L'ATTRACCO CON UNA SETTIMANA DI RITARDO A CAUSA DI UN'ANOMALIA
Cygnus aggancia la Iss, per un mese viaggeranno insieme
La navicella italo-americana rifornisce la Stazione spaziale internazionale
La navicella automatica italo-americana Cygnus è da domenica saldamente agganciata alla stazione spaziale Iss. L’intervento era opera del nostro astronauta Luca Parmitano assieme a Karen Nyberg utilizzando il braccio robotizzato della stazione che agguantava Cygnus portandola al sistema d’attracco del modulo Harmony. E lì resterà per trenta giorni. Dopo averlo svuotato dei quasi 700 chilogrammi di cibo, vestiti, strumenti e di alcuni esperimenti preparati dagli studenti, sarà caricato con il materiale che non serve più a bordo della casa cosmica. Quindi si staccherà e finirà per disintegrarsi seguendo una traiettoria controllata sull’oceano Pacifico.
OPERAZIONI - Le operazioni sono state seguite anche dal centro Altec di Thales Alenia Space a Torino dove Cygnus è stato costruito. La sua parte pressurizzata contenente i rifornimenti è infatti fornita dalla società italo-francese su contratto della Orbital Sciences americana responsabile della navicella.
UNA SETTIMANA DOPO - L’aggancio è avvenuto con una settimana di ritardo perché mentre Cygnus si avvicinava a Iss venne scoperta un’anomalia nel determinare la posizione relativa tra la navicella e la stazione. I segnali Gps a cui faceva ricorso non davano il risultato voluto e quindi si è dovuto bloccare il tutto per evitare rischi e guai. Identificato il problema, Orbital Sciences ha trasmesso un software correttivo e la navicella ha potuto riprendere le manovre di avvicinamento, le quali dovevano anche certificare il buon funzionamento dell’intero sistema. Poi si è dovuto attendere qualche giorno perché mercoledì arrivava il nuovo gruppo di astronauti (spedizione 35, con Michael Hopkins, Oleg Kotov e Sergey Ryazanskij) a bordo della navicella pilotata Soyuz. Il traffico era insomma notevole e quindi bisognava aspettare fino a domenica.
VOLI PRIVATI - Il volo di Cygnus doveva dimostrare con sicurezza le sue capacità. E questa era la condizione perché entrasse in vigore il contratto assegnato dalla Nasa per otto voli di rifornimento al prezzo di 1,9 miliardi di dollari. Quindi da dicembre Orbital Sciences potrà iniziare i suoi servizi di trasporto ed è la seconda società americana (l’altra è Space X) ad aver sviluppato questa capacità che cambia il corso della Nasa, la quale compra dei biglietti di trasporto del materiale necessario al lavoro e alla vita su Iss senza produrre autonomamente razzi e navicelle. È la nuova era dello spazio privato.
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