Disoccupazione giovanile record: ad agosto è al 40,1% - Cnel: un milione di disoccupati in più dal 2008 - Cervelli in fuga dall'Italia: sono 400mila
Nuova impennata del tasso di disoccupazione, che tra i giovani (fascia d'età 15-24enni) segna un record storico: ad agosto si attesta al 40,1%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto a luglo (e + 5,5 punti nel confronto tendenziale). Il tasso di disoccupazione complessivo sale al 12,2% (+0,1 punti rispetto a luglio - + 1,5 punti sull'anno), uguagliando il massimo già raggiunto a maggio (il livello più alto dall'inizio sia delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, primo trimestre 1977). Tra i 15 e i 24enni le persone in cerca di lavoro sono 667mila e rappresentano l'11,1% della popolazione in questa fascia d'età. «Sono dati che confermano la sostanziale stagnazione del mercato del lavoro, pensiamo possano migliorare con la ripresa», spiega il ministro del lavoro, Enrico Giovannini, a margine del convegno Cnel.
Regina (Confindustria): disoccupazione giovanile vero dramma Paese
La disoccupazione giovanile, ricorda il vicepresidente di Confindustria, Aurelio Regina, «é il vero dramma del paese» e per questo «chiediamo la responsabilità di tutte le forze politiche» perché ci sia «un governo che lavori per consentire l'aggancio dell'italia alla ripresa».
Bonanni (Cisl): responsabilità o disoccupazione ancora su
Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, avverte: il dato Istat sulla disoccupazione, con il record storico di quella giovanile, «dà la misura di come la realtà cruda del Paese abbia bisogno di un sussulto di responsabilità da parte di ciascuno».
Angeletti (Uil): non ci sono scorciatoie, far crescere imprese
Per invertire la rotta e far crescere l'occupazione «non ci sono scorciatoie. Se bastasse una legge per ridurre la disoccupazione sarebbe facile». Il leader della Uil, Luigi Angeletti, commenta così i dati Istat. Secondo il sindacalista, «il problema - afferma - è far sì che le imprese crescano e per questo bisogna ridurre le tasse. Ma questo problema viene continuamente rinviato da campagna elettorale a campagna elettorale».
L'Istat: da luglio ad agosto 42mila disoccupati in più
La fotografia scattata dall'Istat (i dati si riferiscono ad agosto 2013) mostrano con tutta evidenza le difficoltà del nostro mercato del lavoro. Il numero di disoccupati è pari a tre milioni e 127mila persone, e cresce dell'1,4% sul mese. Vale a dire da luglio ad agosto si sono registrati 42mila disoccupati in più. Nell'anno il numero di disoccupati è cresciuto di ben 395mila unità (+14,5%). Specularmente, il numero di individui inattivi (sempre nella fascia tra i 15 e i 64 anni) diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente (-42mila unità), e ciò dimostra come la crisi morda e per aumentare i bilanci familiari sempre più persone, giovani, donne, over50, si danno da fare e si rimettono in cerca di una occupazione (passando quindi dalla categoria statistica degli inattivi a quella di disoccupati). Rispetto ai dodici mesi prima il numero di individui inattivi cala dello 0,8% (meno 113mila unità).
Occupazione stabile
In questo scenario, molto negativo, un timido segnale positivo è rappresentato dal numero di occupati che frena l'emorragia sul mese. Ad agosto gli occupati sono 22 milioni e 498mila unità, sostanzialmente invariti rispetto al mese precedente. Ma sull'anno, la crisi ha lasciato anche qui il segno, c'è un calo dell'1,5%, pari a meno 347mila posti. Interessante anche l'analisi di genere: ad agosto l'occupazione maschile diminuisce dello 0,4% (-47mila unità) in termini congiunturali mentre cresce di 46mila unità quella femminile (+0,5%).