia il 42% dei totali 274 minuti dedicati alla comunicazione". La 'dieta mediatica' degli italiani occupa circa 4 ore e 30 minuti della giornata, di questi 23 minuti sono passati sui social network, che, insieme alla posta elettronica "rappresentano in taluni casi soluzioni alternative alle tradizionali chiamate telefoniche e alle comunicazioni per corrispondenza". Secondo l'Autorita', "la pervasivita' delle pratiche di social networking appare idonea, nel lungo periodo, a rendere labili i confini tra le comunicazioni personali e quelle di massa". Oltre ai consumi relativi all'editoria elettronica (con circa 5 mila e-book acquistati ogni giorno in Italia), nel paniere dell'utente medio sono altresi' comprese le comunicazioni interpersonali, sia orali, con 10 minuti di telefonate, che scritte, con 30 short e instant messaging e 21 lettere, cartacee o elettroniche. Aumentano le telefonate sulla rete mobile con circa 8 miliardi di minuti di conversazione in piu' nell'ultimo anno cosi' come cresce il numero di utenti mobili che accedono a Internet in mobilita' con lo smartphone o con la chiavetta.
Da segnalare inoltre come sia sempre in aumento il numero di italiani che cambia gestore, con oltre 12 milioni di numeri portati nel 2012. (AGI) .
Da segnalare inoltre come sia sempre in aumento il numero di italiani che cambia gestore, con oltre 12 milioni di numeri portati nel 2012. (AGI) .
http://www.ilmessaggero.it/TECNOLOGIA/HITECH/tiscali/notizie/302275.shtml Tiscali, con Indoona e Streamago trasmetti online e in diretta ogni video
Tiscali, con Indoona e Streamago trasmetti online e in diretta ogni video |
ROMA - Registrare e postare video, anche lunghi, e trasmetterli in tempo reale e per condividerli con gli amici. E' ora possibile con Indoona e Streamago.
Indoona è l’applicazione tutta italiana sviluppata da Tiscali che integra fonia e social network per chiamare, video chiamare e inviare messaggi multimediali da smartphone e da pc, mentre Streamago è il servizio di live broadcasting sul web sviluppato sempre dalla società sarda. Per condividere video di viaggio o quelli catturati con amici e parenti in diretta basterà dotarsi di una webcam oppure della videocamera del proprio smartphone. A quel punto sarà possibile trasmettere live e condividere in qualsiasi momento e luogo i contenuti filmati, sia sulla propria bacheca di Indoona che sui social network preferiti. Indoona è disponibile per le piattaforme Android e iOS e può essere scaricata dal Google Play Store e dall’App Store, mentre le versioni per pc e Mac possono essere scaricate direttamente dal sitoIndoona. Il servizio base di Streamago, completamente gratuito, consente di aprire un canale di trasmissione live e di realizzare un video in qualità standard (SQ) utilizzando una banda fino a 500 Kbps in upstream. Ogni utente riceve inoltre uno spazio di 10GB per poter registrare i propri eventi. L’applicazione di Streamago è disponibile per le piattaforme Android e iOS e può essere scaricata dal Google Play Store e dall’App Store. |
http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/2013-07-09/fukushima-tumore-anni-uccide-164437.php
Fukushima. Un tumore a 58 anni uccide l'uomo che cercò di fermare il disastro nucleare
09/07/2013 ore 16.51
E' morto per un tumore all'esofago a 58 anni, questa mattina in un ospedale di Tokyo, un uomo al quale tutto il mondo deve gratitudine...
