Un poligono per bambini: ecco
il videogame che ha fatto infuriare Obama
17 Gennaio 2013
Gratis su Apple Store uno sparatutto per ragazzini di quattro anni prodotto dalla NRA, l'associazione che contesta la decisione del Presidente Usa di limitare la vendita di armi in America
Una schermata di NRA: Practice Range
Quanti anni ci vogliono per impugnare un’arma da fuoco negli Usa? Ne bastano quattro per farlo almeno virtualmente, secondo laNational Rifle Association, che ha pubblicato sull’Apple StoreNRA: Practice Range, un videogame gratuito (e piuttosto brutto) in cui si può sparare con pistole e fucili a una serie di bersagli fermi o mobili, al chiuso o all’aperto, dopo avere mirato semplicemente muovendo davanti a sé l’iPhone o l’iPad come si farebbe con una vera arma (solo dopo le polemiche, l’età minima per l’utilizzo è salita nel negozio virtuale a 12 anni). Ovviamente alcune armi sono disponibili gratis, mentre per avere quelle più potenti chi gioca deve aprire il borsellino: 99 centesimi per un AK-47, una Beretta o altri upgrade nella potenza di fuoco.
- Una delle armi acquistabili a pagamento
Una volta finito di sparare entro un tempo determinato si può valutare la propria performance all’interno di una classifica planetaria. Inoltre durante il caricamento vengono dispensate all’aspirante provetto tiratore dei fatti “divertenti” sulla NRA, mentre in un’altra sezione si trovano collegamenti a notizie generali sull’attività dell’associazione, sulla stagione di caccia, la legislazioni sulle armi, eccetera.
Il gioco viene pubblicato, forse non a caso, nel momento di massimoscontro tra la lobby delle armi americana e la Presidenza Usa, che dopo le ripetute stragi causate da armi da fuoco, ha iniziato una campagna per la restrizione del loro utilizzo. Ed è ironico che la NRA abbia usato proprio un videogame per divulgare la cultura delle rivoltelle, dopo che Wayne LaPierre, amministratore delegato dell’associazione, ha addossato la colpa della tragedia della scuola elementare di Sandy Hook all’“industria corrotta dei videogiochi che vende la violenza alle famiglie americane”.
Lino Carambo
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