Grillo lancia il governo a 5 Stelle
Grillo alla Bbc
Roma, 28-02-2013
"Se proprio Pd e Pd-L ci tengono alla governabilita', possono sempre votare, loro, la fiducia al primo Governo targato M5S". A meta' tra la provocazione e la sfida aperta, Beppe Grillo torna a 'pungere' i partiti sulla formazione del governo. Innesta una nuova polemica con il Pd e trova la replica di Pier Luigi Bersani che prova ad inchiodare il leader del M5S alle "sue responsabilita' ": "Non pensi - replica il segretario dei democrat - di scappare con delle battute. Abbia rispetto dei nostri elettori".
A sorpresa, invece, il blogger genovese che nei mesi scorsi non ha lesinato attacchi e critiche al Colle tende una mano al Capo dello Stato: "Napolitano merita l'onore delle armi - scrive sul suo sito - Ieri in Germania ho visto il mio presidente della Repubblica. Un italiano che ha tenuto la schiena dritta. Chapeau".
"Ho letto e naturalmente ho apprezzato queste parole", e' la risposta di Napolitano che a marzo ricevera' al Quirinale proprio Beppe Grillo come rappresentante del M5S nelle consultazioni di formazione del nuovo esecutivo. Resta defilato, invece, Silvio Berlusconi. Il leader del Pdl, alle prese con la nuova indagine per il caso De Gregorio, non interviene nel dibattito politico. Il partito lo difende e parla di uso politico della giustizia.
"C'e' il timore - spiegano fonti interne - che la nuova ondata di inchieste miri proprio ad escludere il Pdl dal dibattito politico in corso". La scena e' cosi' tutta per Grillo e Bersani. E' un duello a distanza. Il blogger genovese 'attacca' dal web; il segretario del Pd risponde dalla sede del partito dove si lavora alla ricerca di una soluzione per la formazione dell'esecutivo. Ma e' anche la metafora del rapporto tra i due leader.
Il primo inafferrabile sul web; il secondo nella sede romana di Sant'Andrea delle Fratte alle prese con la difficile gestione del partito dopo le elezioni, anche in vista di una delicata direzione prevista per mercoledi' prossimo. Non che per il leader 'a cinque stelle' non ci sia lavoro. Anzi. In rete la pattuglia di militanti che spinge per una apertura al Pd (per imporre all'esecutivo i punti della propria agenda) fa sentire la propria voce, amplificata (eccessivamente e 'in mala fede', secondo parte del M5S) dai media.
Grillo interviene e da' spazio sul proprio sito ad un appello di Claudio Messora, uno dei piu' noti blogger italiani e spesso ospite di beppegrillo.it. Messora e' categorico sull'alleanza con il Pd: "Cercate di non farvi fregare, non bevetevi il cervello. Voi non potete votare che si e' reso corresponsabile dello stato in cui versa questo Paese' - scrive - Questi conoscono l'arte di mettervelo in quel posto meglio di chiunque altro". Un pensiero evidentemente condiviso dallo stesso Grillo che, dopo pochi minuti, rilancia con un tweet l'intervento del blogger, facendo suo l'appello di Messora. Sono parole che non lasciamo molto spazio ad un accordo. Sul blog i militanti si dividono: c'e' chi insiste per una apertura al Pd e chi, invece, sposa la linea dei 'duri e puri'.
Poi lo stesso Messora, intervistato da 'LaCosa' (la web tv del MoVimento), propone una via d'uscita. Anzi due: un governo a guida M5S appoggiato dai partiti (piu' che un'ipotesi una provocazione) oppure una 'prorogatio' del governo Monti per sbrigare gli affari ordinari mentre "tutto il peso delle riforme viene trasferito al Parlamento" nuovo. Si tratta di uno scenario possibile dal punto di vista costituzionale ma politicamente difficile. E, soprattutto, delineato senza neanche interpellare Mario Monti.
Il compito di dipanare la matassa resta nelle mani del presidente Napolitano. Il Capo dello Stato si trova dinnanzi ad ostacoli apparentemente insormontabili: la ritrosia di Grillo a 'scendere a patti'; le difficolta' del Pd di accettare larghe intese; quelle del Pdl di accordarsi su alcune riforme 'sensibili'; il ruolo che Monti e i centristi dovranno necessariamente giocare.
Nessun commento:
Posta un commento