E' morto per un tumore all'esofago a 58 anni, questa mattina in un ospedale di Tokyo, un uomo al quale tutto il mondo deve gratitudine. Masao Yoshida, come responsabile della centrale di Fukushima Daichi,
Fukushima. Un tumore a 58 anni uccide l'uomo che cercò di fermare il disastro nucleare
guidò le operazioni per contenere l'emergenza nucleare nelle drammatiche settimane seguite allo tsunami dell'11 marzo 2011, guadagnandosi l'ammirazione di tutti per il suo coraggio e la sua determinazione. In una intervista aveva detto che più volte, nei giorni successivi al disastro, pensò che la situazione stesse andando fuori controllo e che lui sarebbe morto assieme a innumerevoli altre persone. Ma stette per nove lunghi mesi a lottare per raffreddare gli impianti e contenere le fuoriuscite di radiazioni. Poi si dimise nel dicembre 2011, dopo che gli era stato diagnosticato il cancro. La Tepco, la società che gestisce la centrale, si è affrettata a dichiarare che la sua malattia non è collegata all'esposizione alla radioattività: il che, come minimo, appare una indelicatezza in un momento simile. Del resto, alla centrale continuano a manifestarsi problemi: proprio oggi è stato annunciato che i livelli di cesio radioattivo in un pozzo di raccolta dell'acqua sul terreno della centrale sono saliti di 90 volte rispetto a tre giorni fa, mentre in altri punti nei giorni scorsi era stata rilevata una forte contaminazione da tritio. Il governo giapponese sta comunque predisponendo un rilancio del nucleare: proprio lunedì sono entrate in vigore nuove normative sulla sicurezza e alcune compagnie elettriche hanno immediatamente inoltrato la richiesta di riattivare alcuni centrali. La procedura durerà alcuni mesi, ma se come probabile il premier Shinzo Abe conseguirà una grande vittoria nelle elezioni del 21 luglio per la Camera Alta, il Giappone - dove oggi sono attivi solo due reattori - avrà sicuramente l'anno prossimo altre centrali in funzione. Stefano Carrer
Fukushima. Un tumore a 58 anni uccide l'uomo che cercò di fermare il disastro nucleare
http://www.agi.it/politica/notizie/201307091009-pol-rt10050-letta_troppi_privilegi_e_politici_il_porcellum_e_una_vergogna
Letta: "Il porcellum e' una vergogna. Troppi politici e troppi privilegi"
(AGI) - Roma, 9 lug. - "Certo, uno dei punti principali del nostro lavoro e' quello di mirare alle riforme e uno dei problemi della politica italiana e' che ci sono troppi privilegi per i politici, e troppi politici". Lo sottolinea Enrico Letta in un'intervista, in inglese, al canale radiofonico Bbc4. Si tratta, osserva il presidente del Consiglio, di "un problema di credibilita' del sistema politico. Ecco perche' - rileva - le riforme che abbiamo avanzato per per cambiare il sistema della politica". L'intervistatore gli domanda se, alla fine del percorso di riforme della politica italiana appena sintetizzate da Enrico Letta agli ascoltatori del canale radiofonico Bbc4, 'non ci saranno piu' Berlusconi'. Il presidente del Consiglio premette prima che "non so cosa accadra' in futuro" per poi assicurare che "i problemi giudiziari non avranno conseguenze sulla mia attivita' politica e di governo". Il premier, in un'altra intervista anticipata da 'Europa' per il nuovo numero della rivista dell'Arel, parla poi della legge elettorale: "Il Porcellum e' un monstrum che non garantisce ne' rappresentanza ne' governabilita'. Una vergogna, peraltro a rischio di incostituzionalita', che va superata al piu' presto. Mi sono impegnato a farlo dinanzi al Parlamento".
Lo dice Enrico Letta nell'intervista, anticipata da Europa, per il nuovo numero della rivista dell'Arel.
