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martedì 1 ottobre 2013

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Berlusconi: "Da Napolitano pressioni su giudici". Il Quirinale: "Delirante e diffamatorio"

Berlusconi: "Da Napolitano pressioni su giudici". Il Quirinale: "Delirante e diffamatorio"
Silvio Berlusconi (reuters)
Esclusiva di Piazzapulita (La7) sul caso del Lodo Mondadori. In un audio catturato durante un'intervista, il leader di Forza Italia ha detto all'interlocutore: "Mi dicono che il capo dello Stato avrebbe telefonato per avere la sentenza prima che venisse pubblicata". La replica: "Un'altra invenzione". Presidente Cassazione: "Fantascienza"
SI AGGRAVA pesantemente lo scontro tra Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In un audio esclusivo della trasmissione di La7 "Piazzapulita" e ripreso parzialmente sul sito deIl Fatto Quotidiano, il leader di Forza Italia si lascia andare a considerazioni sul ruolo del capo dello Stato nelle battute finali del processo sul Lodo Mondadori: "Mi dicono che il capo dello Stato avrebbe telefonato per avere la sentenza prima che venisse pubblicata" e avrebbe "fatto riaprire la camera di consiglio".

Non si è fatta attendere una durissima nota diffusa dall'ufficio stampa del Quirinale: "Quel che sarebbe stato riferito al Senatore Berlusconi circa le vicende della sentenza sul lodo Mondadori è semplicemente un'altra delirante invenzione volgarmente diffamatoria nei confronti del Capo dello Stato". 


L'audio 'rubato'. L'audio riprende Berlusconi mentre parla con un esponente del Pdl, durante un'intervista con il giornalista Monteleone. E la conversazione è stata registrata.

Berlusconi si lamenta di un mancato intervento di Napolitano per salvarlo dalle sentenze e aggiunge che il capo dello Stato avrebbe invece effettuato pressioni sui giudici di Cassazione giudicanti sul Lodo Mondadori, "costringendoli a riaprire la camera di Consiglio", durata cinque ore. La sentenza Mondadori ha visto la condanna di Berlusconi a un risarcimento di circa 500 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti.

SCHEDA: IL LODO MONDADORI
 - LA SENTENZA (PDF)

E' un Berlusconi furente e deluso quello che si sente nella conversazione registrata: "Mi è stato detto che il capo dello Stato avrebbe telefonato per avere la sentenza prima che venisse pubblicata", dice il leader di FI. Dopodiché secondo la ricostruzione di Berlusconi, Napolitano avrebbe contattato attraverso figure istituzionali il Presidente di Sezione Francesco Trifone, "costringendolo a riaprire la camera di consiglio. Cosa che non succede mai, perché la sentenza era già pronta il 27 di giugno", dice Berlusconi. E qui finisce il frammento audio del Fatto. Nel seguito della telefonata, Berlusconi spiega la sua visione degli effetti del presunto comportamento di Napolitano. In sostanza, un aggravamento del danno subito dal leader di Forza Italia.

Alla luce di questa conversazione si può rielaborare la rottura delle "larghe intese" da parte di Berlusconi, accelerata d'improvviso negli ultimi giorni. E soprattutto, la ricostruzione dei fatti secondo  Berlusconi dimostra come i rapporti con Napolitano siano ormai più che tesi: c'è un'accusa esplicita al Colle, di intervento mirato atto a colpire esclusivamente lui.

Le reazioni. L'avvocato del Cavaliere interviene. "Se venisse messa in onda" la telefonata "si tratterebbe di una gravissima violazione dei principi costituzionali. Ovviamente procederemo in tutte le sedi giudiziarie del caso invitando nel contempo i responsabili della trasmissione a non voler utilizzare il materiale palesemente vietato", ha fatto sapere il legale di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, in una nota.

"E' pura fantascienza": così il primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce definisce il contenuto della telefonata.

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