Berlusconi lotta per tenere insieme il PdL: nuovo faccia a faccia con Alfano
Nuovo vertice a Palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi e lo stato maggiore del partito, presenti i due capigruppo, Renato Brunetta e Renato Schifani, e il coordinatore Denis Verdini. Ma soprattutto, nuova occasione di confronto fra Berlusconi e Angelino Alfano
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Berlusconi e Alfano
Roma, 01 Ottobre 2013
Nuovo vertice a Palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi e lo stato maggiore del partito,
presenti i due capigruppo, Renato Brunetta e Renato Schifani, e il coordinatore Denis Verdini. Ma soprattutto, nuova occasione di confronto fra Berlusconi e Angelino Alfano.
presenti i due capigruppo, Renato Brunetta e Renato Schifani, e il coordinatore Denis Verdini. Ma soprattutto, nuova occasione di confronto fra Berlusconi e Angelino Alfano.
L'incontro è importante per capire quale atteggiamento avrà domani il Pdl-Forza Italia in occasione del discorso che Letta farà alle Camere.
Ieri notte sarebbero state reaggiunte note molto alte nell'incontro tra lo stesso Berlusconi e l'attuale vicepremier proprio in merito al comportamento da tenere rispetto al governo Letta. Voci insistenti ipotizzano anche una scissione all'interno del partito tra chi è convinto di chiudere l'esperienza con Enrico Letta e chi invece, come la delegazione ministeriale, è favorevole ad una continuità.
A rilevare un clima surriscaldato all'interbo del PdL, oltre alle parole di Fabrizio Cicchitto, ieri sera, è anche l'eurodeputato Ppe Potito Salatto, vicepresidente della delegazione Popolari per l'Europa al Parlamento europeo: "Alla Biancofiore che paragona la fine di Alfano a quella di Fini, dico: meglio una fine dignitosa come quella dell'ex presidente della Camera in piena battaglia con Berlusconi a viso aperto, che essere invece fucilati alla schiena in casa propria, dai repubblichini di Arcore, con l'accusa di alto tradimento". E aggiunge: "Un rischio questo ormai scontato - aggiunge Salatto - se i dissidenti del Pdl non dovessero andare avanti fino in fondo nello strappo con il Cavaliere e i suoi falchi. Alfano è ancora in tempo: abbia il coraggio di allontanarsi da Berlusconi per il bene del Paese".
"Insistere con la strada della crisi di governo può portare alla divisione del Popolo della Libertà", dichiara ad Affaritaliani.it il senatore del Pdl Carlo Giovanardi. E spiega: "Berlusconi ha ragione nel lamentare la posizione del Pd sulla sua decadenza, perché ha subito una mascalzonata, ma rischiamo di passare dalla parte del torto con queste accelerazioni che mettono in difficoltà anche Alfano. Tantissimi non vogliono entrare in Forza Italia, che è il partito di Bondi, Capezzone, Santanché e Verdini. Personaggi lontanissimi dal Partito Popolare Europeo. Alfano, come tutti noi, è combattutto tra l'amicizia con Silvio e la lontananza da questa Forza Italia che, se nascesse, sarebbe fuori dal Ppe".
Ieri notte sarebbero state reaggiunte note molto alte nell'incontro tra lo stesso Berlusconi e l'attuale vicepremier proprio in merito al comportamento da tenere rispetto al governo Letta. Voci insistenti ipotizzano anche una scissione all'interno del partito tra chi è convinto di chiudere l'esperienza con Enrico Letta e chi invece, come la delegazione ministeriale, è favorevole ad una continuità.
A rilevare un clima surriscaldato all'interbo del PdL, oltre alle parole di Fabrizio Cicchitto, ieri sera, è anche l'eurodeputato Ppe Potito Salatto, vicepresidente della delegazione Popolari per l'Europa al Parlamento europeo: "Alla Biancofiore che paragona la fine di Alfano a quella di Fini, dico: meglio una fine dignitosa come quella dell'ex presidente della Camera in piena battaglia con Berlusconi a viso aperto, che essere invece fucilati alla schiena in casa propria, dai repubblichini di Arcore, con l'accusa di alto tradimento". E aggiunge: "Un rischio questo ormai scontato - aggiunge Salatto - se i dissidenti del Pdl non dovessero andare avanti fino in fondo nello strappo con il Cavaliere e i suoi falchi. Alfano è ancora in tempo: abbia il coraggio di allontanarsi da Berlusconi per il bene del Paese".
"Insistere con la strada della crisi di governo può portare alla divisione del Popolo della Libertà", dichiara ad Affaritaliani.it il senatore del Pdl Carlo Giovanardi. E spiega: "Berlusconi ha ragione nel lamentare la posizione del Pd sulla sua decadenza, perché ha subito una mascalzonata, ma rischiamo di passare dalla parte del torto con queste accelerazioni che mettono in difficoltà anche Alfano. Tantissimi non vogliono entrare in Forza Italia, che è il partito di Bondi, Capezzone, Santanché e Verdini. Personaggi lontanissimi dal Partito Popolare Europeo. Alfano, come tutti noi, è combattutto tra l'amicizia con Silvio e la lontananza da questa Forza Italia che, se nascesse, sarebbe fuori dal Ppe".
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