"Cio' detto - prosegue il presidente del Consiglio - non dobbiamo cercare scorciatoie e cadere nell'errore di considerare la legge elettorale la causa unica di tutti i mali della politica italiana. E' un abito, informe, slabbrato, da sostituire, su un corpo che, pero', anch'esso sempre di piu' svela la propria inadeguatezza e pesantezza rispetto alle trasformazioni della societa' italiana e, dunque, anche dell'elettorato. Penso - prosegue Letta - all'insostenibilita' del bicameralismo paritario, penso al numero eccessivo di parlamentari, penso alle ingessature della nostra democrazia decidente". "Riassumendo: il caos e' ingenerato anzitutto da un sistema non all'altezza delle sfide con le quali un Paese come l'Italia deve oggi misurarsi. Tanto piu' - rileva il presidente del Consiglio - dopo vent'anni di bipolarismo muscolare e inconcludente che ha inibito ogni serio tentativo di riforma". Il premier affronta anche le questioni interne al Partito Democratico: "Quello del Pd e' un progetto straordinario, unico, che in questi anni pero' ha vissuto troppi stop and go: giorni esaltanti sporcati da delusioni amare, docce fredde solo parzialmente ricompensate da formidabili occasioni di partecipazione e democrazia. "Certamente, quanto avvenuto per l'elezione del Presidente della Repubblica, lo scorso aprile, costituisce a mio parere un punto di non ritorno. Si sono messe a repentaglio - avverte il presidente del Consiglio - le nostre stesse ragioni fondative, si e' contaminato un momento solenne come la scelta della prima carica dello stato con piccole contese interne o calcoli personalistici". "Confido - dice allora Letta - che l'esperienza serva a tutti come monito. Cosi' come confido che la partita congressuale alle porte si riveli aperta, franca, costruttiva.
Il Partito democratico, per la sua stessa fisionomia di grande e plurale forza riformista, puo' e deve essere un elemento di stabilita' della politica italiana, non un catalizzatore del caos e della frammentazione". L'EUROPA: La "crisi in Europa c'e'. E la crisi reca con se' caos, disillusione, rabbia. Soprattutto, in questi anni ha ingenerato una profonda e radicata disaffezione nei confronti delle istituzioni comunitarie. E' questo il pericolo che mi preoccupa maggiormente: l'erosione della fiducia nei confronti del progetto dell'integrazione. Si tratta - prosegue - di una tendenza che abbiamo il dovere categorico di provare a invertire. Ribadendo, in tutte le occasioni e in tutte le sedi, che senza Europa l'Italia non ha futuro. Cosi' come non hanno futuro gli altri paesi europei, anche quelli - avverte - che meglio sembrano aver risposto alla crisi". A Mariantonietta Colimberti, direttore della rivista Arel, che gli domanda 'se avessi una bacchetta magica e potessi risolvere un solo grande problema dell'umanita' e uno del nostro Paese cosa faresti?', Letta risponde cosi': "Gli Stati Uniti d'Europa. Subito. E sarebbe la risposta piu' ambiziosa sia a un grande problema dell'umanita' sia a un grande problema dell'Italia". "Il punto e' - riprende - che la bacchetta magica, sfortunatamente, non ce l'ha nessuno. E un obiettivo cosi' alto, certamente l'unica nobile idealita' appannaggio delle nostre generazioni dopo la fine rovinosa delle ideologie, va perseguito passo dopo passo, con molta costanza e altrettanta perseveranza". Secondo il premier, infine, non c'e' alcun problema di 'legittimazione democratica' per se stesso come inquilino di Palazzo Chigi e per il suo esecutivo. All'intervistatore di Bbc4 che in diretta radiofonica, in inglese, domanda a Enrico Letta se non senta il rischio di passare piu' per un 'tecnocrate' che un leader politico, il presidente del Consiglio risponde ribadendo di avere molta fiducia sul cammino futuro e rivendicando che "prima di tutto abbiamo un largo consenso in Parlamemnto ed anche molto buono nel Paese". (AGI) .
Lo dice Enrico Letta nell'intervista, anticipata da Europa, per il nuovo numero della rivista dell'Arel.
