La Grecia non paga, la Svizzera taglia le forniture di sangue
Dimezzate le forniture di sangue entro il 2020
Roma, 28-02-2013
La crisi in Grecia non risparmia nessuno, nemmeno chi ha bisogno di trasfusioni di sangue. Dopo i continui scioperi che hanno messo in ginocchio la sanita' pubblica, la carenza di medicine negli ospedali e nelle farmacie, una nuova tegola si e' abbattuta sulla popolazione greca.
La Svizzera ha deciso infatti di ridurre le donazioni di sangue alla Grecia, di cui e' principale fornitore, a partire dal 2015 a causa di mancati pagamenti da parte di Atene per cinque milioni di franchi (circa quattro milioni di euro). Lo riporta l'agenzia di stampa Swissinfo.
L'obiettivo e' dimezzare le forniture entro il 2020: due mesi fa il servizio di trasfusioni svizzero ha siglato con il ministero della Sanita' greco un accordo che va in questa direzione. Rudolf Schwabe, direttore delle donazioni di sangue della Croce Rossa svizzera, ha spiegato che il "sangue viene donato gratis" ma il denaro proveniente da Atene serve a coprire costi logistici, amministrativi e di laboratorio. Per soddisfare la sua domanda di sangue, la Grecia avrebbe bisogno di 700.000 unita' l'anno e dal centro nazionale ne arrivano tra le 600.000 e le 670.000.
In questi anni la Svizzera ha fornito 30.000 unita' di sangue ogni anno. Dal 2015 la Confederazione Elvetica ne fornira' 2.500 in meno. In Grecia, che si rifornisce di sangue dalla Svizzera sin dagli anni '70, circa il 10% della popolazione soffre di talassemia, una malattia ereditaria del sangue che impedisce a chi ne e' affetto di donarlo
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