Con SpaceTop 3D mettiamo le mani dentro lo schermo
Presentata al Ted di Los Angeles una nuova tecnologia 3D che consente di manipolare oggetti virtuali
Uno schermo trasparente e, dietro di esso, le mani di un uomo che afferrano e spostano oggetti virtuali tridimensionali come si trattasse di oggetti reali. È forse questo il futuro dell’interazione con i nostri computer? Ci crede senza dubbi Jinha Lee, l’ingegnere che ha lavorato sul desktop SpaceTop 3D in collaborazione con Microsoft e lo ha presentato al Ted di Los Angeles. Laureato presso il prestigioso Massachusetts Institute of Technology, sta attualmente svolgendo il servizio militare in Corea del Sud presso la Samsung Electronics, dove sta lavorando su interfacce TV.
Il sistema presentato al Ted potrebbe essere commercializzato entro un decennio, ed è costituito da un display a LED trasparente, con fotocamere integrate che tracciano i gesti dell’utente e i movimenti oculari. Il nuovo design è stato ispirato al suo inventore dal bisogno molto umano di interagire direttamente con le cose. “La memoria spaziale, in cui il corpo ricorda intuitivamente dove le cose sono, è un’abilità molto umana”, ha dichiarato, e riuscire a trasferire questa abilità nel mondo digitale permetterebbe alle persone di usare il computer più facilmente e completare attività complesse.
Per esempio, ha spiegato Lee al sito della Bbc “Se si sta lavorando su un documento lo si può prendere e sfogliare come un libro”. Ma l’ingegnere pensa soprattutto ad applicazioni in campo architettonico dove “Il divario tra ciò che il designer pensa e ciò che il computer può fare è enorme. Se si riesce a mettere le mani dentro il computer e gestire contenuti digitali è possibile esprimere le proprie idee in modo più completo”.
Impossibile non restare suggestionati dalla dimostrazione fatta a Los Angeles: la fantasia corre alla fantascienza, non ultimo il film Minority Report, dove Tom Cruise manipolava fotogrammi e immagini come fossero i pezzi di un Lego virtuale. Ma non è detto che il fascino si traduca in una effettiva funzionalità e una reale utilità.
In ogni caso, si tratterebbe del terzo step nello sviluppo dell’interfaccia digitale: dalla tastiera si è passati agli schermi touch e ora, questa è la promessa, potremo “entrare” direttamente negli schermi. Il geniale laureato del Mit ha presentato alla fiera del design del futuro anche altri progetti. Per esempio un’app per lo shopping che, applicata alla sua tecnologia 3D, consente di provare a indossare alcuni prodotti prima di acquistarli. Inoltre, Lee ha mostrato Zeron, una palla galleggiante che può essere collocato a mezz’aria e rimanere a galla grazie all’elettromagnetismo.
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