"Cio' detto - prosegue il presidente del Consiglio - non dobbiamo cercare scorciatoie e cadere nell'errore di considerare la legge elettorale la causa unica di tutti i mali della politica italiana. E' un abito, informe, slabbrato, da sostituire, su un corpo che, pero', anch'esso sempre di piu' svela la propria inadeguatezza e pesantezza rispetto alle trasformazioni della societa' italiana e, dunque, anche dell'elettorato. Penso - prosegue Letta - all'insostenibilita' del bicameralismo paritario, penso al numero eccessivo di parlamentari, penso alle ingessature della nostra democrazia decidente". "Riassumendo: il caos e' ingenerato anzitutto da un sistema non all'altezza delle sfide con le quali un Paese come l'Italia deve oggi misurarsi. Tanto piu' - rileva il presidente del Consiglio - dopo vent'anni di bipolarismo muscolare e inconcludente che ha inibito ogni serio tentativo di riforma". Il premier affronta anche le questioni interne al Partito Democratico: "Quello del Pd e' un progetto straordinario, unico, che in questi anni pero' ha vissuto troppi stop and go: giorni esaltanti sporcati da delusioni amare, docce fredde solo parzialmente ricompensate da formidabili occasioni di partecipazione e democrazia. "Certamente, quanto avvenuto per l'elezione del Presidente della Repubblica, lo scorso aprile, costituisce a mio parere un punto di non ritorno. Si sono messe a repentaglio - avverte il presidente del Consiglio - le nostre stesse ragioni fondative, si e' contaminato un momento solenne come la scelta della prima carica dello stato con piccole contese interne o calcoli personalistici". "Confido - dice allora Letta - che l'esperienza serva a tutti come monito. Cosi' come confido che la partita congressuale alle porte si riveli aperta, franca, costruttiva.
Il Partito democratico, per la sua stessa fisionomia di grande e plurale forza riformista, puo' e deve essere un elemento di stabilita' della politica italiana, non un catalizzatore del caos e della frammentazione". L'EUROPA: La "crisi in Europa c'e'. E la crisi reca con se' caos, disillusione, rabbia. Soprattutto, in questi anni ha ingenerato una profonda e radicata disaffezione nei confronti delle istituzioni comunitarie. E' questo il pericolo che mi preoccupa maggiormente: l'erosione della fiducia nei confronti del progetto dell'integrazione. Si tratta - prosegue - di una tendenza che abbiamo il dovere categorico di provare a invertire. Ribadendo, in tutte le occasioni e in tutte le sedi, che senza Europa l'Italia non ha futuro. Cosi' come non hanno futuro gli altri paesi europei, anche quelli - avverte - che meglio sembrano aver risposto alla crisi". A Mariantonietta Colimberti, direttore della rivista Arel, che gli domanda 'se avessi una bacchetta magica e potessi risolvere un solo grande problema dell'umanita' e uno del nostro Paese cosa faresti?', Letta risponde cosi': "Gli Stati Uniti d'Europa. Subito. E sarebbe la risposta piu' ambiziosa sia a un grande problema dell'umanita' sia a un grande problema dell'Italia". "Il punto e' - riprende - che la bacchetta magica, sfortunatamente, non ce l'ha nessuno. E un obiettivo cosi' alto, certamente l'unica nobile idealita' appannaggio delle nostre generazioni dopo la fine rovinosa delle ideologie, va perseguito passo dopo passo, con molta costanza e altrettanta perseveranza". Secondo il premier, infine, non c'e' alcun problema di 'legittimazione democratica' per se stesso come inquilino di Palazzo Chigi e per il suo esecutivo. All'intervistatore di Bbc4 che in diretta radiofonica, in inglese, domanda a Enrico Letta se non senta il rischio di passare piu' per un 'tecnocrate' che un leader politico, il presidente del Consiglio risponde ribadendo di avere molta fiducia sul cammino futuro e rivendicando che "prima di tutto abbiamo un largo consenso in Parlamemnto ed anche molto buono nel Paese". (AGI) .
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